Non si scopre certamente oggi l’interesse di Apple per la realtà virtuale. Negli anni abbiamo avuto diverse notizie su acquisizioni e brevetti registrati riguardanti questa tecnologia; alcune indiscrezioni hanno anche ipotizzato l’arrivo futuro di un visore Made in Cupertino. Più che di un headset per la VR, sembra che in Apple siano interessati ad investire sullo sviluppo di una tecnologia dalla denominazione affine, ma dai risvolti applicativi completamenti diversi: la realtà aumentata.
Infatti Tim Cook, in un’intervista odierna a Good Morning America (via The Verge), ha esplicato le motivazioni, sia commerciali che di esperienza utente, che spingono Apple a preferire l’impiego di risorse verso la realtà aumentata rispetto a quella virtuale. Cook ha spiegato che la realtà virtuale, pur essendo in grado di offrire un’esperienza immersiva davvero “cool“, nel tempo perde di interesse dal punto di vista commerciale. Tale tecnologia può stimolare determinate aree come l’istruzione o i videogiochi, mentre la realtà aumentata ha le potenzialità per coinvolgere attivamente gli utenti in molti aspetti della vita quotidiana. Ancora, a favore della realtà aumentata c’è da considerare come metta in correlazione l’individuo con l’ambiente circostante e non impedisca il coinvolgimento delle persone intorno a lui. Tutte possibilità negate dalla realtà virtuale, che invece pone l’utente in un esperienza “chiusa” all’esterno.
Analizzando i prodotti che offrono un’esperienza di realtà virtuale già disponibili sul mercato, appare evidente come questi si siano rivelati dei meri oggetti ludici o quantomeno rivolti a nicchie di mercato. La ricerca di Apple pare invece indirizzata verso lo sviluppo di un dispositivo destinato ad un pubblico ampio, che, come smartphone e tablet, possa entrare a far parte attiva nella nostra vita quotidiana.