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Meno di una settimana fa Netflix ha rilasciato un aggiornamento importantissimo della sua app, il quale ha introdotto la possibilità di effettuare il download locale dei contenuti video. Pur essendo ancora limitato ad un ristretto numero di serie e film, rappresenta comunque una svolta epocale e lungamente attesa dagli utenti di tutto il mondo. A livello di UI si poteva fare sicuramente meglio, integrando in modo più trasparente la nuova funzionalità all’interno della tradizionale interfaccia, ma l’utilità è tale da far passare in secondo piano tutto il resto, almeno in questa prima fase. Il fatto che il download dei contenuti fosse attesissimo, lo ha sottolineato la stessa Netflix, quando ha associato al breve video teaser la frase “Stavolta è quello che pensate”

In diverse occasioni, infatti, l’annuncio di nuove funzioni aveva deluso gli utenti, proprio perché speravano prima di tutto di vedere arrivare la possibilità del download. Non è dunque un caso che, a pochi giorni da questo update, Netflix ha guadagnato la prima posizione nella classifica delle più redditizie negli App Store degli Stati Uniti, India, Messico e Colombia (in Italia è al quinto posto in questo momento). A monitorarne la crescita è stata Sensor Tower, che ne segue gli sviluppi fin da quando è stata introdotta su iOS la possibilità di effettuare l’abbonamento come acquisto in-app.

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Il grafico superiore dimostra comunque che l’incremento dei guadagni su piattaforma iOS è stato progressivo e inesorabile fin dal primo giorno. Da allora Apple ha acconsentito di ridurre le sue revenue dal 30% al 15% dal secondo anno di abbonamento in poi, e pare anche che fornirà ulteriori vantaggi a tutti quei servizi video che aderiranno alla sua nuova TV App (dove al momento Netflix non c’è). Dal punto di vista tecnologico, la soluzione adottata per il download locale dei contenuti è molto interessante, in quanto i video vengono analizzati da un algoritmo che li spezza in brevi spezzoni di durata compresa tra 1 e 3 minuti, andando ad ottimizzare localmente il fattore di compressione. In questo modo Netflix conta di riuscire ad impegnare il minor spazio possibile sui dispositivi degli utenti, mantenendo però una qualità di riproduzione ottimale. Le sequenze più semplici potranno essere scaricate con bitrate contenuti, dedicando quelli più elevati solo alle porzioni di video che lo richiedono. Altra questione interessante riguarda il catalogo di Netflix, che punta ad avere oltre il 50% di contenuti auto prodotti; obiettivo che si avvicinerà ulteriormente nel 2017 grazie all’introduzione di una ventina di nuove serie originali.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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