Recensione: Xiaomi Mi Band 1S, il fitness tracker low cost ora rileva anche il battito cardiaco

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Qualche mese fa abbiamo provato lo Xiaomi Mi Band, il fitness tracker a buon mercato più interessante che il mercato ci abbia offerto nel 2015. I primi di novembre è stato poi presentato il modello 1S, identico al precedente ma con sensore di battito cardiaco integrato. L’azienda è riuscita a mantenere pressoché invariato il prezzo di listino, anche se dalle nostre parti i prodotti Xiaomi richiedono sempre una spesa nettamente superiore non arrivando direttamente dalla casa madre. Io l’ho preso da GearBest un po’ di tempo fa, scegliendo la spedizione gratuita, e mi è arrivato in una decina di giorni senza dover pagare spese di dogana. Ho preso anche un braccialetto aggiuntivo, perché so essere piuttosto delicati e perché non amo quello nero incluso nella confezione.

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Il dispositivo si distingue da quello precedente solo per una piccola finestrella alla base, la quale nasconde il sensore di battito cardiaco. Si infila molto semplicemente nel cinturino e va sfilato per la ricarica, che avviene tramite un piccolo cavo USB.

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La durata della batteria è leggermente inferiore nell’1S se attiviamo il rilevamento della frequenza cardiaca durante la notte, ma rimane comunque elevata: si scarica di circa il 5% ogni giorno, quindi ne dura più o meno una ventina. Si supera invece il mese di autonomia disattivando questa funzionalità, ma io la preferisco usare perché migliora la precisione dell’analisi della qualità del sonno, come vedremo più avanti.

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La prima volta l’ho abbinato allo Xiaomi Mi4c, in modo da ottenere il massimo facendolo “giocare in casa”. Non c’è un tasto di accensione, ma basta mantenerlo vicino allo smartphone e viene automaticamente individuato nella sezione Bluetooth. Tuttavia non si effettua un pairing tradizionale, ma si viene invitati a lanciare l’app MiFit per completare la procedura.

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Completata l’operazione, durante la quale si creerà o inserirà il proprio account Xiaomi ed un paio di dati su di noi, si può iniziare immediatamente ad usare il Mi Band 1S. La cosa strana è che non mi appariva da nessuna parte l’opzione per effettuare una rilevazione del battito cardiaco, pur avendo l’ultima versione dell’app scaricata dal Play Store ed avendo eseguito un aggiornamento firmware. Vedevo le informazioni sul sensore, ma non la voce di menu per usarlo.

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Ho quindi installato l’app Xiaomi Market da questa pagina (pulsante verde in alto a destra) ed eseguendola mi ha trovato un ulteriore aggiornamento per Mi Fit che non è ancora disponibile nel Play Store. A seguito di questo passaggio sono apparse diverse nuove opzioni, tra cui quella per il rilevamento del battito. Dovrebbe comunque essere possibile arrivare più semplicemente all’apk aggiornato con una scansione di questo QR Code.

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Facendo un confronto delle letture del battito cardiaco con quelle dell’Apple Watch ho rilevato letture analoghe, ma poche volte identiche. In media i sono differenze di 1/2 bpm, ma ciò potrebbe dipende anche dal fatto che i dispositivi non li ho tenuti mai sullo stesso braccio.

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Il collegamento con l’iPhone è stato ancora più semplice, in particolare perché in questo caso l’app Mi Fit disponibile era già compatibile nativamente con il sensore. La cosa fastidiosa è che questa non è ottimizzata ancora per gli schermi superiori ai 4″ (in pratica dagli iPhone 6 in poi), quindi si vede un po’ “sgranata” e la tastiera è quella vecchia. L’app per Android consente di sincronizzare i dati con Google Fit, mentre quella per iOS si appoggia a Salute.

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Le funzionalità principali del Mi Band 1S sono quelle di contapassi, svegliamonitoraggio del sonno, oltre ovviamente quella già citata della lettura del battito cardiaco. Con lo Xiaomi Mi4c ho anche trovato la comoda funzionalità di vibrazione all’arrivo delle notifiche (selezionabile per singola app), mentre su iPhone sembra essere disponibile solo per le chiamate in arrivo.

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Inoltre l’app Mi Fit su Android esegue anche il monitoraggio dell’attività fisica (ad esempio per una corsa, con rilevamento battito e calcolo del percorso col GPS dello smartphone) cosa che in quella iOS non mi appare nel menu. Altro vantaggio notato sul Mi4c è la possibilità di sbloccare lo smartphone automaticamente (superando il PIN) quando avviciniamo il Mi Band.

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Sul contapassi ho più di qualche dubbio in merito le rivelazioni: l’ho trovato un po’ troppo “generoso”. Un confronto con i dati dell’Apple Watch conferma questa sensazione, perché ieri il Mi Band 1S dice che ho fatto 5km (7000 passi più una corsa di 4 minuti), mentre secondo il dispositivo Apple ho percorso 1,74km (circa 2100 passi). In realtà un po’ di “corsetta” l’ho fatta, ma giusto mentre giocavo con mio figlio, mentre per i passi dubito davvero di averne fatti 7000 visto che ho passato metà giornata seduto. Avrei bisogno di un terzo dispositivo “sicuramente attendibile” per dirvi con certezza assoluta chi dei due sia più vicino al dato reale, ma sono piuttosto sicuro (direi al 99%) che sia il Mi Band ad avere decisamente esagerato.

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Il monitoraggio del sonno mi è piaciuto molto, anche perché non richiede lo smartphone collegato o l’uso continuo del Bluetooth. I dati vengono memorizzati all’interno della band e solo quando al mattino accederemo allo smartphone, verranno scaricati dentro l’app Mi Fit (e sincronizzati con gli altri servizi). In questo modo possiamo evitare di avere onde radio aggiuntive vicine al corpo. Qui la valutazione degli orari mi è sembrata davvero precisissima e ci vengono anche indicate le varie fasi di sonno leggero/profondo. In linea di principio non sono informazioni che mi cambiano la vita, tuttavia amo le statistiche e il sonno è per me un elemento importante: quasi mai riesco a fare le classiche 8h a notte, ma la regolarità riduce l’insorgenza del mio mal di testa, quindi ho trovato utile avere sott’occhio questi dati per stimolarmi a condurre un comportamento più salutare.

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Inoltre ho apprezzato tantissimo l’implementazione della sveglia, sia perché è discreta ma efficace con la sua vibrazione al polso, sia per la funzionalità “allarme anticipato”. Attivando quest’ultima, il Mi Band valuterà il momento migliore per svegliarci in un lasso di tempo massimo di 30 minuti antecedente all’orario impostato, in base alla rilevazione dell’intensità del sonno. In pratica se abbiamo già un sonno molto leggero qualche minuto prima della sveglia, lui la farà attivare anzitempo, altrimenti non supererà comunque l’orario impostato. Probabilmente non sarà utile a tutti, ma personalmente è una funzione che mi è piaciuta. Infatti la mattina non ho quasi mai l’obbligo di alzarmi presto, per cui ho impostato l’allarme alle 8:00 e in un paio di occasioni il Mi Band ha deciso che ero già “pronto per svegliarmi” alle 7:40/7:45. Potreste chiedervi che senso ha privarsi di quei minuti di sonno in più, ma io la vedo al contrario per le mie personali abitudini. Infatti avevo la sveglia sull’iPhone proprio alle 7:45, mentre con il Mi Band ho potuto spostare questa soglia un po’ più avanti ottenendo quei 15min in più quando proprio il mio corpo lo richiede.

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Conclusione

Xiaomi Mi Band 1S è molto semplice nelle sue funzionalità, ma l’app Mi Fit deve essere più seguita. Non è possibile che non sia ancora ottimizzata per gli schermi più grandi su iOS ed è assurdo che quella scaricata dal Play Store per Android non faccia usare il sensore del battito cardiaco. D’altro canto tutta la parte delle statistiche con grafici è ben fatta, c’è l’integrazione con i principali hub salute delle piattaforme di Google ed Apple ed alcune “chicche” intelligenti come quella dell’allarme anticipato. Devo dire che mi è piaciuta molto l’esperienza d’uso quotidiana, perché è un dispositivo leggerissimo che possiamo indossare senza alcun fastidio tutto il giorno, anche sotto la doccia. La stessa cosa non vale per l’Apple Watch, che trovo scomodo durante la notte oltre che complicato per gestire i tempi di ricarica: dura circa 1 giorno e mezzo, quindi se non lo “attacchi” la sera va ricaricato durante il giorno successivo. In attesa che l’azienda produca uno smartwatch, il cui display renderà l’esperienza d’uso più appagante ed estesa anche ad altre funzioni, non si può non apprezzare l’incredibile rapporto qualità/prezzo del Mi Band 1S, anche se sicuramente rende meglio su Android. Al momento si può acquistare su GearBest per 21,48€ (con spedizione gratuita) inserendo il nostro codice sconto GBMIT in fase d’ordine. Visto il prezzo mi sento quasi in colpa nel segnalare eventuali “difetti”, ma devo dire che oltre l’app anche il bracciale è un elemento “da migliorare”. È infatti lo stesso del primo Mi Band ed è comodissimo, ma un paio di volte si è staccato da solo e l’esperienza dovuta al precedente ci dice che si deteriorano facilmente. Per meno di 3€ vi consiglio di aggiungerne un secondo al carrello del colore che più vi piace: azzurro, giallo, rosa, arancione o verde.

PRO
+ Leggero e molto comodo col suo cinturino in gomma
+ Resistente all’acqua
+ Batteria di lunga durata
+ Sensore di battito cardiaco integrato
+ Ottima valutazione del sonno
+ Sveglia intelligente
+ Chiari di progressione chiari
+ Su Android: possibilità di vibrazione con le notifiche
+ Su Android: possibilità di sbloccare lo smartphone quando indossiamo la Mi Band
+ Su Android: monitoraggio delle sessioni di allenamento/corsa
+ Prezzo molto conveniente

CONTRO
- Servirebbe maggiore attenzione all’app Mi Fit sia su Android che iOS
- Il calcolo dei passi è troppo “generoso”

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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