Hands-on: Lumix GH5, le meraviglie del 4K 60fps e del 4:2:2 10bit

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In un soleggiato martedì milanese del passato dicembre, io e Matteo abbiamo avuto modo di toccare con mano le ultime novità fotografiche di casa Panasonic. La regina della giornata è stata ovviamente la Lumix GH5, già intravista al Photokina di settembre ed arrivata finalmente negli ultimi stadi della produzione. Dopo una ricca presentazione iniziale che ci ha fatto venire l’acquolina in bocca, ci è stato consegnato il primo esemplare italiano per il nostro hands-on. Essendo io un estimatore di questo formato e già possessore di GH3 e GH4, aspettavo con ansia di poter scoprire tutte le funzionalità del nuovo corpo che, già sapevo, sarebbe diventato il mio prossimo acquisto.

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Inizierei subito dall’esterno, perché se nel passaggio da GH3 a GH4 non è cambiato praticamente nulla, questa volta Panasonic ha deciso di rivoluzionare praticamente ogni cosa, compreso il corpo. È leggermente più grande della GH4, possiede un’impugnatura meglio sagomata ed un design simile ma con linee più semplici e scolpite. Per quanto riguarda il layout dei controlli vi sono solo due variazioni di rilievo, ovvero lo spostamento del pulsante di registrazione in cima (cosa a cui ci si dovrà un po’ abituare) e l’aggiunta di un joystick posteriore. Quest’ultimo è molto apprezzato per un rapido spostamento del punto di messa a fuoco inquadrando dal mirino e si aggiunge alla possibilità di selezione dello stesso tramite il display.

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La struttura in lega di magnesio mantiene il corpo piuttosto leggero ma al tempo stesso garantisce ottima robustezza. Grazie alle varie guarnizioni questo non resiste solo a polvere e schizzi d’acqua, ma è anche Freezeproof, consentendo di scattare fotografie e girare video fino a -10°.

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Avvicinandoci un po’ più verso l’interno, si apprezzano miglioramenti importanti sia sul mirino che sul display. Il primo è basato su un nuovo pannello OLED con 3,68 milioni di punti ed ha ottenuto anche un incremento delle dimensioni, passando dall’1,34x della GH4 a 1,52x. In formato 35mm corrisponde ad un ingrandimento dello 0,76x, che è davvero notevole. Inoltre ho apprezzato un miglioramento del gruppo ottico, poiché con la GH5 riesco a vedere anche ai bordi del fotogramma indossando gli occhiali. Cresce leggermente il display, che ora è di 3,2″ in formato 3:2, offrendo una migliore visibilità in esterna con il pannello LCD RGBW ed una risoluzione di 1,6 milioni di punti.

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Spostiamoci ora all’interno, dove si trova il sensore Live MOS da 20,3MP senza filtro Low Pass e stabilizzazione Dual I.S. 2 a cinque assi. Questa è strutturalmente simile a quella vista nella G80, ma renderà ancora meglio con i nuovi obiettivi. In ambito foto consente già ora di ottenere un guadagno fino a 5 stop ed è stato ottimizzato per mantenere la stessa resa fino a 280mm equivalenti con obiettivi Mega O.I.S.

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Speriamo di vedere anche una resa video ottimizzata nel panning, ambito su cui la G80 aveva un po’ deluso. Durante la breve prova mi è sembrata in effetti migliore, ma non ci è stata data la possibilità di portare a casa gli scatti, per cui sarà necessario un ulteriore approfondimento nella futura recensione. Aiuta anche il nuovo otturatore meccanico che garantisce uno shutter shock minimo, similmente a quanto visto nella G80 (ma questo è completamente ridisegnato perché raggiunge 1/8000). La raffica rimane di 12fps senza autofocus, ma quella con messa a fuoco continua sale da 7 a 9fps e il buffer è stato nettamente incrementato rispetto la GH4, consentendo di memorizzare oltre 100 RAW in luogo dei precedenti 40.

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La funzionalità 4K Photo delle ultime Lumix (che era assente nella GH4), passa ora a 60fps, mentre la nuova arrivata 6K Photo offrirà la possibilità di catturare fino a 30 fotografie (JPG) da 18MP per ogni secondo, memorizzando in effetti un filmato con codec HEVC. Aspetto molto importante è l’introduzione del doppio slot di memoria, entrambi compatibili con le veloci SD UHS-II.

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La Lumix GH5 offre diverse modalità di registrazione, in backup o eccedenza, segnando un nuovo standard per l’intero mercato. Può infatti essere configurata per distribuire i contenuti in modo personalizzato tra le due memorie, facendo selezionare all’utente la destinazione per JPG, RAW, video e 4K Photo, oppure in modalità backup anche per il video (che a memoria mi sembra di aver visto solo nelle cineprese professionali). Inoltre offre la possibilità di cambiare a caldo una delle due memorie per ottenere una registrazione video continua.

Il settore video è sicuramente quello di maggiore interesse nella serie GH, che pure bisogna ricordare sono prima di tutto ottime macchine fotografiche. Se la GH4 era stata la prima mirrorless con registrazione 4K nel 2014 e la GX8 la prima con doppia stabilizzazione (ottica+sensore) nel 2015, il 2016 ha visto l’arrivo dei 4K a 50/60fps con la GH5. Beh, in realtà al Photokina si era solo intravista e l’annuncio ufficiale avviene oggi in concomitanza del CES 2017, ma ci vorranno ancora un paio di mesi per la distribuzione effettiva sul mercato. Date a parte, questa mirrorless (o DSLM, come piace chiamarla a Panasonic) si presenta davvero ricchissima di primati.

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Grazie al 6K Photo migliorerà la qualità di tutte le immagini ottenute con le precedenti funzionalità, quali ad esempio il Post Focus, che genera ora foto da 18MP e non più da 8MP. In più sono state introdotte nuove tecnologie per ridurre il rolling shutter e il rumore ad alti ISO, di cui si beneficerà anche in ambito video ovviamente. Gradita introduzione anche il Focus Stacking, che consente di combinare più fotogrammi per una messa a fuoco completa dell’intero soggetto.

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La messa a fuoco è basata sempre sulla tecnologia DfD, ma nella GH5 è stata migliorata notevolmente in quanto riesce a riconoscere i contorni dei soggetti in ogni singolo fotogramma e non ogni 6 come faceva la GH4. Questo si traduce in una risposta molto più rapida ed accurata, unita ad un raddoppio della risoluzione di analisi e ad un più efficiente algoritmo di predizione del movimento. Il Depth from Defocus è un sistema complesso che aveva stupito nei primi anni di adozione ma che, attualmente, sembrava aver raggiunto un limite fisico.

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Invece la GH5 non solo è migliorata in termini di velocità e nel tracking dei soggetti, ma aumenta anche la quantità di aree di messa a fuoco, che arrivano ad un totale di 225. La maggiore efficienza del DfD ha permesso di risolvere uno dei problemi delle Lumix in modalità video, ovvero la resa dell’AF continuo. Il grafico che ci ha mostrato Panasonic non lascia spazio a dubbi: si è passati da una resa che procedeva a tratti, con imprecisione e senza riuscire a seguire i movimenti, ad una progressiva e lineare.

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Anche in questo caso l’impossibilità di portare a casa dei sample mi rende impossibile valutare se la promessa è stata effettivamente mantenuta, ma dopo averla usata un po’ devo dire che l’impressione è positiva. Inoltre vi è tutto un set di nuove opzioni relative all’AF continuo, che ci consente di definire su diversi parametri la sensibilità della messa a fuoco, del cambio di area e della predizione del movimento.

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Ritorniamo dunque a parlare di video, sottolineando uno degli aspetti più importanti della GH5, ovvero che non vi è più alcun crop sul sensore, mantenendo quindi il reale angolo di campo degli obiettivi. Parlando di specifiche, invece, c’è davvero da rimanere impressionati. Oltre al primo 4K a 50/60fps in ambito mirrorless, abbiamo anche la registrazione interna in 4:2:2 a 10 bit e quella All-Intra fino a 400Mbps. Ci sono però dei “ma” importanti, in quanto sia il 4:2:2 10 bit che i 400Mbps con codifica All-Intra non sono disponibili selezionando 4K/UHD a 50/60ps e parte di queste funzionalità arriveranno con un prossimo aggiornamento firmware.

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La GH5 si presenta già come la più completa soluzione di ripresa nel suo range di prezzo, ma dopo essere arrivata sul mercato a marzo 2017, otterrà ad aprile un aggiornamento per il Full HD 4:2:2 10 bit e poi uno più corposo in estate che apporterà tutte una serie di altre funzionalità eccellenti:

  • 4K 4:2:2 10bit All-Intra
  • Full HD 4:2:2 10bit All-Intra
  • Registrazione anamorfica 4:3 6K/24p
  • Hybrid Log Gamma per video 4K HDR

Il passaggio dal 4:2:0 al 4:2:2 consente di avere informazioni di colore il doppio più accurate in registrazione, mentre con il passaggio da 8 a 10 bit la profondità colore si moltiplica per 64 volte. La quantità di dati gestiti è assolutamente incredibile e la GH5 consente di registrare internamente in 4:2:2 10bit anche durante l’output non compresso via HDMI con la medesima qualità.

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Nella recensione cercheremo di approfondire meglio tutte le varie funzionalità, tra cui l’HDR, la registrazione anamorfica (1:1.33) sull’intero sensore 4:3, lo slow motion con frame rate variabile fino a 180fps e tanto altro, ma è interessante notare che questa “fotocamera” non ha più il limite di registrazione di 30 minuti, unendo direttamente in un solo corpo anche i vantaggi della GH4R. I profili V-Log rimangono invece a pagamento, sbloccabili con lo stesso upgrade key DMW-SFU1 della GH4. Ma c’è un vantaggio importante questa volta, ovvero la nuova funzionalità di assistenza alla visualizzazione con applicazione in tempo reale delle LUT.

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Un ultimo aspetto che mi preme sottolineare è che Panasonic ha rivisto i menu nella GH5, cosa che onestamente non mi aspettavo. In effetti si erano sempre dimostrati tra i migliori del settore in termini di chiarezza, ma grazie allo schermo più ampio ed anche a causa dell’enorme quantità di nuove funzioni, hanno ben pensato di sfruttare meglio lo spazio, andando ad inserire 8 voci di menu per ogni pagina invece che 5. Questo rende la navigazione molto più agevole e, allo stesso tempo, hanno anche semplificato la grafica, che ora ha un look decisamente più professionale.

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Tra le novità degne di nota anche la presenza di una uscita HDMI a pieno formato, la porta di connessione USB-C 3.1 ed un accessorio opzionale DMW-XLR1 che aggiunge controlli fisici per l’audio e due porte XLR per microfoni. A differenza del precedente accessorio dedicato alla GH4, questo è molto più compatto e si innesta nella slitta flash. Il battery grip è il nuovo DMW-BGGH5, mentre la connessione senza fili compie un enorme passo avanti grazie all’adozione del Wi-Fi ac e l’introduzione del Bluetooth 4.1 LE, grazie al quale fotocamera e smartphone saranno sempre connessi.

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In Italia la GH5 dovrebbe essere disponibile in due opzioni, ovvero solo corpo oppure in kit con il nuovo Leica 12-60mm f/2,8-4. L’azienda non si è ancora sbilanciata con i prezzi, ma mi è stato fatto capire che il corpo costerà poco più di quello della GH4. Il Leica DG Vario-Elmarit presentato insieme alla GH5 è piuttosto interessante, perché ha una costruzione eccellente, è tropicalizzato, compatibile con i nuovi Dual IS 2 e DfD da 240fps ed offre uno zoom dal 24 al 120mm con un’apertura non costante ma comunque piuttosto elevata per le focali in gioco. Insomma, c’è davvero tanto da approfondire e non vedo l’ora di ricevere l’esemplare definitivo in prova.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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