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Prima del Mi4c non avevo mai avuto modo di usare per lungo tempo uno smartphone Xiaomi e devo ammettere di esserne rimasto molto colpito. Per quanto vi si riconosca la tipica tendenza cinese di “prendere spunto” dai big del settore, bisogna concedergli l’attenuante che lo fanno bene e riescono a proporre prezzi altamente concorrenziali. Aspettavo con ansia l’annuncio del Mi5 e non sono stato minimamente deluso. Nella presentazione tenuta da Hugo Barra al MWC 2016, l’elenco di caratteristiche snocciolate è stato gigantesco, dimostrando attenzione in ogni singolo comparto di questo smartphone.

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Iniziamo a guardarlo dall’esterno, dove il richiamo al Galaxy Note 5 è evidente nella curvatura del dorso, con il frame di alluminio che si piega e si fonde perfettamente con la vetro ceramica per una perfetta ergonomia nel palmo della mano. Tre le colorazioni disponibili, in cui riconosco una scelta che amo nel proporre un bianco ed un nero quasi assoluti, nonché l’onnipresente oro (che essendo tale anche sul fronte non mi fa impazzire).

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Lo schermo è da 5,15″ con risoluzione Full HD, raggiungendo la buona densità di 428ppi. Questo è un pannello IPS con tecnologia Sunlight Display, che consente di illuminare in modo adattivo i singoli pixel per una perfetta lettura anche sotto luce diretta solare. Davanti si notano anche delle cornici laterali ridotte al minimo, quasi invisibili, mentre sono piuttosto evidenti quelle superiori ed inferiori, poiché nell’ultima di queste si trova il tasto home con sensore di impronte. Nella recensione del Redmi Note 3 ho detto che trovo scomodo quando viene posizionato sul dorso, per cui ritrovo qui un’altra scelta che mi è congeniale.

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Il rapporto schermo / corpo è comunque uno dei più elevati, raggiungendo un buon 73%. La struttura è anche progettata per essere molto robusta e resistente all’usura, con un indice di 8H nella scala di Mohs, corrispondente alla durezza del topazio.

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Ma vediamo cosa c’è all’interno, dove troviamo una versione base con Snapdragon 820 a 1,8GHz, GPU Adreno 530, 3GB di RAM e 32GB di memoria, una intermedia con 64GB ed una top con 4GB di RAM e 128GB di storage in cui la CPU sale anche a 2,15GHz. Le prestazioni sembrano pazzesche visto il punteggio di oltre 142 mila punti di AnTuTu. Molto importante anche la scelta di RAM LPDDR4, che garantisce il doppio della velocità rispetto la generazione precedente, e di memoria di archiviazione flash UFS 2.0 che, secondo la casa, è l’l87% più rapida di quelle usate negli altri loro smartphone. Per quanto riguarda la connettività, abbiamo il 4G+, che raggiunge i 600Mbps grazie all’LTE Cat 12.

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Parliamo ancora una volta delle caratteristiche fisiche, perché è davvero apprezzabile il peso di soli 129 grammi considerati i materiali utilizzati. Inoltre lo spessore è ridotto a 7,3mm (che sembreranno persino inferiori vista la curvatura ai lati) e la fotocamera non è sporgente.

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Quest’ultima caratteristica è particolarmente rilevante se si considerano le tecnologie in gioco. Lo Xiaomi Mi5 è infatti dotato di un sensore Sony IMX298 da 16MP con Deep Trench Isolation (ne abbiamo parlato qui per l’iPhone 6s), video 4K, autofocus per rilevamento di fase (PDAF) ed una nuova stabilizzazione ottica che corregge spostamento e rotazione su 4 assi.

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L’obiettivo ha una buona luminosità di f/2 e l’ormai immancabile flash LED dual-tone. Interessante la scelta per la fotocamera frontale, che ricalca un po’ quella recente di HTC. Si è infatti optato per mantenere la risoluzione su soli 4MP aumentando la dimensione del singolo pixel fino a 2µm e mantenendo la buona apertura di f/2. L’idea mi sembra onestamente sensata, perché la fotocamera “da selfie” viene usata al 90% per la condivisione e la super risoluzione è poco utile, mentre è particolarmente rilevante la resa in termini di rapporto segnale/rumore, che dovrebbe giovare non poco di pixel così grandi e capaci di raccogliere tanta luce.

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In quanto a connettività, abbiamo il Wi-Fi 802.11 ac dual-band, NFC, Bluetooth 4.2, GPS, Infrarossi e porta USB-C alla base. La batteria, invece, è di 3000 mAh, che appaiono ben calibrati rispetto le specifiche tecniche. Inoltre supporta Quick Charge 3.0, rendendo possibile la ricarica dell’80% in una sola ora partendo da 0. Xiaomi Mi5 arriverà dal primo marzo, ovviamente con Android 6.0 a bordo e la MIUI 7. I prezzi delle tre varianti sono di 279, 319 e 375€ applicando la conversione dagli Yuan, ma abbiamo già avuto modo di vedere in passato che questi vengono maggiorati per il mercato extra-Cina, specie nella fase iniziale degli ordinativi. È presumibile dunque attendersi qualcosa di più vicino a 335, 385 e 450€, che rappresentano comunque cifre più che ragionevoli per le qualità in gioco. Si diceva anche che con Mi5 Xiaomi potesse finalmente sbarcare ufficialmente in Europa, ma Hugo Barra non ne ha fatto menzione. Se la situazione dovesse rimanere immutata, è facile che convenga aspettare almeno un mese dopo l’inizio della commercializzazione, lasciando il tempo alle varie community internazionali di realizzare dei firmware adatti per le nostre esigenze (nonché le procedure di installazione). Siamo comunque di fronte ad uno smartphone che promette meraviglie e che non vediamo l’ora di provare per voi.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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