Dopo un periodo di silenzio, torna a farsi sentire il buon Mark Gurman dalle pagine di Bloomberg Technology con i suoi rumor su Apple. Ricordo che, sino ad oggi, la stragrande maggioranza delle previsioni del giornalista si è poi avverata nei mesi successivi, segno che la sua fonte in quel di Cupertino è certamente di quelle ben informate. Come già si vocifera da qualche tempo, sembra che in Apple si stia lavorando sodo ad una nuova generazione di chip ARM da utilizzare nei futuri Mac, con la differenza che Gurman non parla tanto di sostituzione negli ultra portatili ma di un’aggiunta per il prossimo update del MacBook Pro.
A onor del vero, già l’attuale modello con Touch Bar ne integra uno (il T1), che gestisce tutte le funzioni del nuovo sistema di input e del Touch ID. La prossima versione, chiamata internamente T130, avrà un’integrazione più profonda con l’intero computer, visto che si occuperà anche di gestire i processi di sistema che richiedono poca potenza di calcolo, consentendo, quindi, di risparmiare preziosa energia. Sembra che in Apple vogliano dare una marcia in più al sistema attualmente noto come Power Nap, non utilizzando più la CPU principale per la ricezione delle email, gli aggiornamenti software, le notifiche e le altre funzioni che normalmente svolge a schermo chiuso.
Un processore ARM è molto meno esoso di energia ed è per questo che è diventata rapidamente l’architettura preferita dai produttori di chip per smartphone, tablet e IoT. La prossima generazione di MacBook Pro, quindi, potrebbe non solo beneficiare dei processori Kaby Lake di Intel e di 32 GB di RAM a bordo, ma anche di un chip ARM in grado di gestire le operazioni più semplici, così da aumentare l’autonomia del portatile (che è stata oggetto di critica per l’ultimo modello rilasciato). Arriverà il giorno in cui Apple abbandonerà Intel per progettare i propri processori in casa? Chissà, ma quel che è certo è che, come sempre, la bravura degli ingegneri di Cupertino è nell’utilizzare le tecnologie esistenti in modo diverso e più efficiente rispetto alla concorrenza.