Sul MacBook e sulla sua flessibilità (grazie ai produttori di terze parti)

Apprezzo molto lo sforzo di Apple di aver milgiorato la categoria degli ultrabook (peraltro, da lei stessa ideata con i primi MacBook Air) con l’introduzione del MacBook. Per quanto non sia una delle macchine più performanti che si possano trovare sul mercato, è la soluzione se si ha la necessità di lavorare in mobilità con documenti e file testuali senza rinunciare alla comodità di un sistema operativo desktop. Certo, è possibile usarlo anche per il ritocco fotografico o per il montaggio video, ma è meglio non attendersi prestazioni elevate. La principale critica che gli è stata mossa è la presenza di una sola porta USB-C, dalla quale è possibile ricaricare il computer, ma anche – ovviamente – collegare accessori e periferiche di archiviazione di massa, anche se il più delle volte è necessario ricorrere ad alcuni adattatori ad hoc. Infine, la scelta di adottare la connessione USB-C ha costretto Apple ad abbandonare il connettore MagSafe, vero asso nella manica della sua linea di portatili.

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L’eccessivo minimalismo progettuale (figlio della visione di Apple per il futuro dei portatili, così come dichiarato da Phil Schiller) ha solleticato la creatività dei produttori di terze parti, i quali hanno fatto di ciò che può sembrare una debolezza un punto di forza del MacBook, commercializzando alcuni adattatori che possono risolvere le problematiche più comuni. Il più interessante è senza dubbio il Griffin BreakSafe Magnetic USB-C Power Cable, una soluzione che porta la sicurezza del MagSafe anche sul MacBook. L’accessorio è composti di due parti: una, più piccola, va inserita nella porta USB-C del computer (e può anche essere lasciata così), l’altra, invece, è il cavo vero e proprio. I due pezzi si uniscono tra loro grazie ad un sistema magnetico simile a quello di Apple, garantendo così il MacBook da ogni rischio di caduta dovuto allo strattonamento del cavo di alimentazione. Onestamente, avrei preferito che Griffin includesse anche un adattatore con una USB-C femmina, in modo da utilizzare altri accessori per MacBook in tutta sicurezza. Il Griffin BreakSafe USB-C Power Cable è in preordine su Amazon Italia a 44,99 €.

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Se, invece, l’unica porta USB-C presente sul MacBook vi sta stretta, potete ricorrere ad una docking station sicuramente dal design particolare, ma facilmente trasportabile in borsa: la M-Sleek Docking Station For Notebook and Macbook di Mbeat. Collegandola al portatile tramite USB 3.0 e all’alimentazione elettrica, la M-Sleek offre ben 4 porte USB 3.0 (di cui tre che consentono la ricarica veloce per i dispostivi che supportano lo standard), una USB 2.0, un lettore di schede di memoria SD/SDHC e uno per le microSD/SDHC, oltre ad una porta LAN 10/100. L’estrema leggerezza (91 grammi, alimentatore escluso) e le dimensioni contenute (30.4 x 1.93 x 1.72 cm), ne fanno un prodotto davvero interessante per chi non vuole rinunciare alla comodità di avere più porte sul proprio MacBook, anche in mobilità. Inoltre, il design a cuneo permette di utilizzarla come piano per inclinare il portatile per scrivere e lavorare con una migliore ergonomia. La M-Sleek Docking Station For Notebook and Macbook è disponibile sul sito di Mbeat ad un prezzo di  $99,95 nelle colorazioni Black e Silver, oltre alle spese di spedizione.

Le limitazioni del MacBook, dunque, possono essere facilmente superate grazie all’ingegnosità dei produttori di accessori. Certo, si potrebbe obiettare che a volte possono essere soluzioni antiestetiche o scomode rispetto all’avere porte integrate nel laptop, ma credo che siamo innanzi all’ennesimo giro di boa anticipato di qualche anno da Apple, alla stregua dell’abbandono del floppy prima e del lettore CD/DVD poi. In un’era sempre più cloud, dominata anche dalle connessioni wireless fra dispositivi esterni come scanner e stampanti in casa ed in ufficio, flessibilità potrebbe significare anche modularità hardware, in grado di adattare ogni computer alle esigenze del suo possessore.

Elio Franco

Editor - Sono un avvocato esperto in diritto delle nuove tecnologie, codice dell'amministrazione digitale, privacy e sicurezza informatica. Mi piace esplorare i nuovi rami del diritto che nascono in seguito all'evoluzione tecnologica. Patito di videogiochi, ne ho una pila ancora da finire per mancanza di tempo.

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