Ieri Canon ha tenuto l’evento Pro Photographer Symposium a Milano, tutto dedicato alla nuova ammiraglia EOS-1D X Mark II. Prima di dettagliare le mie sensazioni sul prodotto, volevo descrivervi gli aspetti su cui Canon ha preferito focalizzarsi (per conoscere tutte le caratteristiche tecniche vi invito a dare un’occhiata a questo articolo che ha scritto Maurizio).

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La precedente 1D X è stata strepitosa e per 5 anni una delle preferite dai professionisti, specialmente per quanto riguarda gli eventi sportivi. Pensando alla seconda versione, Canon ha puntato all’innovazione e nel contempo ha dato seguito alla maturità coltivata negli anni. Sono stati enfatizzati il nuovo sensore e il doppio processore Digic6+, che insieme riescono a catturare immagini più dettagliate e con una migliore riduzione del rumore. L’otturatore è stato modificato, in particolare dal punto di vista della silenziosità, che raggiunge quella della 5D Mark III. A detta dell’azienda, alcuni professionisti lamentavano dell’eccessivo rumore al momento dello scatto. Inoltre le immagini risultano più pronte all’utilizzo finale: grazie all’elevata fedeltà dei colori e alla correzione della lente in camera (solo per ottiche Canon) il fotografo ha un file meno impegnativo da post-produrre.

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La nuova ammiraglia è stata presentata come sostituto sia della precedente 1D X che della 1D C, nonostante alcune differenze e mancanze (come la perdita del profilo colore Canon Log Gamma). Seguendo il mercato e le nuove necessità dei fotografi, sono state implementate diverse caratteristiche video, prima fra tutte il Dual Pixel CMOS AF. È possibile registrare filmati in 4K a 60FPS  (DCI 4:2:2), per farlo è necessario utilizzare la scheda CFast, altrimenti si è “limitati” a 30 fotogrammi al secondo ma comunque con la medesima risoluzione.

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Come accade nelle presentazioni, ho potuto provare la macchina per pochi minuti, quindi posso solo condividere alcune sensazioni che, fino a quando non saranno confermate da una prova più approfondita, rimarranno tali. L’ergonomia è buona ma non eccelsa, recentemente ho tenuto in mano una Nikon D5 e devo ammettere che quest’ultima permette una presa migliore facendo anche percepire minor peso. L’introduzione del touchscreen in una fotocamera professionale probabilmente fa ancora storcere il naso a molti, ma credo che Canon l’abbia fatto molto bene ed è sia facile da usare che molto utile, specialmente nella modalità Live view o nei video. È stata migliorata la performance ad alti ISO, pur non arrivando sulla carta ai 3 milioni di ISO (forse inutili?) della Nikon D5. Nelle prove ho cercato di salire un po’ con la sensibilità e sembrava resistere molto bene. In questo senso non mi ha stupito quanto l’ammiraglia di casa Nikon ma, come si è rivelato recentemente, prima di poter parlare di certezze bisogna effettuare delle prove accurate. Strabiliante la reattività dell’autofocus, ma soprattutto la grande fedeltà dei colori, con il bilanciamento del bianco impostato su automatico si ottengono dei risultati quasi identici alla realtà (Sony stai ascoltando?). Per maggiori informazioni vi consiglio di attendere nostre notizie su test e comparazioni più approfondite.

Matteo Arone

Special Editor - Sono uno studente di economia con la passione per la fotografia e la videografia. Mi piacerebbe essere un'artista ma per ora cerco di essere creativo.

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