Xbox, PlayStation o… iPhone? Paragonare questi device suona come una bestemmia per gli amanti del gaming, ma a breve potrebbe non essere più così. La miniaturizzazione dei componenti elettronici sta portando negli anni a dei progressi che sono sotto gli occhi di tutti: le performance (soprattutto grafiche) persino di un “datato” iPhone 5s erano impensabili sino a pochi anni prima. Il grafico qui sotto la dice lunga, mostrando come in pochi anni ci sia stata una vera e propria impennata evolutiva che ha portato i dispositivi mobili fino alla soglia delle più blasonate console da salotto:
La notizia di oggi è una dichiarazione di Nizar Romdan – direttore dell’ecosistema ARM – riportata da Tom’s Hardware: Romdan prevede che le prestazioni dei chip per dispositivi ARM supereranno quelle di Xbox One e PS4 entro la fine del 2017. Da una parte sembra qualcosa di scontato: la potenza dei processori continua ad aumentare, e per quanto un obiettivo sia distante prima o poi verrà raggiunto, ma sarebbe comunque un risultato incredibile. Romdan ha anche snocciolato qualche numero: ponendo come unità di misura il FLOPS, ovvero il numero di operazioni in virgola mobile che un computer è in grado di eseguire in un secondo, la PS4 raggiunge 1812 (18 seguito da 12 zeri) FLOPS, ovvero 1,8 teraFLOPS. I processori per smartphone arriveranno a circa 2 teraFLOPs entro l’anno prossimo.
Una potenza incredibile, insomma, ma riusciremo davvero a sfruttarla su un dispositivo che, tablet a parte, non arriva neanche a 6 pollici? La vera sfida attualmente sta nel sistema di controllo: per quanto più potente, l’esperienza di gioco su uno smartphone non sarà mai paragonabile a quella di una console da salotto. È necessario quindi intervenire sull’interfaccia. Dei passi verso questa direzione sono stati fatti con l’apertura di iOS ai controller di gioco Bluetooth, e grazie ad AirPlay (o ad un cavo Lightning -> HDMI) è già possibile rompere i confini dei mini-display. La vera evoluzione però, sempre secondo Romdan, sarà nell’uso della realtà virtuale. Una simile tecnologia, se ben implementata, potrebbe sbloccare il potenziale degli smartphone per gli hardcore gamer. La mia speranza a questo punto è soprattutto una: che le batterie riescano a tenere il passo.