Recensione: Beyerdynamic DT 770 Pro, cuffie da studio con ottima resa

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Qualche mese fa ho iniziato una serie di prove per sostituire le mie vecchie Sennheiser HD439 per l’uso con il mixer al computer. Sono cuffie che uso prevalentemente durante la registrazione di podcast e che ho faticato a sostituire nel corso del tempo perché risultano molto comode, leggere e mediamente performanti. Perché cambiarle allora? Sarò sincero, il motivo non ha nulla a che fare con la resa quanto con l’ergonomia. Le HD439 sono piuttosto cheap e, dopo alcuni anni di servizio, volevo qualcosa di categoria superiore. Una delle mie prime scelte erano le BeyerDynamic DT770 Pro, cuffie di cui vi ho già parlato in passato e che ritengo essere uno dei modelli migliori su piazza nella loro fascia di prezzo. Una caratteristica che le contraddistingue è l’essere disponibile in due diverse varianti, una da 80 ohm e una da 250. La prima, che ho scelto di testare, è indicata per un uso promiscuo, rendendo discretamente bene anche su smartphone e computer, mentre la seconda è più specialistica e richiede un impianto audio con un buon amplificatore.

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Nella dotazione troviamo essenzialmente una sacca da trasporto non imbottita ed un adattatore da 3,5 a 6,3mm. Le cuffie hanno un design molto professionale ed una qualità costruttiva eccellente. L’archetto si aggancia ai padiglioni lateralmente, consentendogli un’ampio raggio di inclinazione. Si adattano al capo con semplicità, grazie ad un semplice meccanismo a scorrimento per definirne la lunghezza. Questo è visibile sbottonando l’imbottitura dell’archetto, la quale risulta essere di buona qualità e sufficientemente comoda.

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I padiglioni circumaurali hanno un bel diametro che copre interamente le orecchie, andando a poggiare all’esterno e creando una camera acustica ampia e quasi sigillata. Pur senza una riduzione del rumore attiva l’isolamento è assicurato, evitando distrazioni per concentrarsi solo sull’ascolto. Il velluto sui padiglioni è bello esteticamente, incredibilmente soffice al tatto e morbido quanto basta per adattarsi al capo senza schiacciarsi completamente. In questo modo si evita il fastidioso difetto di molte cuffie, dove l’orecchio va a poggiare all’interno, direttamente sulla griglia di protezione dei driver.

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Il cavo è molto lungo, circa 3m, ed è una cosa che non mi è affatto piaciuta. In certe condizioni può essere un vantaggio, ma il problema è che non è sostituibile e non essendo a molla rischia di essere di intralcio quando si lavora vicino alla sorgente. Nella mia postazione era davvero fastidioso, tutto arrotolato sul pavimento. Trovando la giusta disposizione si riesce a gestirlo, magari in sala di registrazione di fronte ad un mixer, ma rende scomodo l’uso in ambienti ristretti e quasi impraticabile l’idea di portarle in giro.

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Va comunque sottolineato che nascono come cuffie da studio o monitor, non certo per l’uso in mobilità con uno smartphone. Tuttavia gli 80 ohm con 96dB rendono possibile anche quest’ultima soluzione, ottenendo un volume ed una spinta ancora più che accettabili. Per ottenere il massimo le ho collegate prima al DAC Dragonfly e poi al Focusrite iTrack Solo.

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Le BeyerDynamic DT770 coprono un’ampia gamma di frequenze, tuttavia l’audio risulta tendenzialmente schiacciato verso gli estremi, con una equalizzazione che favorisce alti e bassi. Questi ultimo sono davvero godibili, carichi e vibranti, anche se in alcuni brani possono sembrare fin troppo spinti. Personalmente preferisco un approccio più lineare, ma li ho apprezzati molto perché l’ampia camera acustica gli dona una tridimensionalità tale da ricordare quasi la resa di un subwoofer. Il senso di spazialità è ottimo, con una discreta separazione dei canali stereo.

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I medi possono sembrare un po’ sacrificati ad un primo ascolto, perché si avverte la maggiore spinta dal basso, ma in realtà sono riprodotti in modo piuttosto fedele. Risultano apparentemente alleggeriti per via dell’attenzione sulle altre frequenze, ma la riproduzione è puntuale e vivace. Il tutto si fonde magistralmente senza appiattirsi, con una dinamica progressiva e nient’affatto artificiosa. Pur avendo bassi vigorosi, le cuffie riescono incredibilmente a mantenere medi e alti fedeli, con questi ultimi che sfoggiano una resa davvero piacevole, in cui l’incisività si sposa con una timbrica tendenzialmente calda. Mi è piaciuta molto la resa come monitor per la chitarra, le ho trovate eccellenti durante la registrazione di podcast e mi hanno stupito positivamente nell’ascolto musicale, prevalentemente con Rock, Progressive ed R&B, ma non sfigurano affatto con Jazz e Fusion. Insomma, l’ambito d’impiego è davvero ampio, senza particolari controindicazioni se non la già citata enfasi delle frequenze basse.

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Conclusione

Dopo alcuni giorni con le BeyerDynamic DT770 Pro ho deciso di restituirle, ma ciò non ha nulla a che vedere con l’ergonomia o la qualità audio. Ritengo siano tra le migliori tre cuffie da studio nella fascia al di sotto dei 150€, ma avevo davvero difficoltà a gestire quel lunghissimo cavo nella mia postazione. È un vero peccato perché sarebbe bastato renderlo sostituibile oppure strutturarlo a molla per aggirare il problema. L’archetto è stringente ma non fastidioso e i padiglioni molto comodi anche con gli occhiali e per diverse ore di impiego. Sono belle, ben costruite e con un sound caldo e vigoroso, a patto di metterle dietro un amplificatore decente. Per lo scopo per cui sono progettate sono davvero eccellenti, infatti si tratta di un modello del 2010 che ancora oggi è incredibilmente attuale. Oggettivamente non posso che parlarne bene ed assegnare un gran voto, ma tenete in considerazione la lunghezza del cavo, perché in alcune situazioni diventa un elemento particolarmente spiacevole. Con un prezzo di 138,90€ su Amazon è una spesa di cui difficilmente ci si può pentire.

PRO
+ Design professionale e riuscito
+ Ottima costruzione, eccellente ergonomia
+ Padiglioni ampi e molto comodi
+ Bassi vibranti ma non scomposti
+ Medi e alti caldi ed incisivi
+ Ottima resa audio per la fascia di prezzo

CONTRO
- Cavo troppo lungo e non sostituibile
- Sacca da trasporto troppo leggera

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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