Il tempo vola, e quasi un anno è già passato dal lancio di Windows 10. Si è trattato di una delle più importanti iniziative della storia di Microsoft, con un massiccio programma di upgrade gratuito offerto a tutti gli utenti da Windows 7 in poi. Ciò sta consentendo al sistema operativo di guadagnare rapidamente quote di mercato, scongiurando dunque il rischio che 7 diventi un nuovo XP, eventualità pericolosa tanto per l’azienda di Redmond quanto per l’intero settore PC, che soffrirebbe pesantemente un eventuale blocco all’innovazione che comporta un vecchio sistema operativo. Non è filato tutto rosa e fiori, però, in questi mesi: man mano, Microsoft ha intensificato la sua strategia, arrivando al limite dell’aggressivo, cosa che ha causato problemi non solo ai singoli utenti casalinghi, ma anche a liberi professionisti e piccole aziende. Superfluo dire che queste ultime non abbiano gradito gli intoppi dell’aggiornamento forzato, causando grane legali per il colosso guidato da Satya Nadella.
Come riporta Ars Technica (ringraziamo il nostro lettore e donatore Marco Meneghello per la segnalazione), i primi verdetti sfavorevoli non si stanno facendo attendere. Negli USA, la proprietaria di un’agenzia di viaggi, Teri Goldstein, ha lamentato sul computer aggiornatosi automaticamente a Windows 10 numerosi crash e conseguenti perdite di produttività nonché di potenziali clienti. Il supporto Microsoft non è riuscito a risolvere la situazione, costringendo la signora Goldstein all’acquisto di un nuovo PC per poter riprendere l’attività. In Tribunale, la corte ha ritenuto Microsoft colpevole, costringendola a un risarcimento di $10,000; il ricorso in appello inizialmente presentato è stato poi ritirato per non incorrere in cifre più salate.
Chiunque dirà: per un’azienda del genere si tratta di un’inezia. Ma un verdetto a sfavore apre la porta a numerose cause sulla stessa scia, nonché svariate class action. Migliaia che nel giro di pco potrebbero tranquillamente diventare parecchi milioni, tutto per non aver dato un’opportunità rapida e in evidenza di non accettare l’upgrade. Il team Windows sembra essere corso ai ripari per evitare una pericolosa escalation, dotando l’app “Ottieni Windows 10” di opzioni specifiche per rinviare o declinare del tutto il passaggio. Un cambiamento curioso, se si considera che da domani si entra nell’ultimo mese di validità dell’offerta, la cui scadenza è prevista per il 29 luglio. Non è però da escludere un effetto inverso positivo, spingendo coloro che intendono aggiornare a Windows 10 ma ancora non l’hanno fatto a non attendere ulteriore tempo, lasciando ai non interessati la possibilità di lasciar scadere il termine senza sgradite sorprese. Quelle gradite per gli utenti presenti e futuri di 10 arriveranno invece con molte probabilità il 2 agosto, in cui verrà rilasciato l’Anniversary Update, portando maggior maturità al sistema operativo.