Apple e Microsoft, sempre le solite frenemies. Un rapporto che ondeggia tra concorrenza e collaborazione, nel complesso potremmo persino dire tendente al secondo caso, in una più ampia ottica anti-Google. Non fraintendiamoci: se una ha la possibilità di rubare dal mercato dell'altra non si pone problemi a farlo. Così, mentre da Redmond propongono i Surface come alternative totali ai MacBook, da Cupertino rispondono strizzando l'occhio con la gamma iPad Pro agli utenti di PC Windows. Anche in questo contesto di schermaglie da marketing, tuttavia, non manca la possibilità di venirsi incontro. Perché Windows si può sostituire, volendo. Ma non è facile fare lo stesso con Office.
Nei paesi dove l'iPad Pro da 9,7" risulta già in preordine, come riportato da Steven Sinofsky (sì, proprio colui che guidò lo sviluppo del riuscito Windows 7 e del meno fortunato 8) e poi confermato da The Verge, nella fase finale di acquisto tra gli accessori raccomandati si trova pure un software, che è proprio Office, sotto forma di abbonamento annuale al servizio 365. Questa possibilità è presente però per tutti gli iPad, come dimostra lo screenshot sottostante in una simulazione di acquisto per un Air 2:
Due sono le scelte a disposizione: Personal e Home. La prima consente di installare la suite Office sia su un computer (PC o Mac) sia su un tablet e un telefono; la seconda estende il limite quantitativo a 5 per ogni dispositivo già menzionato. Si tratta di una promozione curiosa, almeno per gli iPad, dato che solo il Pro da 12,9" necessita dell'abbonamento obbligatorio. Su tutti gli altri, con schermi di dimensioni inferiori, è possibile usare le app anche in forma gratuita, prevedendo già una buona dotazione di funzionalità base. Va inoltre detto che Office tra gli accessori non risulta una novità in senso assoluto, considerando che sui Mac viene proposto da anni (addirittura in passato veniva comunque inclusa con ogni computer Apple una versione di prova del pacchetto). Detto ciò, queste ulteriori mosse appaiono come un nuovo colpo inferto al prodotto di casa, iWork, che negli anni non è mai riuscita a raggiungere le capacità di Office, limitandone i campi di rimpiazzo prettamente all'ambito casalingo, e già da tempo risulta un po' in secondo piano per la dirigenza di Cupertino, con sporadici aggiornamenti.
Pensare che in futuro Apple abbandoni del tutto iWork è difficile, ma nemmeno impossibile, anche in un'eventuale ottica di lasciar maggiore campo alle terze parti, Microsoft inclusa, per le applicazioni cosiddette "pro". Qualora davvero accadesse, sarebbe un peccato considerati i trascorsi storici dei componenti della suite, in particolare Keynote che fu fortemente voluto da Steve Jobs per ottenere un software di presentazioni dall'alto impatto grafico ma al tempo stesso semplice da utilizzare.