Se penso ad Asus mi vengono subito in mente le schede madri che usavo quasi un ventennio fa per assemblare PC. Di lì in poi non l’ho seguita molto come azienda, anche se apprezzo diversi suoi prodotti, tra cui i monitor. Quest’anno mi ha colpito lo Zenfone 2, uno smartphone da 5,5“ (ha senso ancora distinguerli chiamandoli ”phablet”?) che ha vinto anche l’IF Design Award 2015. A me non ha colpito affatto il lato estetico, direi che sembra decisamente ispirato ad LG G3, ma il rapporto qualità/prezzo. Per questa ragione ho deciso di provarlo e sempre per questa ragione l’ho voluto prendere in Cina, dove ho potuto risparmiare ulteriormente ed acquistare il top di gamma ZE551ML da 32GB al prezzo con cui da noi si prende il 16GB o versioni inferiori come la ZE500CL/ML o Laser. Ecco, già qui si nota il problema della linea, perché ci sono troppe varianti e si fa fatica a capire cosa si acquista. Si assomigliano tutte, ma ho preferito puntare alla top cinese anche se poi ho dovuto sbloccarla per installare le ROM internazionali, su cui baserò questa recensione.

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Caratteristiche principali

La particolarità è che Asus ha scelto la piattaforma Intel e nel modello ZE551ML che ho testato troviamo un Atom Z3560 quad-core da 1,8GHz, GPU PowerVR G6430, 4GB di RAM (è stato il primo ad averli) e 32GB di memoria interna. La variante da 16GB ha invece 2GB di RAM, mentre ce n’è una da 64GB che trovo inutile vista la possibilità di espansione con microSD. Avevo letto che il top di gamma da 4GB avesse sempre l’Atom Z3580 da 2,3GHz, ma qui ritorna il problema di tutte le sigle e le varie distribuzioni, infatti il mio ha la CPU da 1,8GHz pur essendo il 4GB/32GB. Supporta anche due SIM in formato micro, ha LTE, Wi-Fi 802.11ac dual band, NFC, Bluetooth 4.0, radio FM, GPS e i vari sensori, mentre la fotocamera principale ha 13MP e quella frontale 5. In dotazione troviamo caricatore e cavo microUSB, ma non gli auricolari.

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Design ed ergonomia

L’elemento principale è certamente lo schermo da 5,5“, ma, pur avendo i tasti fisici a sfioramento, rimane relativamente compatto per via della buona ottimizzazione delle cornici. Diciamo che è più piccolo di un iPhone 6s Plus per intenderci. Come ho detto, a me ricorda molto LG G3 nelle forme, in modo particolare per il dorso. La back cover è infatti bombata e qui troviamo la fotocamera ed i tasti volume, tutti allineati al centro. Alcuni ritengono che sia una posizione ottimale, io non ne sono del tutto convinto. Non direi che sono scomodi, ma spesso mi capita di voler abbassare il volume mentre lo smartphone è poggiato sulla scrivania e non è possibile a meno di non tenerlo ”faccia in giù”.

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Pulito ed essenziale nelle forme, è molto comodo da tenere in mano per via della curvatura, la quale lo rende anche più aggraziato. È lo stesso trucco estetico degli iMac, e funziona, perché quando ho letto che supera 1cm di spessore nella scheda tecnica, stentavo a crederci. Si vede che non è sottile, ma cresce solo al centro e non è troppo tozzo. Il peso di 170g si fa sentire, ma non lo definirei fastidioso. Per essere un bestione da 5,5″ e con dimensioni di 152 x 77 x 10,9mm, è relativamente maneggevole ed offre un ottimo grip.

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Il tasto power è posto in cima, luogo inappropriato vista la dimensione dello schermo. Poco importa che sia stato messo al centro, perché risulta comunque un po’ faticoso da raggiungere. Tuttavia Asus ha implementato accensione e spegnimento con un doppio tocco sul display, quindi si usa poche volte e il problema si dimentica.

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Otticamente il retro simil-metallo spazzolato non è malaccio (c’è anche bianco, oro e rosso), ma la cover apribile è effettivamente in plastica e risulta piuttosto economica nella realizzazione. Premendola scricchiola un po’, cosa che onestamente odio con tutto me stesso. Inoltre offre la comodità di inserire le 2 SIM e la microSD, ma non dà accesso alla batteria, che è comunque integrata, quindi la sua utilità è relativa. In tutti i casi i bordi sono così sottili che lì sarebbe stato difficile inserire i vari carrellini. È una scelta di design, alla fine dei conti, ed ha comportato la realizzazione di uno smartphone comodo da maneggiare in relazione alla dimensione, ma avrei gradito maggiore qualità nella realizzazione della cover.

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La porta audio da 3,5mm è in alto, mentre in basso si trova la microUSB. I tasti a sfioramento, che vedete nell’immagine superiore, non sono retroilluminati purtroppo. Una cosa da segnalare è che la curvatura del retro causa qualche dondolamento nel momento in cui lo smartphone è poggiato sulla scrivania e premiamo sulle zone laterali del display. Ma non è un grosso problema alla fine dei conti.

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Display

Sui 5,5″ di diagonale del pannello IPS sono spalmati 1920 x 1080 pixel, per una densità di 401ppi (come su iPhone 6/6s Plus). Mi sono attaccato allo schermo alla ricerca di questi pixel che ormai nessuno vuole vedere ed effettivamente non si vedono. Si può andare oltre? Sicuramente sì, ma è tutta da dimostrare l’utilità. Lo schermo è coperto da Gorilla Glass 3 ed ha una buona resa. Il nero non è assoluto come negli AMOLED, ormai questo lo sappiamo, ma si vede molto bene e i colori sono vividi senza risultare troppo sgargianti.

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Ci sono diverse modalità colore, ma ho trovato già molto valida quella “bilanciata”. La luminosità massima è ottima, risultando leggibile senza problemi alla luce del sole e con una buona risposta dell’impostazione automatica. Guardandolo da diverse angolazioni si evidenzia un leggero calo di luminosità, ma non variazioni cromatiche. Devo dire che è davvero un buon display, non il migliore ovviamente, ma senza aspetti negativi degni di nota.

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Multimedia

Molto buono l’audio in chiamata ed anche abbastanza forte il vivavoce. Lo speaker, invece, si trova sul retro, nella classica posizione che lo offusca se poggiato su superfici fono assorbenti (come un divano o il letto), mentre sulla scrivania il problema non si avverte quasi per niente per via della bombatura che, al contrario, sembra quasi amplificarlo. La resa non è calda e le frequenze basse potevano essere migliori, ma si sente molto forte e con una qualità accettabile.

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La fotocamera principale ha 13MP con apertura f/2 e flash LED dualtone. Possiede una interfaccia semplice e piuttosto razionale, con tutti gli elementi principali a vista. Le impostazioni sono ricche e c’è anche una modalità manuale davvero completa in cui si può definire bilanciamento del bianco, esposizione, ISO, tempo di scatto e distanza di messa a fuoco. Non memorizza i RAW/DNG ma consente di lavorare bene sia nel punta e scatta che impostando manualmente tutti i parametri – quando necessario – mostrando anche istogramma di luminosità e il livello.

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Oltre ad automatico e manuale, ci sono tantissime modalità di scatto, tutte descritte da un chiaro popup. Abbiamo HDR, filtri bellezza, aumento di risoluzione, luce bassa, notturna, aumento di profondità di campo, effetti creativi, autoritratto (con fotocamera principale), animazione GIF, panorama, miniatura, indietro nel tempo (inizia a registrare in background prima dello scatto), panoramica sferica a 360°, rimozione elementi in movimento, sorriso, rallentamento, velocizzazione. Insomma, c’è davvero ogni cosa.

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L’app si avvia e funziona anche abbastanza velocemente, mentre la messa a fuoco è buona di giorno ma lenta con poca luce. Di sera, lavorando in automatico e quando l’illuminazione è davvero minima, entra in funzione la modalità di miglioramento della qualità, che però rallenta molto lo scatto: dopo la pressione passano circa 2sec prima di sentire il rumore che conferma l’effettiva cattura. O si disattiva oppure bisogna saperlo ed aspettare, altrimenti scatta mentre abbassiamo lo smartphone convinti di aver già finito.

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Di giorno la resa fotografica è buona, con scatti ben esposti e colori naturali. Non è un Galaxy S6 o un LG G4, per cui non aspettatevi quel dettaglio, ma il suo dovere lo fa e può regalare delle belle immagini. Il principale difetto, però, è che guardando le fotografie al 100% si nota un’eccessiva interferenza elettromagnetica tra i pixel, che causa un rumore cromatico davvero evidente anche a 50 ISO.

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In macro è un po’ lenta la messa a fuoco ma la qualità c’è e si apprezza anche un discreto sfocato per l’apertura f/2. Di sera la mancanza di stabilizzazione si fa sentire e la percentuale di foto mosse è purtroppo elevata. Vediamo qualche foto catturata senza troppe pretese.

[TEST] Asus Zenfone 2

Nel video i risultati sono più o meno sovrapponibili, ma in questo caso si può attivare la stabilizzazione digitale se si è disposti a memorizzare i filmati a 720p. Altrimenti lo Zenfone 2 raggiunge i 1080p a 30fps, ma se non avete una mano ferma il risultato sarà un po’ traballante. Non c’è la messa a fuoco continua, tuttavia durante la registrazione si può tappare ovunque sullo schermo per effettuarne una in tempo reale, cosa che risulta piuttosto utile alla fine dei conti.

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La fotocamera frontale da 5MP se la cava discretamente per quel che deve fare. Non è un selfie-phone, ma si usa piacevolmente ed ha anche un set molto esteso di opzioni per migliorare l’aspetto: levigazione pelle, eliminazione rughe, dimagrimento guance, ingrandimento occhi, ecc.. In oriente sembrano andare per la maggiore, ma alcune cose sono piuttosto comiche (evitate di farvi gli occhi stile manga!). Però un po’ di levigazione della pelle non fa male a nessuno, dopotutto noi fotografi la applichiamo spessissimo in post produzione, non è una cosa da irriducibili vanesi. Complessivamente il reparto multimediale non è proprio da top di gamma, ma non è neanche da entry-level. Supera la sufficienza e si posiziona nel segmento medio di mercato.

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Prestazioni

L’Intel Atom Z3560 è un quad-core a 64bit da 1,8GHz. Non è decisamente il più veloce su piazza, però ha una resa costante e non scalda mai. Nell’uso si dimostra piuttosto fluido, anche se qualche lag ogni tanto c’è e saltuariamente mi è capitato di vedere refresh delle icone nella homescreen. Le app si lanciano con velocità che descriverei più che sufficiente e il multitasking è sempre reattivo grazie ai 4GB di RAM. Nessun rimpianto, insomma, per un dispositivo che adempie benissimo al suo dovere e ci consente di far tutto senza limitazioni. La GPU PowerVR G6430 è più o meno sulla stessa linea, niente di esaltante ma ben bilanciata. Con Asphalt 8 si notano i dropframe, stessa cosa per Real Racing 3, per cui non è un device che consiglierei per il gaming spinto, ma con i titoli meno esigenti di risorse se la cava bene. Diciamo che siamo nella sufficienza per il range di spesa.

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Molto buona la ricezione per quel che ho potuto constatare ed ho apprezzato anche il veloce Wi-Fi ac dual-band, nonché la presenza del modulo NFC. Per quanto riguarda LTE/4G (solo sulla prima SIM) la versione WW supporta le frequenze 700/800/850/900/1700/1800/1900/2100/2600MHz, mentre i modelli cinesi 700/850/900/1700/1800/1900/2100/2600MHz, regolatevi in base al vostro operatore. Rapido e preciso il GPS e sempre apprezzata la radio FM, anche se richiede gli auricolari e non ce ne sono in dotazione.

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Software

La robaccia che vedete qui sopra appare nella configurazione standard del Zenfone 2, con due elementi flottanti che non fanno altre che dar fastidio e stressare con messaggi su consumo e pulizia dello smartphone. La prima cosa da fare sarà quindi disattivarle. Altra caratteristica di Asus è l’installazione di decine di app, molte delle quali fatte molto bene ad essere onesti, ma non è una cosa che amo. Quindi, dopo una rapida rassegna, ne ho disinstallate parecchie. Se ne trovate qualcuna che non è possibile togliere, c’è l’app AutoStart Manager da cui si possono bloccare e volendo è anche disponibile la funzione per nasconderle nel drawer. Insomma, le prime due ore con Zenfone 2 le passerete a sfoltire il superfluo, ma è un’operazione che vi ripagherà.

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Va infatti detto che il launcher di Asus è uno dei più completi che io abbia mai visto. Consente di fare davvero l’impossibile e di ottenere l’esperienza d’uso e di visualizzazione che si preferisce. Non c’è nulla che non sia personalizzabile, dalle icone (dimensioni, font, colore, griglia), alle cartelle (stile di visualizzazione), passando per la modalità home+drawer o tutto nella home stile iOS. L’elenco di modifiche è sterminato, ci sono temi, effetti di transizione, badge (ma solo per alcune app), trasparenze, opzioni di ricerca (si può attivare una specie di spotlight con uno swipe verso il basso), non c’è limite alla personalizzazione. Inoltre il launcher riceve aggiornamenti molto spesso che aggiungono funzioni e perfezionano le preesistenti. Ecco, una cosa che non mi piace è che tutte le aree inesplorate vengono contrassegnate da una N rossa (stile “New!”). In fondo ha senso avere evidenza delle varie aggiunte, però io che odio i badge mi sento quasi in obbligo di entrare da tutte le parti per vederli sparire.

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Anche le app di sistema sono ben fatte e complete, persino il browser nativo ho usato. Calendario, orologio, galleria, sono tutte funzionali e complete. Alcune hanno un livello di personalizzazione pazzesco, tipo nei messaggi si può cambiare completamente l’aspetto. L’unica app che avrei migliorato è quella della posta, che funziona bene in realtà, supporta tutti i client ed ha la visualizzazione combinata, ma ho sentito la mancanza dello swipe per compiere rapidamente operazioni come la cancellazione. La tastiera Asus è anch’essa molto personalizzabile: l’aspetto di default è pessimo, però si può cambiare colore, stile, dimensione, opzioni ed alla fine ho trovato una configurazione che mi piace molto (ultima immagine a destra).

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Oltre alle app classiche ce ne sono altre dieci, forse di più, e probabilmente ne useremo 3 o 4 al massimo, ma c’è davvero di ché divertirsi. Ad esempio sono gradevoli MiniMovie e PhotoCollage, che credo non richiedano ulteriori spiegazioni.

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Batteria

Con 3000mAh mi aspettavo una buona autonomia, e così è. Mai scaricato in un giorno, pur mantenendolo su “modalità prestazioni” con tutti servizi possibili ed immaginabili. Non ho spento dati, Wi-Fi, Bluetooth, NFC, controllo email e le varie notifiche, eppure arrivo a sera senza problemi. Solo nei giorni più intensi con uso di tanti dati in mobilità, verso le 20:00 ho dovuto attivare il risparmio energetico. Ci sono molte opzioni disponibili in merito ed anche una funzionalità che rileva le app che consumano troppa batteria proponendo di spegnerle. Ma io ho spento lei, invece, perché non sopporto i popup.

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Conclusione

Partiamo per prima cosa dal prezzo dell’Asus Zenfone 2, prendendo come punto di riferimento il mio acquisto su TinyDeal per 210€. Per questa cifra si ottiene uno smartphone con uno schermo FullHD da 5,5″ molto buono, funzionalità completissime, tanta memoria (anche espandibile) ed una velocità soddisfacente. Lato multimedia non brilla, non tanto per l’audio quanto per le foto, ma non è neanche deludente in relazione all prezzo. La cosa bella di questo terminale è il suo equilibrio, che ci consentirà di non avere nessuna carenza a fronte di una spesa particolarmente contenuta. Ovvio che si devono amare i terminali grandi, anche perché questo schermo influisce sul costo, ma possiede un’ottima ergonomia ed anche funzionalità di riduzione dello schermo per l’uso ad una mano (ma non comode come quelle di Huawei/Honor). Lato software c’è da mettere in conto una giornata di sistemazione per via di qualche app da togliere dall’autostart, qualcosa da cancellare e le varie personalizzazioni, ma successivamente si godrà di un terminale flessibilissimo e ricco di funzionalità. Il mio giudizio non può che essere buono, ma tra i punti deboli ci metto senza dubbio la cover posteriore, davvero cheap al tatto pur offrendo un ottimo grip, e sopratutto il fatto di non entusiasmare. È uno smartphone ragionato, una scelta “saggia” se vogliamo, ma non ci sono elementi che mi abbiano particolarmente conquistato.

PRO
+ Buona ergonomia per un 5,5″
+ Schermo di buona qualità
+ Prestazioni più che dignitose in relazione al prezzo (meno lato GPU)
+ Tanta memoria: 4G RAM + 32GB + microSD
+ Dual SIM
+ Wi-Fi veloce (ac) e dual band
+ LED di notifica
+ Buona ricezione ed audio in chiamata
+ App fotocamera completa e con controlli manuali
+ Radio FM

CONTRO
- Back cover piuttosto cheap nella costruzione
- Qualità della fotocamera solo sufficiente
- Nessun auricolare in dotazione
- Tasti non retroilluminati

DA CONSIDERARE
| Scomoda posizione del tasto power, ma c’è il doppio tap per attivare
| Batteria non sostituibile

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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