Arriva da Cybersecurity Ventures la notizia che l’eclettico esperto di sicurezza informatica, John McAfee, è riuscito a intercettare un messaggio criptato scambiato su WhatsApp. McAfee ha collaborato con un team di quattro hacker che, in un esperimento controllato svoltosi tra New York e il Colorado, hanno ottenuto questo risultato. Per farcela è stato necessario installare una piccola app, scritta dal team, su ciascun terminale Android di cui ci si è avvalsi per la comunicazione. Peraltro, la compromissione della sicurezza non richiede il root del terminale, dunque ogni smartphone risulta potenzialmente a rischio. McAfee ha specificato che la responsabilità della falla non è dovuta a WhatsApp ma va piuttosto ricondotta a Google. Il problema, infatti, è insito nel sistema operativo Android e dà accesso a tutto ciò che avviene su un dispositivo violato in questo modo. Il celebre hacker si è detto disposto a collaborare, in forma gratuita, con Google e WhatsApp per porre rimedio alla vulnerabilità. «Ho messo in guardia il mondo per anni sul fatto che ci si sta muovendo sul filo di un rasoio» ha ammonito McAfee, «i nostri modelli di cybersicurezza non sono più validi e sarà il caos se qualcosa non viene fatto».
Bisogna tenere conto che McAfee è solito saltare alle cronache per le sue dichiarazioni ardite e provocatorie, tuttavia la vulnerabilità è stata confermata dall’esperto forense Ondrej Krehel, dopo aver analizzato i terminali. Al netto delle affermazioni più o meno catastrofiche del padre degli antivirus moderni, il problema della cybersicurezza è sicuramente centrale in una società in cui ormai tutto si basa sull’informatica. Per questa volta gli utilizzatori di iOS possono stare tranquilli, in attesa della prossima falla.