Apple ed Energous, collaborazione segreta ma non troppo per la ricarica wireless

Domani l’iPhone 7 debutterà nei negozi italiani, evento a cui stiamo partecipando attivamente col nostro Elio in missione allo Store di Marcianise (CE). A giudicare dai primi report di preordini presso gli operatori e dalle disponibilità di unità nei negozi ancor più ristrette del previsto, le cose stanno andando a gonfie vele. Se confermato, ciò significherebbe che Apple ha centrato l’obiettivo di riportare quell’effetto innovativo che fino al 6s ha spinto le vendite. In tale ottica, il fatto che le forniture più impattate siano quelle dei modelli Plus non sarebbe affatto un caso. La checklist rimane comunque incompleta: due assenze lamentavamo principalmente alle passate generazioni. La prima è stata colmata, ossia l’impermeabilità. La seconda, la ricarica senza fili, non ancora. Ma ci stanno lavorando e non lo fanno da soli.

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Un report su VentureBeat, a cui ha partecipato anche il noto @evleaks, mette in luce la situazione. Già qualche tempo fa l’azienda Energous, specializzata proprio nel campo della ricarica wireless, aveva confermato la collaborazione con uno tra i 5 più importanti colossi tecnologici. Secondo gli analisti, vi erano sufficienti indizi per ritrovare in Apple quel partner. VentureBeat ha compiuto indagini più mirate, andando a cercare in una fonte spesso foriera di informazioni: la documentazione che le società quotate in Borsa devono produrre e pubblicare quando effettuano operazioni come la vendita di propri titoli azionari. Fondata nel 2012, Energous è presente nell’indice NASDAQ dal 2014. Il prospetto informativo rilasciato in quello stesso anno riportava non solo i dati strettamente finanziari, ma anche indicazioni sugli sviluppi tecnico/commerciali. Un paragrafo è dedicato alle certificazioni in fase di ottenimento, presso enti americani come UL, FCC (Federal Communications Commission), Energy Star e presso… Apple. L’unico nome privato in mezzo ad altri governativi o no-profit.

I palesi lavori sulla certificazione di conformità per i prodotti Apple vengono considerati la prova definitiva che tra le due realtà sussiste una cooperazione rilevante. Ulteriori verifiche hanno fatto emergere che l’avvio delle operazioni comuni sarebbe avvenuto ancor prima della quotazione pubblica di Energous. Ma perché le sue tecnologie susciterebbero tanto interesse da parte di Apple? Che ci siano movimenti a Cupertino per quel che concerne la ricarica wireless non è più un segreto sin da alcuni mesi. Allo studio vi sarebbe una soluzione che non preveda più nemmeno supporti fisici dove collocare il dispositivo (come l’accessorio nell’immagine soprastante), consentendo durante la ricarica totale libertà d’azione all’utente almeno dentro la stanza in cui si trova. Coincidenza vuole che Energous stia sviluppando proprio un sistema del genere, WattUp. Un piccolo trasmettitore, collegato alla presa di corrente, invierebbe l’energia necessaria sotto forma di onde radio; un componente dedicato all’interno del terminale destinatario (smartphone o altro) riceverebbe queste onde “riversandone il contenuto” nella batteria. Il raggio di trasmissione si attesterebbe attorno ai 4 metri e mezzo, adeguati a coprire buona parte di un appartamento non molto grande, e il massimo di prodotti ricaricabili simultaneamente arriverebbe a ben 12. Ricariche e potenza erogata verrebbero gestite attraverso un’app dedicata. Tutte cose che per un’azienda come Apple, sempre desiderosa di distinguersi rispetto alla concorrenza, rappresentano un’occasione intrigante.

Entrambe le parti sinora non hanno rilasciato dichiarazioni a VentureBeat, ma ciò fa parte del gioco. Gli sviluppi staranno sicuramente proseguendo tuttora e non è da escludere che WattUp o un metodo basato su di esso ma con un ulteriore tocco Apple facciano il loro debutto tra 12 mesi, per l’iPhone del decennale. Troppo presto, però, per rituffarsi già nel campo dei rumor. Ci ritorneremo più avanti.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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