Archiviazione rapida e sicura sui Mac con Thunderbolt e la nuova USB-C

Leggi questo articolo grazie alle donazioni di Marco Magherini, Walter Di Matteo, Matteo Quadri, Giuseppe Pintore, Paolo Cinalli, Gianluca Erbinucci, Antonio Martella.
♥ Partecipa anche tu alle donazioni: sostieni SaggiaMente, sostieni le tue passioni!

La gestione dello storage per un professionista nel campo foto/video è sempre una questione delicata. Ovviamente non mi riferisco alle grandi aziende, dove si affrontano ingenti investimenti di lungo periodo, ma ai liberi professionisti e a tutti quei piccoli studi dove l’ottimizzazione dei costi è una priorità a pari livello con la sicurezza. Le possibilità offerte dal mercato sono innumerevoli, ma si riducono drasticamente se si iniziano a considerare aspetti per noi rilevanti, come la ridondanza e la velocità. Altri elementi importanti sono il workflow lavorativo e le politiche di backup, che possono influenzare notevolmente le proprie scelte in termini tecnologici. Io finora ho avuto necessità di capienza relativamente contenuta – precisamente 10TB – ed avendo provato ad abbracciare al 100% la visione di Apple con un Mac Pro 2013, tutto lo storage è esterno e via Thunderbolt.

thunderbolt-duo

5 WD Thunderbolt Duo in sequenza

I miei dischi attuali sono dei WD Thunderbolt Duo, con RED da 7200rpm all’interno, che configurati in stripe viaggiano ad una velocità di 180MB/s in scrittura e 190MB/s in lettura. Non è il massimo della vita, però con le foto si comportano bene e con i video riesco a gestire discretamente anche delle timeline in 4K (non in RAW, altrimenti avrei sicuramente difficoltà sia con la velocità del disco che del computer). Usando il RAID stripe non ho ridondanza, ma è un male necessario per raggiungere velocità almeno sufficienti. Per il backup uso dei dischi USB 3.0 singoli che vengono montati ogni sera per effettuare le copie di sicurezza. Non è un sistema perfetto perché non è nato così: ci sono arrivato con piccoli passi anno dopo anno, ma finora mi sono trovato abbastanza bene. Dal momento che ho un’unità da 6TB (2x3TB) ed una da 4TB (2x2TB), capite bene che l’ipotesi SSD non è nemmeno contemplabile in termini di costi. Ora che il mio spazio è arrivato quasi a saturazione, sto pensando a come comportarmi per il futuro. Devo dire che già gli attuali 4 dischi sulla scrivania – di cui alcuni doppi – con i relativi cablaggi, alimentatori e gruppi di continuità, sono poco pratici per diverse ragioni (troppo spazio occupato, inestetismi, costi per UPS), per cui vorrei interrompere questa catena per passare ad una soluzione diversa.

daisy-chain-challenge

Daisy Chain Challenge

Il daisy chain della Thunderbolt è una grande comodità e il Mac Pro è una macchina ben progettata (non aggiornata e senza NVIDIA, ma questo è un altro discorso), però se c’è tanto storage da gestire poter immagazzinare 4 o 6 dischi 3,5″ internamente ad un case mid-tower continua ad essere più comodo a mio modo di vedere. Sono cose che sappiamo bene e che dicono tutti fin dalla prima presentazione del Mac Pro 2013, ma che inizio a sentire di più da quando le esigenze di capacità sono aumentate. Quest’ultima considerazione si collega anche a quanto ho già detto circa la volontà di assemblare un PC a scopo sperimentale, ma ora non cambiamo discorso. Molti miei colleghi hanno scelto di avere i progetti in lavorazione su dischi flash, ottenendo prestazioni migliori, per poi spostare quelli conclusi su unità più lente ma molto comode per lo stoccaggio distribuito di lungo periodo, ovvero i NAS a 4, 6 o 8 bay. È questa la strada che vorrei intraprendere, per cui ho iniziato ad informarmi meglio. In questo articolo elencherò le migliori soluzioni che ho trovato per chi vuole creare dei piccoli set RAID con SSD, mentre per le unità singole ho fatto un test di gruppo da poco tempo che vi ripropongo di seguito:

In sostanza sto cercando tanta capienza ma anche doppio disco, così da poter scegliere di lavorare in backup o di ottenere una velocità superiore. In questo segmento qualche prodotto c’è, ma potete immaginare quale sia il problema: i costi. Proprio per questo le unità del genere vendono poco e molte sono state persino ritirate del mercato. Non so se ricordate ad esempio il LaCie Little Big Disk Thunderbolt, che io ho provato in edizione HDD da 2TB ma era venduto anche con SSD con cifre elevatissime. Attualmente la stessa LaCie propone due unità in edizione limitata con due dischi SATA M.2 in RAID. La prima si chiama Chromé ed ha 1TB di spazio complessivo e connessione USB 3.1 gen 2, mentre la seconda è appena uscita e si chiama Bolt3, con 2TB di storage e porta Thunderbolt 3/USB-C con velocità massima di 2800 MB/s. Volete sapere il prezzo? Beh, si parla di $1999 per quest’ultima, una cifra che davvero poche persone si possono permettere di spendere per 2TB, soprattutto considerando che sembra più un prodotto consumer per come è strutturato.

lacie-bolt3

LaCie Bolt3 con 2TB SSD Thunderbolt 3 fino a 2,8GB/s

In casa WD la soluzione più simile, ovvero con 2 dischi 2,5″, è pensata per uno scopo diverso, ovvero tanto spazio in mobilità. Integra un RAID con due dischi 2TB ciascuno, ma purtroppo solo meccanici. Si chiama My Passport Pro, sfrutta la connessione Thunderbolt e costa circa 400€. Ora che Western Digital ha anche la sua linea di SSD, spero che arrivino dei case specifici multi disco.

mypassportpro

Buffalo è una delle poche altre aziende che forniscono soluzioni di questo tipo preconfezionate, con il Drivestation Mini Thunderbolt. È un prodotto abbastanza compatto e gradevole, che monta 2 SSD per un totale di 512GB o 1TB, supportando anche il daisy chain. Discreta la velocità, fino a 630MB/s in scrittura, ma anche in questo caso il prezzo risulta essere un deterrente. Si sfiorano i 900€ per 1TB.

buffalo-drivestation-mini-thunderbolt

Di altri sistemi esterni con 2 SSD in RAID e con connettività Thunderbolt/USB-C non mi sembra di vederne, ma c’è da considerare l’ancora attuale e pratico sistema di Lexar con i suoi hub HR1 (USB 3) e HR2 (Thunderbolt 2) che abbiamo testato l’anno scorso. In queste torrette, che sono anche piuttosto piccole, si possono montare fino a 4 drive SSD USB 3.0 della stessa casa (da 256 o 512GB) oppure dei lettori di memory card o semplici porte USB aggiuntive. I costi sono contenuti in fin dei conti, infatti è un sistema molto apprezzato. Allo stato attuale un HR2 con 2 DD512 ci fa avere 1TB complessivo per meno di 500€.

lexar-hr1

Per aumentare il ventaglio di offerte bisogna ampliare il raggio d’azione, considerando anche soluzioni custom composte da case più dischi di propria scelta. Questa è sempre più spesso la strada dei professionisti, perché più pratica e flessibile, consentendo di scegliere liberamente gli SSD, sostituirli, ecc.. Inizierei a parlare di un prodotto che abbiamo trovato su Amazon realizzato dalla sconosciuta (per noi) Oyen Digital. Questo costa meno di 150€ (spedizione inclusa) ed ha spazio per 2 SSD 2,5″, nonché connessione USB 3.1 gen 2 (da 10Gbps). Le recensioni sullo store USA sono poche ma positive, anche se la marca non è che ispiri fiducia. Comunque sarebbe da provare, perché con 2 OCZ Trion 150 da 480GB si avrebbe quasi 1TB per 390€. L’ho già messo nella lista dei preferiti, tempo permettendo lo testeremo.

oyen-digital

Andando su case prodotti da brand di nota e riconosciuta affidabilità, io partirei da OWC, una delle marche migliori quando si tratta di archiviazione, nonché tra le mie preferite da ormai quasi 10 anni. Il loro prodotto più interessante in tal senso – escludendo i case singoli da 2,5″ e quelli nati per i 3,5″ – è il ThunderBay 4 mini, il quale ha 4 bay 2,5″ che possono essere riempiti con altrettante unità e costa $345.

thunderbay4_mini

Purtroppo a prenderlo in Italia, con tasse, spedizione, dogana, si spende di più, infatti su Amazon sta a 593€ da venditori terzi. Per fortuna su MacShop, che è importatore ufficiale, si strappa un più economico 516€. È una soluzione molto comoda e scalabile visti i 4 bay e le specifiche. Se si considerano 4 SSD Crucial MX300 da 525GB (a circa 120€ l’uno), si ottengono oltre 2TB in RAID con connessione Thunderbolt per meno di 1000€. È con il RAID 5 si può ottenere un buon mix di sicurezza e velocità.

drobo-mini

Non si può non menzionare anche Drobo, che si è presentata sul mercato con un originale prodotto e che oggi propone un’intera linea di sistemi di archiviazione, per altro anche molto belli esteticamente. Quello che incontra le esigenze ipotizzate in questo articolo è il Drobo Mini, anch’esso con 4 bay 2,5″ e connessione Thunderbolt, ma con diverso layout ed un design più curato. Inoltre possiede anche uno slot mSATA che si può usare come “acceleratore” e connessione USB 3 per compatibilità più estesa e multi piattaforma. Questo è sold-out un po’ ovunque, ma l’ho trovato su eBay da un venditore professionale tedesco a circa 500€. Valgono quindi le medesime considerazioni fatte per il drive di OWC, anche se quello mi sembra un po’ più robusto nella sua semplicità, mentre il Drobo Mini offre più funzionalità potenzialmente utili nel quotidiano.

akitio-thunder3-duo-pro-features-2

Considerando anche altre marche, trovo interessanti le soluzioni di Akitio, che ha già a listino il Thunder3 Duo Pro, un case Thunderbolt 3 / USB 3.1 gen 2 con due slot da 3,5″ e adattatori integrati per SSD 2,5″. Rimane un po’ più grande, ovviamente, ma è una novità interessante perché offre tanta velocità e la possibilità di essere usato via USB 3.0 (con connettore Type-B) o via USB-C, con una seconda porta in cascata nonché un’uscita DisplayPort. Questo ha un prezzo di $400 senza dischi e al momento l’ho trovato in Italia solo su ePrice per 430€, che non è affatto male viste le funzionalità.

test-akitio

[AGGIORNAMENTO] Attenzione perché questo non è stranamente compatibile con Mac come specificato dallo stesso produttore qui.

akitio-thunder2-quad-mini-size

In casa Akitio c’è anche il Thunder2 Quad Mini, che assomiglia molto alla soluzione ThunderBay 4 mini di OWC, con 4 slot 2,5″ che possono contenere HDD ed SSD. Interessante il prezzo italiano di 330€ su MacShop. Si può configurare già in fase d’ordine con dischi, oppure acquistarli separatamente se si preferisce scegliere unità specifiche e, magari, risparmiare qualcosa.

sonnet-echo-15

Allargando ancora un pochino il raggio d’azione, si trova un prodotto che ho acquistato di recente e che è attualmente in corso di recensione. È un po’ diverso dai precedenti in quanto include anche uno spazio per una unità ottica oltre che un dock con diverse connessioni. Si tratta del Sonnet Echo 15+, il quale ha 2 bay da 3,5″ (compatibili anche con SSD da 2,5″) ed un totale di 16 porte. Io l’ho scelto sia per queste che per il masterizzatore Blu-Ray, che nel mio lavoro ancora si usa e averlo integrato mi è più comodo che prendere ogni volta unità esterne USB (che poi sono anche meno affidabili secondo me). Devo dirlo, non è affatto gradevole esteticamente, ma in questo caso ho pensato prima di tutto all’utilità. Con una sola porta Thunderbolt 2 ci dà 4 USB 3, ingresso microfono e uscita cuffie frontali, ingresso aux e uscita audio stereo posteriore (4 in totale, quindi), Firewire 800 (come molti professionisti di vecchia data ho ancora dischi che la usano), 2 eSATA, 1 Gigabit Ethernet oltre ovviamente alla Thunderbolt 2 passante per sfruttare il Daisy Chain. Si parte da 490€ con masterizzatore DVD integrato, che considerando sia questo che le porte aggiuntive rispetto ad altre soluzioni viste, me lo hanno fatto preferire. Ma ne parleremo meglio quando pubblicherò la recensione, intanto vi lascio un video esemplificativo.

Probabilmente ci saranno altre soluzioni simili che non ho citato, e mi scuso per questo, ma rischiava di diventare troppo dispersivo. In tutti i casi i vostri commenti potranno servire per arricchire la proposta o, magari, farci conoscere altri prodotti con medesime caratteristiche. Per rientrare in tema con il discorso iniziale, ad un dispositivo del genere vorrei associare un più tradizionale NAS con almeno 4 bay, così da riuscire i miei attuali dischi per archiviare i progetti conclusi. Se questa breve panoramica vi è piaciuta, potremmo provare a farne una simile anche con i NAS, però vi avviso: quelli sono davvero tantissimi, per cui bisognerebbe tagliare con l’accetta e prendere in esame solo modelli dell’ultimo anno, delle marche principali e limitandosi nel range di 4 bay.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

Commenti controllati Oltre a richiedere rispetto ed educazione, vi ricordiamo che tutti i commenti con un link entrano in coda di moderazione e possono passare diverse ore prima che un admin li attivi. Anche i punti senza uno spazio dopo possono essere considerati link causando lo stesso problema.