CurrentC, rivale di Apple Pay, batte in ritirata

Chi si ricorda di CurrentC? Il sistema di pagamento elettronico sviluppato da MCX (Merchant Customer Excange), si proponeva di arrivare dove Apple, Google e Samsung non avrebbero potuto, creando una piattaforma completamente trasversale. L’idea sembrava interessante, ma la sua venuta al mondo è stata piuttosto travagliata. Tra le altre cose, una indagine condotta da iMore aveva evidenziato che tutte le transazioni venivano passate a Loyalitics, trasformando il consumatore e le sue spese in oggetto di studio. Non che oggi giorno ci si aspetti di meglio dagli altri, ma la cosa era in contraddizione con le FAQ, poi rimosse dal sito web. C’è stato qualche timido tentativo di far parlare di sé, come la sparata di Mike Cook che spiegava perché Wallmart avesse scelto CurrentC in luogo di ApplePay, ritenuto troppo costoso per singola transazione (ma non diceva che il sistema da loro preferito costava $500.000 e richiedeva l’esclusività).

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CurrentC sarebbe dovuto partire nel 2015, dopo un lungo periodo di beta in Columbus. Tuttavia non è riuscita a far breccia negli acquirenti, ad ottenere un buon numero di esercenti ed accordarsi con i vari istituiti di credito, cause che hanno portato MCX ad interrompere la sperimentazione. Il sito internet invita a rimanere in contatto in caso di future evoluzioni, ma la mail ricevuta dagli utenti e riportata da 9to5mac è piuttosto chiara, asserendo che il test è concluso è che gli account verranno disattivati il 28 giugno 2016.

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L’evoluzione futura della piattaforma è quindi “rimandata”, ma la frase suggerisce piuttosto una definitiva ritirata. Nel frattempo Apple Pay cresce, conquista continuamente nuovi partner e pianifica una costante espansione sia ad oriente che in Europa, la cui prossima tappa parrebbe essere la Svizzera. E l’Italia? Al momento risulta “non pervenuta2.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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