No, non è un pesce d'aprile in ritardo, di quelli ne abbiamo già fatti abbastanza. Apple ha indetto un meeting con pochi giornalisti (tra cui John Gruber) annunciando che è finalmente disponibile l'aggiornamento per l'attuale modello di Mac Pro con una nuova configurazione hardware. In realtà l'update non è già visibile negli store, ma lo sarà a breve. Grazie ai partecipanti, sappiamo che già lo speed bump prevede per il modello base il passaggio dalla CPU Xeon E5 quad-core a quella 6-core e dalla GPU AMD D300 alla doppia D500, mentre il modello più potente passa da Xeon E5 6-core a 8-core e da una doppia scheda grafica D500 a D800. Almeno, tutti parlano di D800 ma a noi qualche dubbio rimane, visto che quella linea dovrebbe fermarsi alla D700. Nessun altro cambiamento per entrambi, che rimangono sprovvisti di USB-C e di Thunderbolt 3.
Ma v'è di più! Apple ha annunciato che sta lavorando ad un Mac Pro totalmente rivisto e con design modulare, abbandonando così l'attuale forma cilindrica e l'inquadramento hardware impossibile da aggiornare. Sembra, quindi, una rarissima ammissione di colpa della dirigenza di Apple, "pronta" a ritornare sui suoi passi dopo ben tre anni dalla commercializzazione dell'attuale Mac Pro, lasciato in balia di sé stesso sino ad oggi. Inoltre, quasi a volersi far perdonare dello scivolone preso con i display 5K di LG, la società ha in programma di lanciare, assieme al futuro Mac Pro, anche dei nuovi schermi proprietari. Infine, nel corso di quest'anno vedranno finalmente la luce i nuovi iMac, molto più votati al settore professionale rispetto agli attuali.
Sarò sincero: spero che Cook, Schiller & co. abbiano finalmente capito che la forza economica di Apple possono essere i dispositivi iOS, ma che l'affezione vera alla società è sempre stata dimostrata dagli utenti Mac che, fino a qualche anno fa, erano per lo più professionisti. L'attuale strategia di vendita, invece, ha appiattito verso il basso la capacità di calcolo dei Mac per aumentare i margini di profitto, allontanando molti utenti pro che hanno preferito soluzioni Windows (quando non addirittura hackintosh). Spero che l'annuncio non sia solo fine a se stesso e che, comunque, l'attesa che segue alle promesse formulate sia ricompensata da computer che facciano tornare grande Apple in un settore un po' troppo bistrattato negli ultimi anni.