Recensione: Jabra Move, cuffia Bluetooth economica con giuste qualità e prezzo

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Qualche tempo fa ho provato per qualche giorno le Jabra Revo. Queste sono osannate un po’ ovunque da diversi anni, ma non mi hanno conquistato. Sì, è vero, sono ben costruite e suonano discretamente bene, ma con il prezzo di listino di 199€ si può chiedere decisamente di più. Per fortuna sono spesso in forte sconto e le cose cambiano se si pagano 100€, ma se serve una cuffia bluetooth on-ear votata più alla comodità che al sound o al prestigio, trovo che la Plantronics Backbeat Sense sia complessivamente più riuscita (l’unico problema è che non si richiude). Devo dire di non aver ancora trovato delle cuffie piccole e leggere che possano superare in comodità e qualità le Bose SoundLink On-Ear (recensione), ma in quel caso il prezzo raggiunge i 200€. Volendo spendere meno è facile ritrovarsi di fronte tutti quei prodotti cinesi che stanno infestando anche Amazon negli ultimi anni. Non voglio fare nomi, ma ce ne sono due e tre che si spacciano per marche importanti e purtroppo riescono ad ingannare diversi consumatori con offerte false e prodotti meno che mediocri. La ricetta di Jabra rimane decisamente più appetibile in tal senso, soprattutto se si considera il modello più economico.

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Le Jabra Move sono delle cuffie on-ear assolutamente gradevoli nell’aspetto e disponibili in diverse colorazioni. Io ho quelle interamente nere, in cui vi sono soltanto un paio di richiami di colore grigio. La parte superiore dell’archetto sembra di plastica, con una sottile imbottitura ed un rivestimento in tessuto bicolore. Le sezioni dell’archetto legate ai padiglioni sono invece di metallo. Quando si riducono al minimo le cuffie risultano davvero compatte, cosa molto utile visto che non si possono ripiegare. Il sistema a slitta è fin troppo semplice, infatti capita che si spostino senza volerlo o che non si riescano ad alzare o abbassare i padiglioni mentre si indossano. Si riesce comunque a trovare la giusta dimensione senza troppa fatica, anche se sarebbe gradito un sistema più preciso.

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I padiglioni stessi sono di metallo, piccolini ma ben rifiniti, con il cavo di connessione a vista. È un particolare che personalmente ho gradito, specie considerando il richiamo cromatico e il posizionamento. Sull’esterno del padiglione sinistro si trova uno strano controller, che bisogna un po’ digerire. Questo ha un tasto centrale sporgente che fa da play/pausa, mentre le due aree più basse controllano il volume (o il cambio traccia, tenendo premuto). Non vi è alcun problema in realtà, ma l’eccessiva discrepanza nell’estrusione dei due rende un po’ più scomoda l’identificazione e la pressione dei pulsanti volume, che sono praticamente piatti al confronto. In basso vi è anche l’uscita mini-jack, utilizzabile per il collegamento cablato senza l’uso della batteria.

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La ricarica avviene tramite un cavo micro USB, la cui porta è alla base del padiglione destro. Ci vuole poco più di un’ora per portare la batteria al 100% e l’autonomia media è di circa otto/dieci ore, che variano in base al volume d’ascolto e al tempo di stand-by. Il selettore di accensione ha tre posizioni: in basso è spento (uso con cavo), al centro è acceso (uso via Bluetooth), in alto si attiva il pairing. L’abbinamento è stato sempre rapido e stabile su tutti i dispositivi testati (smartphone, tablet, TV, computer).

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L’area interna dei padiglioni riprende lo schema cromatico del resto, con un’imbottitura nera morbida ed il rivestimento dei driver di colore grigio. Qui vi sono anche le lettere L ed R ben visibili, un particolare che apprezzo molto e preferisco rispetto ai bassi rilievi sugli archetti, che non sempre si identificano al primo colpo.

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A livello di ergonomia non mi sento di promuoverle con l’eccellenza, ma solo per un paio di dettagli. Il primo è che tendono a stringere un troppo per chi indossa gli occhiali e ha la testa un po’ grande. Con il tempo potrebbero cedere un po’ ma attualmente dopo 40 minuti mi danno un po’ fastidio.

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Un’altra cosa che non gradisco molto è la posizione dei pulsanti. Questi sono sul retro, come è giusto che sia per raggiungerli con il pollice, ma nell’area più esterna del padiglione, proprio dove va a stringere tanto il diametro e la superficie è larga circa 1 cm. Non sono molto comodi ed è anche poco naturale andare a cercali lì, io metto sempre le mani sulla parte più larga.

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Dopo un delicato chime di accensione, una voce guida ci indica lo stato di connessione. Il cambio volume non genera nessun suono finché non si raggiungono i livelli più elevati, con una logica sensata che riduce le distrazioni quando si ascolta a bassi regimi. La timbrica è piuttosto simile a quella delle Revo, con un’equalizzazione furba ma anche abbastanza bilanciata, che non enfatizza i bassi a scapito della qualità. Il volume non è fortissimo ma è più che sufficiente ed ho apprezzato una buona separazione stereo, con uno stage ampio ed assolutamente godibile. Si ascolano sicuramente con piacere, specie con le tipiche sorgenti in streaming.

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Conclusione

Inizio dal prezzo, perché se dovessi giudicarle in base ai 99€ del listino ribadirei la mia preferenza per le Backbeat Sense. Invece è già da maggio dello scorso anno che le Jabra Move sono scese intorno ai 70€ ed oggi costano mediamente 65€, ad eccezione di quelle nere da me prescelte, le quali si pagano ancora meno: solo 55€. Considerando questo prezzo alcune possibili critiche vengono meno, come ad esempio la mancanza di una sacca o custodia. L’archetto è piccolo e si trasportano bene anche senza, ma chi ha la testa grande le può avvertire un po’ stringenti, specie se indossa gli occhiali. L’estetica è buona, i materiali pure e l’ergonomia non sarà perfetta ma è comunque più che sufficiente. L’audio non è strabiliante per dinamica ed incisività, ma è sempre un prodotto Bluetooth e se la cava molto meglio della maggior parte degli altri sotto i 100€. Specie quelli in cui l’equalizzazione spinge forte i bassi e distrugge tutto il resto. Se si potessero richiudere ed avessero dei controlli più comodi sarebbe meglio… ma un prodotto così esiste già e si chiama Jabra Revo. In tutti i casi non le avrei mai prese in considerazione a 99€, mentre a 55€ non mi pare di aver visto nulla che possa competere nel trio: audio, design, qualità.

PRO
+ Design elegante e riuscito (meno in quelle rosse o blu)
+ Costruzione buona e con tanto metallo
+ Semplice funzionamento via Bluetooth e con voce guida
+ Padiglioni comodi
+ Possibilità di uso anche via cavo senza batteria
+ Buona autonomia per le dimensioni e la leggerezza
+ Possibilità di uso in chiamata con microfono integrato
+ Prezzo ottimo (se pagate circa 60€)

CONTRO
- La slitta dell’archetto è poca precisa nei movimenti
- Non si richiudono, ma la slitta dell’archetto consente di ridurne tanto le dimensioni
- I controlli sono posizionati in modo un po’ scomodo

DA CONSIDERARE
| Sono un po’ stringenti per chi ha testa un po’ grande ed occhiali
| Manca una custodia/sacca da trasporto (ma visto il prezzo…)

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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