L’evoluzione dei bot fra le speranze di Messenger e l’assalto di Telegram

Come ben sapranno tutti coloro che hanno iniziato a navigare per il web sin dagli anni ’90, già ai tempi delle chat IRC (Internet Relay Chat) si erano diffusi i primi bot, ossia script in grado di automatizzare la gestione di un canale o di fornire servizi aggiuntivi senza la necessità che questi siano seguiti da un gruppo di moderatori umani. Anche il defunto MSN Messenger conobbe il suo bot, Doretta, il primo tentativo di Microsoft di implementazione della ricerca tramite linguaggio naturale, similmente a quanto accade con Cortana. Doretta non ebbe molta fortuna e perì con il client di messaggistica.

Messenger-F8-Bot

Oggi, invece, il termine bot ha assunto un’accezione ben più ampia, grazie anche agli sforzi profusi da Facebook e Telegram e all’evoluzione della tecnologia alla loro base. Infatti, Mark Zuckerberg ha recentemente annunciato alla F8 Conference di San Francisco nuovi strumenti per gli sviluppatori che consentiranno loro di sviluppare bot per Facebook Messenger: i gestori delle pagine potranno automatizzare diversi processi, come addirittura quelli di vendita, creando “commessi virtuali” che, interagendo con gli utenti, proporranno loro le migliori soluzioni per le loro esigenze. Inoltre, potranno fornire informazioni e altri servizi utili, come dimostrato dalla compagnia aerea olandese KLM, al cui bot è possibile chiedere la conferma del volo, un promemoria per il check-in oltre che di visualizzare la carta d’imbarco.

Bot-Messenger

Bot sviluppato da KLM per Messenger

La piattaforma Messenger conta più di 900 milioni di utenti attivi al mese e, quindi, Facebook conta di poter monetizzarla al meglio: infatti, secondo i piani societari, gli inserzionisti potranno creare annunci mirati che portino gli utenti ad interagire con i loro bot. Secondo Evercore Group LLC (citato dal Wall Street Journal), l’operazione potrebbe fruttare a Facebook ben 4 miliardi di dollari in un anno dal lancio. Ad ogni modo, anche Microsoft non vuole rimanere fuori dal mercato ed ha annunciato che presto potranno essere sviluppati bot anche per Skype.

Anche Pavel Durov, CEO Telegram, che per primo ha creduto nelle potenzialità dei bot, dopo averne annunciato la versione 2.0 della piattaforma ha messo in palio la rilevante cifra di un milione di dollari (400 premi da 25 mila dollari) per gli sviluppatori che saranno in grado di creare nuovi ed innovativi servizi. Lo sviluppo del mercato dei bot è legato a doppio filo alla diffusione degli account ufficiali delle aziende sul web. Secondo l’amministratore delegato di Kik Ted Livingston “Ci sono più account ufficiali creati su WeChat che siti Internet in Cina. Nessuno scarica più applicazioni. È per questo che gli account ufficiali funzionano così bene in Cina: non devi più scaricare app, ti basta chattare con un nuovo amico.” Insomma, il futuro dei servizi clienti corre tramite le chat, ma senza più alcun apporto umano.

Antonio Chiumiento

Junior Editor - Studente di Ingegneria Informatica con la passione per la tecnologia nel sangue. Utilizzo in parallelo Windows e OS X, quando utilizzo iOS mi sento un po' a casa. Mi piace viaggiare e guardare Serie Tv...

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