La batteria dei nuovi MacBook Pro 15″ (recensione) ha ricevuto diverse critiche per la sua scarsa longevità. Si può dire che sia normale che duri poco mettendo il computer sotto sforzo e che quella del precedente modello non andava poi molto oltre, ma in tutti i casi rimane una delle autonomie migliori nel mercato dei portatili. Forse non la migliore, ma sicuramente considerevole visto l’hardware in gioco. In tutti i casi le lamentele sono state davvero numerose ed amplificate dai media, per non parlare poi di Consumer Reports che ne aveva addirittura sconsigliato l’acquisto visti i risultati. A Cupertino si sono rimboccati le maniche ed hanno deciso di rispondere concretamente con aggiornamenti software mirati. Vediamo come è andata.
Il primo è stato macOS 10.12.2, che ha rimosso l’indicatore di autonomia residua espresso in ore e minuti. La cosa ha suscitato parecchia ilarità e potete immaginarne i motivi, per cui speriamo che almeno su questo facciano marcia indietro. Al momento si può risolvere rimettendo alcuni componenti di macOS 10.12.1 oppure con app di terze parti.
Poi Apple si è messa a discutere a tu per tu con Consumer Reports, al fine di capire come mai il MacBook Pro 2016 si fosse comportato tanto male nelle loro classiche prove. Alla fine hanno individuato il colpevole in Safari, più precisamente in un bug con la cache dell’attuale release ed Apple ne ha promesso la rapida risoluzione in macOS 10.12.3.
Un ennesimo capitolo di questa saga è stato portato alla luce da 9to5mac, che proprio nella beta di macOS 10.12.3 ha notato una curiosa novità. Nel menu che si apre dall’icona della batteria ora viene segnalato anche lo schermo tra i colpevoli di un consumo eccessivo del computer e non solo le app. La cosa ha senso perché molti non si rendono conto dell’impatto che ha un 20% di luminosità in più o in meno su uno schermo LCD, ed Apple ha giustamente deciso di ricordarlo. Non sto provando la beta in questo momento, ma 9to5mac afferma che il messaggio appare quando si ha poca batteria e si usa una luminosità superiore all’80%, cosa che in fin dei conti non dovrebbe essere necessaria se non in casi sporadici, ad esempio all’aperto con forte luce solare.
Cliccando sull’indicazione la luminosità viene automaticamente ridotta sotto quella soglia e si può recuperare qualche prezioso minuto lontano dalla presa di corrente. A questo punto si potrebbe pensare anche di introdurre una modalità di risparmio energetico come su iOS, che in fin dei conti svolge discretamente bene il suo lavoro.