Phil Schiller sostiene che dispositivi come Amazon Echo potrebbero beneficiare di uno schermo

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Tra le nuove categorie di prodotti con cui le aziende si stanno contendendo il cuore e il portafogli degli utenti vi sono senz’altro gli smart hub. Riprendendo sostanzialmente aspetto e funzionalità base degli altoparlanti wireless, vi hanno aggiunto microfoni e capacità di elaborazione al fine di portare le peculiarità degli assistenti virtuali sinora visti su smartphone anche in dispositivi fissi, da piazzare in casa. Amazon e Google sono state tra le prime ad aver visto le potenzialità di questo ambito, con Apple che stando ai più recenti rumor potrebbe presto accodarsi. A tal proposito, nel corso di un’intervista concessa a Gadgets 360, Phil Schiller suggerisce una caratteristica che per questi hub potrebbe essere fondamentale possedere.

Ovviamente non si esprime in modo esplicito sulla possibilità di un simile dispositivo di provenienza cupertiniana, ma ciò non gli impedisce di fare una propria analisi sulla base di quanto già sul mercato. Schiller riconosce la domanda per tali tipologie di prodotti, nonché l’importanza della voce come mezzo di input primario. Tuttavia, invita a fare delle distinzioni in base al contesto. In mobilità, l’esperienza d’uso di assistenti come Siri ha senso che possa essere solo audio, vista la loro utilità soprattutto alla guida nel compiere operazioni senza essere distratti da uno schermo. In casa, invece, solo semplici interazioni come un cambio del brano riprodotto non richiederebbero necessariamente il supporto di un display, che il buon Phil trova necessario per attività più complesse.

Tra gli esempi che vengono menzionati vi sono quelli della pianificazione di itinerari e della cattura di foto da condividere sui social network, che richiedono per forza un feedback visivo complementare, tanto in casa quanto fuori. Per non parlare dei giochi, di certo ben poco godibili affidandosi unicamente al sonoro (a meno che non si stia giocando a battaglia navale, dove non si vedono le posizioni delle navi avversarie…). Insomma, per far crescere il settore e sfruttare davvero l’intelligenza artificiale di Siri, Alexa e soci occorre che gli smart hub si dotino di schermi, meglio ancora se supportano pure l’input a tocco. A quanto pare l’opinione di Schiller è condivisa da Jeff Bezos, se si considera il fresco leak concernente la prossima versione di Amazon Echo.

Non brillerebbe certo per l’estetica, che onestamente rimanda alle radiosveglie di qualche decennio fa, ma suggerisce come Amazon intenderebbe far evolvere il suo prodotto. In aggiunta al comparto audio, sarebbero infatti presenti uno schermo multitouch da 5″ e una videocamera frontale (quest’ultima già implementata nel recente Echo Look), aprendo a svariate opportunità soprattutto sul fronte delle comunicazioni, tra messaggistica e chiamate, in aggiunta al riscontro visuale sia per i prossimi impegni in agenda sia per le notifiche di nuovi elementi ricevuti.

Staremo vedere nelle prossime settimane o mesi se il colosso di Seattle ufficializzerà il rinnovo di Echo e se Apple mostrerà effettivamente al WWDC 2017 di giugno un concorrente basato su Siri. Da non sottovalutare poi l’imminenza delle conferenze Microsoft BUILD e Google I/O, che potrebbero mostrare ulteriori novità. Mi resta solo un dubbio da avanzare: non è che la visione di Schiller, in fondo, potrebbe essere realizzata già da dispositivi esistenti, previa installazione su uno stand? Col vantaggio, peraltro, di essere utilizzabili tanto nel focolare domestico quanto all’esterno? Magari alla fine gli smart hub ideali ce li abbiamo già e non ce ne stiamo accorgendo. Ma forse è solo una mia impressione.

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Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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