Recensione: Skin-A Kangaroo, pellicola in vetro temperato per iPhone 6s

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L’anno scorso vi ho parlato bene della pellicola Crystal Shield in vetro temperato di Skin-A, che ho usato in prima persona per diversi mesi sul mio iPhone. Costo adeguato, buona realizzazione, applicazione non troppo complessa e durabilità, sono le cose che me l’hanno fatta apprezzare. Quando l’ho tolta è stato solo per provarne un’altra, ma poi me sono immediatamente pentito. L’azienda italiana ha realizzato anche quella curva per il Samsung S6 Edge (forse tra i primi al mondo), ma non l’ho trovata convincente, perché non aderisce perfettamente ai lati e rimane leggermente sollevata per poi muoversi quando si preme. Per gli iPhone 6/6s e Plus hanno creato la nuova Kangaroo, la quale ha due caratteristiche distintive: la prima è lo spessore dichiarato di 0,2mm, la seconda è che ha la cornice colorata (bianca o nera) in modo da coprire eventuali difetti estetici dovuti alla curvatura dello schermo di questi modelli.

kangaroo-confezione

La confezione è la classica del brand, che continuo a ritenere poco attraente, ma è molto completa. Si trovano la pellicola, un panno umidificato, un panno morbido, un adesivo per rimuovere impurità e un piccolo foglietto illustrativo. Io di solito non uso l’adesivo, però poi mi capita spesso di trovare microscopici granelli di polvere. Questa volta l’ho adoperato ed effettivamente non ho avuto problemi. Il morale della favola è: non trascuratelo. Se c’è, serve. Sulla questione dello spessore ho qualche riserva, secondo me siamo un po’ al di sopra degli 0,2mm dichiarati, ma è effettivamente piuttosto sottile. Andare oltre con il vetro temo sia profondamente sconsigliabile, perché già questa mi è arrivata lesionata con la prima spedizione. Ho contattato l’azienda che me ne ha prontamente inviata una seconda, questa volta integra.

kangaroo-applicazione

L’applicazione è stata molto semplice, perché ormai ho capito come fare. Predispongo già la pellicola sul tavolo nella direzione giusta, pulisco il vetro dell’iPhone con l’adesivo (attaccandolo e staccandolo ripetute volte), poi passo con il panno umidificato ed infine con quello asciutto. A questo punto prendo rapidamente la pellicola, tolgo la protezione sul retro e la allineo con il telefono. Non ho fatto il video questa volta, perché senza la fotocamera nel mezzo ho potuto essere più preciso, infatti è venuta davvero bene. Un suggerimento: tenete la pellicola con pollice ed indice di entrambe le mani, posizionatela a circa 2mm dallo schermo ed allinearla per bene, per poi poggiarla delicatamente. Non bisogna fare pressione sui lati ma mettere un dito più o meno al centro ed aspettare. La pellicola si adagerà da sola e andranno via le bolle d’aria. A me ne era rimasta un sola ampia (come vedete nell’immagine) ma è bastata una seconda pressione in quel punto per farla sparire.

kangaroo-vista

Guardando il risultato si possono trarre facilmente alcune considerazioni. La prima è che sembra leggermente più sottile della Crystal Shield, anche se credo di pochissimi decimi di mm. Ovviamente non si vede ad occhio nudo, ma ho avuto questa sensazione premendo sul tasto home, che appare meno incassato e più agevole. Il secondo aspetto rilevante è che risulta molto più facile ottenere una applicazione perfetta, in quando la colorazione della cornice nasconde l’alone che si può creare ai lati del vetro se non combacia perfettamente con il display lì dove curva. La terza ed ultima considerazione è che va usata necessariamente con una cover.

kangaroo-lato

Dico questo perché il vetro temperato è naturalmente un po’ più spesso di una normale pellicola di plastica, quindi si avvertirà lo scalino ai lati. Se invece si usa anche una cover leggermente sporgente sul davanti, questo va a livellarsi senza soluzione di continuità, offrendoci una perfetta esperienza d’uso e protezione a 360°. Non meno importante è che se provate ad usare una pellicola in vetro temperato senza cover, è facilissimo che si spizzichi sui bordi al primo urto. Ovviamente questa preserverà comunque il telefono ed il suo schermo, ma dovrete buttarla in pochissimo tempo. Non è un difetto di uno specifico prodotto, ma una caratteristica implicita del vetro, specie se così sottile. Avendo una cover (che, lo ripeto, deve essere un po’ sporgente sul davanti), si proteggeranno anche i bordi della pellicola. Ecco un esempio del mio iPhone 6s con la COVERbasics SoftCase + Skin-A Kangaroo per uno spessore complessivo di 8,43mm.

kangaroo-con-cover

Una cosa che da queste foto non si nota, è che la verniciatura è leggermente più larga del dovuto ai lati dello schermo e, per questo motivo, ne copre una piccolissima parte. Non si tratta di un inconveniente particolarmente incisivo, ma dalla tastiera di nota. Qui, infatti, le lettere P e Q sembrano arrivare proprio al bordo, mentre in realtà ci sono un paio di pixel vuoti al loro esterno.

Conclusione

È abbastanza sottile, si applica facilmente e rende molto bene, risultando perfettamente compatibile anche con il 3D Touch di iPhone 6s. La Kangaroo di Skin-A costa 9,99€, un prezzo adeguato alla tipologia di prodotto. Ma attenzione ad usarla nel modo giusto: se non metterete anche una cover si scheggerà ai bordi molto rapidamente. Usando anche quest’ultima si ottiene un’ottima protezione e se, cadendo, si dovesse rompere lei e non il vetro, gioite invece di rimanere delusi. 10€ per salvaguardarne 800€ non sono affatto un cattivo investimento.

PRO
+ Abbastanza sottile
+ Perfetta trasparenza
+ Compatibilità con 3D Touch
+ Semplice da applicare
+ Dotazione completa
+ Verniciatura frontale per non vedere aloni ai bordi
+ Prezzo adeguato

CONTRO
- La verniciatura copre una piccolissima porzione dei lati del display
- È sempre più spessa della plastica, conviene usare una cover per minimizzare
- Senza una cover che ne protegge i bordi, questi si “spizzicano” facilmente con l’urto

DA CONSIDERARE
| Non è fatta per non rompersi in caso di cadute, ma per evitare che si rompa lo schermo

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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