Nell’ultimo #SaggioLive (che potete riascoltare dalla nostra nuovissima app per iOS e per Android) Maurizio ed io ci siamo lasciati andare ad una lunga riflessione sull’abbandono del connettore jack da 3.5 mm da parte di Apple. La società ha detto che è stato un atto di coraggio che solo chi vuol innovare veramente può permettersi di fare, ma, come giustamente ha rilevato il nostro capo, mentre con l’abbandono del floppy e del SuperDrive Apple ha offerto un’alternativa valida e futuribile (nel primo caso il disco ottico e nel secondo le periferiche di archiviazione USB), per il jack non ha puntato su nulla, se non sul connettore Lightning che, ricordiamo, è uno standard proprietario, e sulla connessione Bluetooth 4.0, che, però, non riesce ancora a veicolare la giusta quantità di dati per offrire una qualità audio di alto livello. Per di più, Apple ha quasi abbandonato a se stessi i musicisti, i dj, gli automobilisti e gli audioamatori che saranno costretti a dotarsi di quantità industriali di adattatori per continuare a lavorare e a divertirsi. Insomma, la scelta è stata più futuristica che futuribile, quasi come se a Cupertino considerassero tutto un accessorio di iPhone, automobili comprese.
Ad ogni modo, pare che il connettore jack stia per conoscere una repentina fine, complice anche l’approvazione delle specifiche Audio Device Class 3.0 per USB-C da parte del consorzio che si occupa dell’innovazione della connessione universale. Secondo quanto riporta Engadget, le nuove specifiche migliorano tanto la qualità audio, permettendone la trasmissione interamente in digitale, quanto i consumi energetici che, pare, siano più contenuti, visto che i processori audio potrebbero essere implementati direttamente dai produttori di cuffie, auricolari e altri dispositivi, senza onerare i dispositivi dell’elaborazione del suono. Vedremo come reagiranno i produttori a questa novità, ma sono pronto a scommettere che già dalla fine dell’anno i negozi saranno invasi da smartphone di qualsiasi fascia senza jack audio, con buona pace per la gran parte di noi e per la gioia della dirigenza di Apple che potrà ritenersi, nuovamente, pioniera di un cambiamento, indipendentemente dall’impatto che esso possa avere sui consumatori.