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Per come è messo oggi il mercato degli smartphone sembra impossibile pensare all’arrivo di un nuovo player con mire prestigiose. Sui numeri c’è ancora del gioco, perché se i primi produttori in classifica sono duri da schiodare (Apple e Samsung in primis ma pure Huawei), poco più giù assistiamo a cambiamenti importanti tutti gli anni, con variazioni massicce sul nuovo venduto. Ma quest’area è caratterizzata per lo più dai modelli economici oppure da quelli che sono riusciti a raggiungere un buon compromesso tra specifiche, prezzo e design. Vi sono anche delle piccole realtà affermatesi in poco tempo, mi viene in mente OnePlus, ma nomi nuovi che puntino direttamente alla vetta della classifica in termini di originalità e qualità non se ne vedono. Dopotutto l’impresa di sfidare l’allure di Apple e Samsung sembra infattibile, al punto che anche brand importanti come LG o HTC hanno dovuto segnare il passo. Ciò non toglie che il mercato sia ancora florido e che le previsioni di stallo delle vendite non si siano avverate. L’ultimo cambiamento registrato è stato di un +9% anno su anno, che non è pari a quello del boom iniziale ma è sempre un indice molto positivo e vicinissimo alla doppia cifra. Con queste premesse è facile pensare che sia stato già tutto scritto, ma la storia ci insegna che il cambiamento arriva. Lo fa sempre.

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Che sia proprio l’Essential Phone il portatore di una rivoluzione mi sembra davvero difficile e non credo neanche che sia effettivamente nelle loro mire, neanche in quelle più ambiziose che ci si guarda bene dal pronunciare ad alta voce. Tuttavia l’annuncio odierno del loro primo prodotto, arrivato per tramite del creatore di Android su The Verge, denota quantomeno la capacità di proporre un progetto con un’identità. Ad essere sinceri si tratta dell’ennesimo smartphone top di gamma con CPU Snapdragon 835, 4GB di RAM e 128GB di memoria; di certo non il primo realizzato in ceramica e metallo (ma qui è Titanio) o con doppia fotocamera in configurazione Huawei, ovvero con secondo sensore monocromatico. Non è neanche tra i primi a togliere la porta jack da 3,5mm o ad usare la USB-C, ma finora non mi pare si possa dire che chi abbia fatto una cosa per primo ne abbia poi tratto il miglior guadagno, specie nel mondo Android. E allora per questo parlavo di identità, perché almeno su quella si denotano i contorni di un’idea. L’Essential Phone vuole effettivamente dare un senso al suo nome, proponendo una versione di Android snella e priva di ogni aggiunta ed evitando perfino di apporre il proprio nome sulla scocca. Dettagli, si potrebbe dire, ma se la filosofia di base viene rispettata da cima a fondo allora si ha la sensazione di poter creare un “qualcosa”. Qualcosa che potrebbe anche incontrare una domanda latente e ritagliarsi un proprio spazio.

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Oltra alla questione del minimalismo – o presunto tale – gli altri elementi caratteristici di questo smartphone risiedono nel display e nel particolare sistema modulare. Lo schermo ha i bordi curvi, andando ad accostarsi ai precedenti LG G6 e Galaxy S8, ma ha un insolito taglio nell’area centrale in alto, dove è inserita la fotocamera frontale. Bello o brutto che sia, almeno in questo è originale, e forse anche sensato per portare lo schermo più in alto possibile senza sacrificare la selfie camera. In effetti su Android quell’area al centro non viene usata (tranne con alcuni launcher che ci mettono l’orario in stile iOS) per cui non si perde nulla di importante. Ma se poi si pensa a guardare una foto o un film, allora quel foruncolo nero risulta inaccettabile e porta a contrarre tutto il contenuto sprecando i pixel recuperati in cima. Implementazione a parte, è comunque un tratto distintivo ed è su queste cose che talvolta si riesce a fare la differenza.

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Di sistemi modulari per smartphone ne abbiamo già visti, ma la soluzione di Essential sembra interessante. A destra della fotocamera (sopra il sensore di impronte digitali) si trova un sistema di aggancio magnetico con connessione per contatto che fin da subito verrà sfruttato da una fotocamera a 360°. Entro domani Andy Rubin avrà modo di approfondire un po’ meglio le caratteristiche del brand, dello smartphone, del sistema modulare ed anche dell’implementazione software, per il momento sappiamo che Essential Phone costerà $699 mentre la camera $199. Il resto sono solo ipotesi, specie quelle di riuscita o meno del prodotto.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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