Con il crescere delle quote di mercato dei produttori cinesi di smartphone è più che naturale che questi possano essere coinvolti in battaglie legali su presunte violazioni di brevetti. Qualche tempo fa è stata Huawei a trascinare Samsung in tribunale (tanto in Cina quanto in USA) sostenendo che l'azienda coreana, come sua abitudine, avrebbe sfruttato alcune sue invenzioni senza versare le dovute royalties. Oggi, invece, è stata Meizu (società con più di 20 milioni di smartphone venduti nel 2015) ad essere stata citata in giudizio dall'americana Qualcomm. Infatti, l'azienda cinese, pur di non pagare le dovute royalties, non avrebbe utilizzato i chip di quella americana negli smartphone con SoC Mediatek e Exynos, ma avrebbe creato delle soluzioni proprietarie per la gestione delle tecnologie 3G e 4G ricalcandone, però, i relativi brevetti di Qualcomm.
Dal canto suo, Meizu ha dichiarato ufficialmente sul proprio sito web che le due società avevano iniziato ad intavolare alcune trattative e che queste sono state interrotte da Qualcomm che, invece, ha preferito la via giudiziale. Ad ogni modo, nonostante la citazione, Meizu è ancora disponibile a trovare un accordo transattivo. Insomma, a quanto pare le pretese di Qualcomm potrebbero davvero essere fondate.