La Nikon D7500 fa un passo avanti ed uno indietro: ora c’è la D500

Devo ammettere che le reflex mi stanno interessando sempre meno negli ultimi anni e lo avrete notato anche della riduzione di recensioni che le riguardano. La Nikon D7200 l’ho provata un paio d’anni fa e si è rivelata buona, ma aveva il difficile compito di soddisfare sia l’amatore evoluto che il professionista in cerca di un corpo APS-C. La casa giallo nera non ha infatti aggiornato la D300s per tanti anni e la D7200 avrebbe dovuto essere contemporaneamente quello che sono le Canon 80D e 7D Mark II. Non un lavoro facile, insomma, che ci ha portato a vedere fin troppo negativamente alcune sue mancanze. La lineup ha finalmente riacquistato senso con l’arrivo della D500, macchina costosa ed assolutamente straordinaria che si è collocata al di sopra della D7200. Oggi è stata presentata l’evoluzione di quest’ultima, la quale tiene anche conto del fatto di non essere più obbligata a mantenere lo status di reginetta dell’APS-C.

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La Nikon D7500 ha un corpo simile alla precedente, solo po’ più leggero e stretto, cosa che rende l’impugnatura più marcata e confortevole. Eredita molte buone cose dalla nuova D500, come il sensore APS-C da 20,9MP senza filtro low-pass ed il processore Expeed 5 (30% più veloce di quello della D7200). Uno dei principali cambiamenti è il nuovo display, che potrebbe aver perso qualcosa in termini di visibilità visto che si parla di 922 mila punti invece dei precedenti 1,2 milioni (differenza che potrebbe essere giustificata dal passaggio da RGBW a RGB), ma guadagna la possibilità di essere inclinato ed il touch screen, che può essere usato sia per la definizione del punto AF che nei menu.

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Nessuna novità per il mirino, che mantiene la copertura del 100% e l’ingrandimento di 0,94x. Le informazioni al di sotto sono sempre su un piccolo schermo OLED, il quale garantisce una visibilità ottimale. La tropicalizzazione è stata perfezionata rispetto la D7200, ma un’altra bella caratteristica è venuta meno: il doppio slot di memoria. È sicuramente un aspetto negativo per chi ha sempre puntato a questa categoria di prodotto, ma nell’ottica di Nikon ora è la D500 che risponde ai professionisti e la D7500 va agli amatori. Per riprendere l’esempio di prima, anche in casa Canon la 80D non ha il doppio slot che invece troviamo nella 7D Mark II. Non sto giustificando la scelta, sia chiaro, dico solo che ne intuisco la logica.

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Lato video la D7500 è in grado di registrare in Full HD fino a 60p, anche con stabilizzatore VR elettronico, ma non poteva mancare il 4K/UHD, con framerate di 30/25/24p. Purtroppo questo è disponibile solo con un crop di 1.5 sul sensore APS-C, che corrisponde ad un 2.25x rispetto alla focale Full Frame (in pratica un 50mm diventa un 112,5x, più che su Micro Quattro Terzi). C’è la possibilità di registrare video non compresso tramite uscita HDMI, un picture profile flat che è molto simile al log e funzioni evolute tra cui zebra pattern.

nikon-d7500-2Altre caratteristiche ereditata dalla D500 sono il sistema metering a 180 mila punti RGB e la funzionalità SnapBridge, che usa Bluetooth e Wi-Fi per creare una connessione semplice e stabile con lo smartphone per l’invio delle immagini. È invece stato eliminato l’NFC. Purtroppo per chi è interessato alla fotografia sportiva o naturalistica, l’AF non è quello D500 ma è stato mantenuto quello a 51 punti della precedente D7200, andando così a sottolineare la differenza tra i due corpi. Vi è il controllo di flash wireless integrato ed anche la nuova batteria EN-EL15a, che è comunque compatibile pienamente con la EN-EL15. L’autonomia si è ridotta da 1100 scatti a 950 scatti secondo lo standard CIPA, ma è ancora molto buona. La Nikon D7500 arriverà questa estate con un prezzo di $1250 per il solo corpo, che in Italia potrebbero tradursi in 1300€ (ma aspettiamo il comunicato locale per aggiornare tale indicazione).

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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