iMessage ha ormai 5 anni di vita, cifra che consentirebbe di considerarlo un servizio “anziano” nel mondo delle chat. Da quella WWDC del 2011 ha fatto parecchia strada, ha sostituito iChat su OS X e continua a crescere in termini di messaggi spediti ogni secondo, che erano già 200.000 nel 2012. Io lo prediligo quasi sempre quando ho a che fare con utenti Apple, perché è immediato e semplice, ma non potrà mai impensierire Whatsapp o Telegram non essendo multipiattaforma. La Apple di Jobs e della guerra termonucleare contro Android difficilmente avrebbe messo un piede nel terreno avversario, ma quella di Cook lo ha già fatto con Move to iOS prima ed Apple Music poi. Sarebbe dunque così impensabile vedere arrivare iMessage sul robottino verde?
È questo ciò che potrebbe accadere secondo un report di MacDailyNews, il quale ipotizza che la novità possa essere annunciata il prossimo lunedì, nel corso del keynote di apertura della WWDC 2016 (che noi seguiremo qui in diretta). Dopotutto l’ambiente sarebbe piuttosto fertile se ci si pensa, dal momento che Google non è ancora riuscita ad impadronirsi di una buona fetta delle comunicazioni che avvengono sulla propria piattaforma a causa dei continui cambiamenti nei servizi. Proprio qualche giorno fa, durante il Google I/O 2016, è stata annunciato l’ennesimo esperimento costituito dalle app Allo e Duo.
Allo stato attuale l’unico modo per far funzionare iMessage su Android è quello di usare un Mac come server con il progetto open-source PieMessage, il quale però è tutt’altro che perfetto. È interessante anche ricordare che, presentando FaceTime, Steve Jobs suggerì che potesse presto diventare uno standard aperto, cosa che poi non avvenne. La motivazione di ciò potrebbe essere legata ad una causa persa con VirnetX relativa alle tecnologie usate, azienda che continua a vessare Apple ancora oggi con nuove controversie. Si potrebbe comunque asserire che l’idea di colonizzare Android con i propri servizi di messaggistica e videochiamata sia già da diverso tempo nell’aria. Ora che si è rotto il ghiaccio con Apple Music, nulla vieta ad Apple di moltiplicare i suoi sforzi in campo avversario, seguendo una strategia di consolidamento ed estensione dei propri servizi che ricorda un po’ quella della Microsoft di Nadella.