I nuovi MacBook Pro 2016 con Touch Bar hanno quattro porte Thunderbolt 3, due per ogni lato. Queste supportano una banda massima di 40 Gbps, oppure, in base al dispositivo connesso, possono funzionare come USB 3.1 gen 2 (da 10 Gbps). Grazie ad adattatori sarà possibile riprodurre praticamente tutte le porte precedenti e potenzialmente utili, come ho avuto modo di descrivere in questo articolo:
Connessione | Cosa serve |
---|---|
USB-C | Nulla |
Thunderbolt 2 | Adattatore da 59€ |
USB-A | Adattatore da 25€ |
Lightning | Cavo USB-C Lightning da 29€ |
USB 2 Micro-B | Cavo USB-C Micro USB 2 da 19,95€ |
USB 3 Micro-B | Cavo USB-C Micro USB 2 da 29,95€ |
USB Mini-B | Cavo USB-C Mini USB 2 da 19,95€ |
Ethernet | Adattatore da 39,95€ |
HDMI | Adattatore multiporta da 79€ |
DisplayPort | Di terze parti, ma per ora mi pare si limitino al 4K |
VGA D-SUB | Adattatore multiporta da 79€ |
Ciò che non potevamo sapere, però, è che solo i 15" offrono le prestazioni complete su tutte e quattro le porte. Nella pagina di supporto dedicata alle connessioni dei nuovi portatili, Apple ha precisato le due Thunderbolt 3 sui 13" con Touch Bar (non ci sono sul modello base), hanno una banda limitata.
Altra informazione importante riguarda la ricarica. Per quanto l'USB-C possa sembrare molto più pratica, essendo una porta standard, in realtà Apple consiglia di usare sempre l'alimentatore originale. Con quelli superiori a 100W si potrebbe danneggiare il computer e la ricarica che si ottiene tramite gli adattatori video è più lenta, limitandosi a 60W.
Non ci sono dubbi che la flessibilità offerta dalla Thunderbolt 3/USB-C sia eccezionale, ma rischia di creare molta confusione nell'utente medio. La USB-A è arrivata fino alla versione 3.0 aumentando di velocità, ma per il resto abbiamo sempre avuto connettori specifici e sapevamo cosa servisse ognuno di loro. Ora nello stesso formato possiamo veicolare praticamente di tutto, e può essere una USB 3.1 gen 1 o gen 2, nonché una Thunderbolt 3 con possibilità di maggiore bandwidth e daisychain fino a 6 dispositivi. Ci vorrà un po' affinché venga compresa pienamente da tutti, anche perché nei PC che avevano USB 3.0 e 2.0 affiancate, almeno si differenziavano per il colore o con una scritta, in questo caso sembrano perfettamente uguali, ma non lo sono.