Secondo un’ipotesi di MacRumors, la rimozione del sito web per la verifica della sussistenza del Blocco Attivazione su un dispositivo iOS potrebbe avere una spiegazione abbastanza logica. Infatti, esso poteva essere utilizzato per risalire ad un IMEI o a un Serial Number valido che poi sarebbero stati clonati ed, infine, usati su un dispositivo bloccato per utilizzarlo.
Infatti, il Blocco Attivazione è un sistema software veramente difficile da superare, tanto che bisogna ricorrere ad alcuni stratagemmi veramente complessi e che richiedono avanzate competenze tanto in ambito software quanto in quello hardware, come, ad esempio, quello illustrato in questo video disponibile su YouTube.
Come si può notare al minuto 5:25, l’anonimo protagonista del video usa il sito web del Blocco Attivazione per scovare, cambiando qualche lettera per volta, un numero seriale o un IMEI non bloccato ed usarlo per sbloccare l’iPad Air. Peraltro, l’uso di un codice non in black list comporta un effetto collaterale non di certo gradito al legittimo proprietario del dispositivo da cui è copiato, visto che questo viene associato all’Apple ID usato dall’hacker, paradossalmente cadendo vittima della stessa funzione di blocco.
Ricordo che, nel momento in cui scrivo, non è ancora giunta alcuna risposta ufficiale da parte di Apple, ma la spiegazione di MacRumors appare, sino ad ora, la più calzante, con buona pace dei soliti complottisti che già consideravano l’operazione di Cupertino come un bizzarro tentativo di arginare il mercato dell’usato.