Recensione: Wander W6 Plus, lo smartphone economico dagli USA

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Diciamoci la verità: tutti noi redattori e utenti di SaggiaMente amiamo non solo acquistare e testare i dispostivi di fascia alta, ma adoriamo anche fare qualche irruzione fra i terminali di fascia media, spesso utili come muletti o come dispositivi su cui provare altri sistemi operativi o, ancora, per utilizzarli come cellulari personali, con un numero di telefono dedicato solo ai parenti ed agli amici più stretti. Peraltro, un dispositivo dal prezzo e dalle prestazioni più contenute può essere tranquillamente portato a mare o in montagna o, ancora, regalato ai propri figli o nipoti senza timore che eventuali danni siano forieri di costosi interventi di riparazione.
Wander, neonata azienda americana, ha da poco commercializzato il W6 Plus, uno smartphone dal generoso display e dalle buone prestazioni, soprattutto se paragonato al suo prezzo al pubblico. Ve ne voglio parlare perché, se inquadrato nella categoria “dispositivi da battaglia”, merita tutta la nostra attenzione, nonostante alcuni evidenti e grossolani difetti

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Caratteristiche principali

La dotazione hardware del Wander W6 Plus è perfettamente in linea con gli altri modelli di fascia bassa: il processore è un Mediatek MTK6735 quad core a 64bit da 1.0GHz, accompagnato da 2 GB di memoria RAM e da 16 GB di memoria interna espandibili con schede microSD fino a 32 GB. Il display capacitivo ha una diagonale di 5.5″ ed una risoluzione di 1280×720 pixel, è IPS ed è protetto dall’onnipresente Gorilla Glass di Corning 2.5D, ovvero arrotondato ai bordi. La GPU è una misconosciuta Mali T720 MP3 con una velocità di clock di 450 MHz che, ovviamente, si affatica non poco con giochi come Asphalt 8 Airborne. La struttura interna del W6 Plus è in metallo, ma, purtroppo, non si può dire la stessa cosa della cover posteriore che, come vedremo, è di plastica di scarso pregio. Pur essendo un terminale entry level, sorprende come Wander abbia curato il comparto fotografico, dotando il W6 Plus di una fotocamera principale da 8MP con sensore Sony con autofocus e grandangolo da 80° con flash dual tone, mentre quella anteriore ha un sensore da 5MP. In entrambi i casi, Wander ha preferito percorrere la via dell’interpolazione software delle immagini ottenute, portando la risoluzione delle foto scattate rispettivamente a 13MP ed 8MP. Chiudono la dotazione hardware il Wi-Fi 802.11n (dual band), Bluetooth 4.0, una batteria da 3000 mAh che garantisce al dispositivo una buona durata e il supporto alle bande GSM, 3G e 4G. Il sistema operativo preinstallato è Android 5.1 Lollipop, ma non si sa quando e se Wander provvederà all’aggiornamento a Marshmallow. Il peso del dispositivo è di 170 grammi ed infine ho scoperto con piacere che nella confezione sono incluse sia una cover posteriore in plastica rigida che una pellicola in vetro temperato per una migliore protezione dello schermo, oltre al classico cavo microUSB, al caricabatteria ed alle cuffiette. Una menzione speciale merita il supporto per la doppia SIM, anche se la prima dovrà essere necessariamente una microSIM, mentre la seconda una SIM normale. Naturalmente, dalle impostazioni è possibile scegliere quale SIM utilizzare come predefinita per le telefonate, gli SMS e la connessione dati.

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Design ed ergonomia

L’estetica del Wander W6 Plus ricorda di primo acchito quella di un normalissimo smartphone Android da 5.5″ poiché il generoso display è incastonato in una cornice nera abbastanza anonima. Al di sotto di esso troviamo i classici pulsanti a sfioramento presenti su altri dispositivi del genere, ma, stranamente, l’azienda ha preferito invertirne l’ordine, preferendo un più inusuale Opzioni – Home – Indietro. Dunque, se siete abituati a utilizzare dispositivi con i tasti virtuali o con quelli a sfioramento posti nel classico ordine, in un primo momento potreste trovarvi disorientati, ma ci vorrà solo qualche manciata di minuti per abituarsi.

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La cover posteriore, totalmente rimovibile, è realizzata in plastica di scarso pregio: infatti, potrebbe capitare che con la sua rimozione questa possa leggermente danneggiarsi presentando alcune parti di color bianco a dimostrare la scarsa elasticità del materiale usato. Sul suo sito ufficiale, Wander specifica che la cover è in realtà ottenuta con un procedimento di ben cinque fasi: sullo strato in policarbonato viene effettuato il disegno della texture con un procedimento abrasivo. Successivamente, viene applicato un mix di vernice Musashi giapponese e polvere di alluminio e, per finire, viene applicato uno strato oleoso che dovrebbe proteggerla dai graffi accidentali. Questo particolare procedimento di produzione dona alla cover un’aspetto premium sia al tatto che alla vista, ma non la rende più resistente. L’ergonomia è abbastanza buona, poiché la leggera bombate urla della scocca permette di impugnare il W6 Plus facilmente. Il peso del dispositivo è ben bilanciato, ma si sente fortemente la mancanza di una funzione come Reachability o la riduzione della schermata in stile Huawei.

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Display

Fedele al suffisso Plus del suo nome, che ormai contraddistingue gli smartphone con schermi con diagonale superiore ai 5 pollici, il dispositivo ne ha adottato uno da 5.5“. La qualità dell’immagine è piuttosto buona, seppur la risoluzione sia semplicemente HD, ben lontana da ciò che offre la concorrenza nella fascia alta di mercato. Ciò che mi ha maggiormente stupito è stata la luminosità offerta: qualora vi capitasse di accendere il dispositivo in una stanza buia, potreste rimanere accecati per qualche secondo visto l’eccessivo bagliore del display che tenderà ad autoregolarsi dopo il caricamento del sistema operativo.

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La resa dei colori è buona, anche se a volte appaiono sin troppo vividi (tanto da risultare quasi ”acidi”) e, quindi, le immagini possono essere percepite in maniera errata. Essendo un display IPS l’angolo di visuale è discretamente buono, però il nero è piuttosto sbiadito dai lati e il vetro frontale è particolarmente incline ai riflessi.

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Multimedia

Siamo nel 2016 ed è lecito aspettarsi da un qualsiasi smartphone, anche di fascia bassa, delle prestazioni multimediali che possano soddisfare le esigenze di tutti. Per ciò che concerne la parte audio, non aspettatevi suoni tondi, caldi ed avvolgenti che, anzi, a volte risultano un po’ gracchianti ed uniformi. Ad ogni modo, il livello di volume che l’altoparlante posteriore riesce a raggiungere è abbastanza alto, ma, essendo collocato sulla parte posteriore, obbliga ad usare il telefono con lo schermo rivolto verso il basso per non ottenere suoni ovattati.

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Utilizzando gli auricolari incluse nella confezione, è possibile anche ascoltare la radio FM. Il comparto fotografico, invece, mi ha piacevolmente stupito, nonostante il Wander W6 Plus sia un cellulare di fascia bassa. Il sensore Sony da 8MP (con interpolazione a 13MP) si comporta sufficientemente e nelle foto di paesaggio tendono a prevalere i colori caldi.

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Nelle macro, invece, bisogna dedicare qualche secondo a regolare l’esposizione, tappando sulle zone più luminose dell’inquadratura, poiché l’autofocus non garantisce i risultati sperati. A tratti le foto risultano sovraesposte o, al contrario, leggermente rumorose, cosa che potrebbe essere peggiorata dalla interpolazione software (a mio avviso poteva essere tranquillamente evitata). Ad ogni modo, le eccessive luminosità e brillantezza del display ovviano a questi problemi che si presentano guardando le fotografie da altri dispositivi.

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Sono rimasto colpito dalla vastità di opzioni legate all’app fotocamera, rare da trovare in questa fascia: è infatti possibile regolare il bilanciamento del bianco, l’anti-sfarfallio, l’esposizione, attivare e disattivare il rilevamento dei dati GPS, applicare dei filtri di colore prima dello scatto, attivare lo ZSD, il rilevamento dei volti, l’autoscatto e lo scatto automatico quando il soggetto sorride. Inoltre, accanto alle modalità foto semplice e panorama, ne sono state introdotte tre abbastanza interessanti.

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La prima, Foto Live, è chiaramente ispirata alle Live Photos di iOS, ma, anziché far partire il video solo con una pressione prolungata sulla foto, lo riproduce subito. Purtroppo, però, il video risulta sovraesposto e spesso bruciato in più punti. La seconda, invece, denominata Modalità inseguimento movimento, permette di scattare foto a soggetti in movimento, mentre la terza modalità, Bellezza viso, consente di eliminare in automatico le impurità e le imperfezioni sulla pelle dei soggetti fotografati. La fotocamera anteriore, da 5MP interpolati ad 8, è di scarsa qualità, visto che le foto ottenute sono decisamente poco definite, tanto da pensare che Wander avrebbe potuto effettivamente fare di meglio.

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Prestazioni

La ricezione, per entrambe le SIM, è ottima. Il dispositivo si è rivelato affidabile anche in luoghi dove spesso la qualità del segnale è piuttosto scarsa. In città, invece, non ha mai perso la connettività 3G. Avrei voluto testarlo con la rete 4G, ma, non chiedetemi il perché, con nessuna delle SIM in mio possesso c’è stato verso di farlo agganciare, nonostante siano tutte abilitate per l’LTE e il W6 Plus supporti le bande italiane. La qualità delle telefonate è nella norma e lo speaker fornisce una resa audio chiara e cristallina, mentre nessun mio interlocutore si è mai lamentato della qualità del microfono.

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Le prestazioni hardware, invece, non convincono: pur essendo fluido nell’esecuzione delle app per l’uso quotidiano (Messaggi, Whatsapp, Facebook, client e-mail integrato), il Wander W6 se la cava parecchio male con quelli più esosi di risorse, come ad esempio Asphalt 8 Airborne. Del resto, anche i benchmark di AnTuTu 6.0.1 rilevano prestazioni sin troppo basse, assegnando al dispositivo un punteggio di soli 19.287 punti che, confrontati con gli attuali top di gamma, sembrano decisamente miseri. Ad ogni modo è ottimo per i giochi mordi e fuggi come Candy Crush, Clash of Clans o Clash Royal, o, ancora, è più che godibile con gli emulatori.

interfaccia

Software

Il Wander W6 Plus è dotato di Android 5.1 Lollipop, di cui offre una esperienza quasi stock con modifiche alla UI. Di primo acchito si nota subito come le icone delle app vengano incluse in una bolla rettangolare, che personalmente trovo sgradevole e un po’ antiquata. Inoltre, le icone di sistema sono state tutte ridisegnate ed alcune non sono riconoscibili al primo sguardo se non dopo essersi abituati. Google Now si attiva con un tap sul widget casella di ricerca, mentre l’unico modo per accedere alla gestione delle app aperte in multitasking consta nella pressione prolungata del pulsante Home. Infatti, il pulsante Opzioni permette solo di accedere ai menu contestuali. Il mio consiglio è quello di installare un launcher alternativo come Nova per ritrovarsi in un ambiente grafico più familiare, se non direttamente Avvio Applicazioni Now di Google.  programmatori hanno inoltre inserito una serie di shortcut relativi all’attivazione o disattivazione di Bluetooth, Wi-Fi o del GPS e per la regolazione dello schermo o, ancora, per la selezione della SIM da usare per la connessione dati direttamente dal centro notifiche. Le Impostazioni presenti sono quelle base di Android, con l’aggiunta della gestione della doppia SIM, veramente ben implementata.

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Oltre ad evidenziare che la modalità sviluppatore è già attiva di default, vi segnalo la presenza di tre funzioni aggiuntive decisamente piacevoli: la prima è HotKnot che permette di inviare file a altri dispositivi supportati semplicemente appoggiandoli uno contro l’altro dal lato dello schermo (molto probabilmente sfruttando il P2P tramite Bluetooth 4.0); la seconda è Smart Wake-up che permette di configurare alcune gesture molto utili, come l’accensione dello schermo con un doppio tap su di esso o l’avvio di determinate app con lo schermo spento (ad esempio, disegnando una C con il dispositivo in stand-by si lancerà l’app Fotocamera); infine, la terza è Smart Gestures che permette di attivare app o funzioni del telefono semplicemente in seguito ad alcune azioni (per esempio, se mentre usiamo l’app Messaggi portiamo il telefono all’orecchio, partirà una chiamata al contatto con cui stavamo chattando). Dalla schermata di blocco è possibile accedere velocemente sia all’app Telefono con uno swipe verso l’alto partendo dall’angolo sinistro in basso o alla fotocamera, con la stessa gesture partendo però dall’angolo opposto.

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Batteria

La batteria del W6 Plus è in linea con l’attuale offerta di mercato ed offre una capacità di 3.000 mAh, garantendo una autonomia pari quasi ad una intera giornata di lavoro. Infatti, durante il periodo di prova mi è capitato di riuscire tranquillamente a staccare il telefono dalla ricarica notturna alle 7.30 e di arrivare sino alle 23.30 senza dover entrare in risparmio energetico. Mi sembra superfluo specificare che giocare o guardare filmati su YouTube comportano un consumo energetico maggiore. Peraltro, la batteria è rimovibile, consentendo all’utente di portare con sé una seconda di scorta. La ricarica avviene tramite la porta microUSB, ma avrei preferito vedere un ingresso USB-C e magari in basso e non in alto.

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Conclusioni

Il Wander W6 Plus va preso per ciò che è, ossia un dispositivo di fascia bassa che offre prestazioni interessanti. Se, come me, siete sempre alla ricerca di un secondo cellulare da battaglia che possa essere portato in vacanza a mare piuttosto che in gita in montagna o ad un’escursione nella natura incontaminata, è il dispositivo ideale. Peraltro, essendo dual SIM, consente di lasciare a casa il cellulare principale e di essere comunque reperibile. Inoltre, visto il prezzo contenuto di 169€ su Amazon, è la scelta possibile anche per chi vuol regalare al proprio figlio o nipote il suo primo smartphone, senza avere il timore che questi possa danneggiare un dispositivo ben più costoso. Ad ogni modo, una cover posteriore più resistente e un sensore fotografico migliore (o che, quanto meno, non ricorra all’odiosa interpolazione) sarebbero stati più che ben accetti. Infine, Wander avrebbe potuto optare per l’inserimento di due moduli microSIM in luogo della soluzione adottata che prevede l’uso di due schede di diversa dimensione. Un ulteriore problema di questo smartphone è che, a fronte di un prezzo certamente contenuto, ad oggi si confronta con un mercato molto variegato che propone dispositivi probabilmente più validi a prezzi simili, specie se non ci si fanno problemi a guardare ad oriente.

PRO
più Costo contenuto
più Fotocamera più che sufficiente
più Dual SIM
più Buona durata della batteria

CONTRO
meno 
Non molto performante nell’esecuzione di app o giochi pesanti
meno Resistenza della cover posteriore migliorabile
meno La UI sa di vecchio

DA CONSIDERARE
| 
L’interpolazione software delle foto a volte ne altera definizione e colore

Elio Franco

Editor - Sono un avvocato esperto in diritto delle nuove tecnologie, codice dell'amministrazione digitale, privacy e sicurezza informatica. Mi piace esplorare i nuovi rami del diritto che nascono in seguito all'evoluzione tecnologica. Patito di videogiochi, ne ho una pila ancora da finire per mancanza di tempo.

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