ARM è ormai sinonimo di chipset per il mobile, dove ha praticamente il monopolio assoluto. L'azienda inglese non produce direttamente, ma definisce le specifiche su cui si basano i chipmaker come Qualcomm, Mediatek, Samsung, Huawei e la stessa Apple, i quali le pagano i costi relativi allo sfruttamento dei propri brevetti. Dopo l'abbandono di Intel al settore, ARM è rimasta praticamente incontrastata e difficilmente il suo predominio sarà messo in pericolo nei prossimi anni.
Per questo motivo il suo valore di mercato è molto elevato e SoftBank ha siglato un accordo per acquistarla sborsando ben 24,3 miliardi di sterline, come riportato dal Wall Street Journal. Il Brexit e la conseguente svalutazione della moneta inglese sono stati un toccasana per l'azienda Giapponese, che ha risparmiato circa il 15% rispetto il precedente valore. Tuttavia il prezzo è salato se si considera che i diritti incassati da ARM lo scorso anno ne coprirebbero solo 1/70.
SoftBank sta quindi scommettendo forte sul futuro dell'azienda, anche se le premesse affinché vi siano profitti in crescita vi sono tutte. Intel pare interessata a creare CPU per gli accessori smart della Internet of Things, ma ARM ha già un notevole vantaggio anche in quell'ambito che sarà difficilmente da colmare.