È ripartito il tecnomercato a Cupertino? Sembrerebbe di sì. Anzi, questo sinora è stato un anno abbastanza tranquillo, in tale ottica. L'ultima operazione nota sinora era quella di febbraio, relativa alla start-up LegbaCore operante nel campo della sicurezza. La nuova preda invece sarebbe nell'ambito della musica online, come riporta MacRumors: la britannica Omnifone.
Ad avviare le indagini è stato il report di un sito più specializzato, Music Ally, che aveva pubblicato porzioni dei documenti di vendita: il 18 maggio scorso è stata accettata un'offerta da 10 milioni di $ proveniente da un'azienda statunitense non specificata. Anche in tal caso si avanzava già l'ipotesi Apple, ora ulteriormente corroborata dalle fonti di MacRumors. Curiosamente, l'accordo escluderebbe i brevetti, per i quali l'acquirente si limiterà a un accordo di licenza.
Chiariti gli aspetti economici del caso, vediamo meglio cosa stanno comprando in quel di One Infinite Loop. Omnifone operava nel campo dello streaming e del download musicale, ma non in via diretta: offriva infatti la sua struttura come base alle aziende che ne facessero richiesta per i loro servizi nel settore. Infrastruttura cloud, localizzazioni, catalogo brani, addirittura le trattative con le stesse case discografiche per i diritti; il pacchetto proposto era davvero completo, e al licenziatario quasi non occorreva fare altro che metterci le sue personalizzazioni grafiche e stabilire i piani commerciali. Ciò ha attratto l'interesse di molte aziende, in primis LG, Samsung e Sony, che hanno utilizzato la tecnologia MusicStation per lanciare le loro piattaforme. I guai finanziari sono iniziati nel 2015, con la perdita di alcune importanti commesse, vuoi per il passaggio a rivali come 7Digital vuoi per la chiusura di quei servizi. La crescita dei debiti non è stata più sostenibile, ponendo l'azienda in amministrazione controllata, con l'esito descritto alcune righe sopra.
Probabilmente sono state proprio le profonde fondamenta cloud a convincere Apple per un esborso tutto sommato davvero contenuto, al di là della scelta curiosa sui brevetti. I portavoci della mela non hanno ancora rilasciato dichiarazioni sulla vicenda (ma anche se arrivassero, si tratterebbe del solito mantra «Apple acquisisce di tanto in tanto piccole aziende e non commenta né i nostri scopi né i piani futuri.»), tuttavia un indizio pesante è dato dalla chiusura già avvenuta di ogni contratto che Omnifone aveva in essere con altre aziende, come nel caso del servizio PonoMusic costretto addirittura alla sospensione temporanea in attesa di completare la transizione verso 7Digital e che senza girarci attorno conferma nel messaggio pubblico di spiegazioni che «uno dei nostri partner chiave, Omnifone, è stato acquisito da una grande impresa».
AGGIORNAMENTO: a quanto pare Macrumors stavolta non ci ha preso. Jim Dalrymple di The Loop sostiene tramite le sue fonti che non è stata Apple ad acquisire Omnifone. Considerato quanto Dalrymple sia vicino agli ambienti di Cupertino, la sua versione dei fatti sembra essere la più credibile. Rimangono confermati sia l'avvenuto passaggio di mani negli USA sia la chiusura dei contratti già in essere tra Omnifone e i suoi partner: semplicemente Apple non è coinvolta nell'operazione.