A fine aprile un utente di Reddit aveva casualmente notato la possibilità di avviare il Play Store in una build di prova di Chrome OS. La novità è stata finalmente ufficializzata oggi, nella descrizione di una sessione del Google I/O attualmente in corso, e riportata da 9to5google.
Today we announced that we’re adding the best mobile app experiences in the world, Android apps and the Google Play store, to the best browser in the world, Chrome! Come to this session and test your Android apps for Chrome OS. You will get hands on help from our friendly engineers on how to optimize your Android app for Chromebooks. Oh, and we will also be giving the first 50 developers to show up a free Chromebook so they can get a head start bringing their apps to Chrome!
Chrome OS non ha ancora rivelato tutto il suo potenziale, riuscendo a far breccia solo in ambienti dove sia necessario mantenere la manutenzione al minimo e non servano applicazioni al di là di quelle eseguibili in un browser. L'arrivo del Play Store potrebbe essere un incredibile volano per la sua diffusione, ma l'integrazione non sarà semplicissima. Per quanto riguarda le interfacce, già oggi le app per Android sono create in modo da adattarsi a differenti schermi, una caratteristica nata per necessità (vista la frammentazione del mercato) che si rivelerà una virtù. Tuttavia l'interazione con tastiera e puntatore invece non con le dita, richiederà un necessario adattamento. Così come per tutte quelle app che su mobile si basano su componenti non presenti nei portatili, come il GPS per il posizionamento, la fotocamera per la realtà aumentata, il giroscopio per i movimenti. Insomma, affinché l'idea si traduca in un effettivo vantaggio, ci sarà ancora molto lavoro da fare, ma la strategia potrebbe rivelarsi vincente. I computer con Chrome OS diventano sempre più interessanti e la limitazione al solo browser, fonte iniziale di novità e differenziazione, alla lunga sarebbe stata penalizzante. Questo cambiamento potrebbe anche impattare sull'hardware dei futuri portatili, proprio per riuscire a sfruttare al meglio l'ingente parco di app disponibile nel Play Store.