Il lancio del nuovo MacBook Pro ha suscitato alcune perplessità nell’utenza a cui è dedicato. Tra le scelte poco gradite c’è quella dei banchi di memoria RAM LPDDR3 a 2133mhz e non la più recente LPDDR4. Nonostante la società assicuri altissime prestazioni, sappiamo che non è solita dare motivazioni per le sue scelte, per cui dobbiamo immaginarle noi. In questo caso non è neanche necessario uno sforzo eccessivo, in quanto tutto dipende dai processori Intel. Il chipmaker di Santa Clara fatica ad apportare innovazioni rilevanti come in passato, ma soprattutto continua ad accumulare ritardi nella roadmap. Come abbiamo già avuto modo di dire in un precedente articolo, le CPU Kaby Lake ideali per i portatili Apple da 15″ non sono ancora pronte, mentre ci sarebbero quelle per i 13″ ma non quelle con Iris integrata. L’azienda ha preferito evitare di differenziare i prodotti, come invece ha fatto Dell con gli ultimi XPS. Le nuove CPU supporteranno la RAM LPDDR4 fino a 32GB, mentre con i modelli attuali avrete notato che il limite selezionabile in fase d’ordine è di 16GB. La stessa Microsoft ha fatto la medesima scelta di Apple per i nuovi modelli di Surface Book.
Molto probabilmente Intel rilascerà i Kaby Lake adatti tra la fine del 2016 e il primo trimestre del 2017, ma non è detto che Apple aggiorni immediatamente i MacBook Pro appena presentati. Ormai è probabile che si attendano tra i 200 e 250 giorni prima di sfornare un update, per cui se dovete acquistare un MacBook Pro fatelo pure tranquillamente. Anche perché il salto prestazionale tra una generazione e quella immediatamente successiva non è mai particolarmente importante, soprattutto ora che il design è stato appena rinnovato e non cambierà per diverso tempo.