Quest'anno inizia presto lo shopping in casa Apple. L'azienda di Cupertino va spesso a caccia di piccole società (Beats rimarrà a lungo la preda più grossa, probabilmente) da acquisire per integrare organico e know-how nella sua struttura, adoperandoli per i futuri prodotti. Negli ultimi mesi forte attenzione è stata posta all'intelligenza artificiale, rilevando prima Perceptio, dedicata alla classificazione automatica delle foto in locale (senza l'uso di sistemi remoti come nel caso di Google), e poi VocalIQ, che operava nel campo degli assistenti virtuali soprattutto per il settore automobilistico. Ora è il turno della startup Emotient, come riporta il Wall Street Journal.
Da One Infinite Loop è prontamente arrivata la conferma nello stile cui ci siamo ormai abituati: «Apple acquisisce ogni tanto aziende tecnologiche più piccole e di norma non specifica lo scopo né i piani futuri». Non sono noti i dettagli prettamente finanziari dell'operazione. Nel corso degli anni Emotient ha sviluppato soluzioni di riconoscimento delle espressioni facciali al fine di individuare le emozioni provate, in modo simile a quanto fa Project Oxford di Microsoft. Difficile però che Tim Cook e soci vogliano davvero muovere guerra a Redmond nell'ambito, anche perché gli obiettivi delle tecnologie di Emotient sono differenti, volti soprattutto a valutare le reazioni della clientela davanti a messaggi pubblicitari, presentazioni di prodotti e anche fasi di vendita diretta. È dunque possibile si punti soprattutto all'uso per tutto ciò che ruota attorno al circuito pubblicitario iAd e agli Store, online e fisici. Non è nemmeno da escludere un interesse in campo medico per integrarlo in HealthKit e ResearchKit: in passato sono stati già condotti test per adoperare gli strumenti curati da Emotient nel rilevamento di segni facciali relativi a emozioni o sofferenze in pazienti impossibilitati a comunicarle in altri modi. Solo il futuro potrà definitivamente chiarirci i benefici ottenuti da Apple a seguito di questo acquisto.