Apple al lavoro per rendere l’iPhone davvero la nostra cartella clinica portatile

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L’attenzione che Apple ha rivolto al campo sanitario sembra crescere sempre più. L’app Salute, l’Apple Watch e l’iPhone hanno creato un importante ecosistema consumer in tal senso, permettendo agli utenti sia di tenere sotto controllo il proprio benessere sia i progressi nell’esercizio fisico. Ma a Cupertino non sono ancora soddisfatti e continuano a lavorare tanto su migliorie software, incluse le API HealthKit/ResearchKit/CareKit, quanto su nuovo hardware, con la probabile integrazione di un misuratore di glucosio nel futuro Watch. L’obiettivo generale a cui mira Apple è quello di rendere l’iPhone ben più di un hub raccoglitore d’informazioni, ma la nostra cartella clinica a tutti gli effetti.

A riportare lo scenario in sviluppo è la CNBC, citando fonti vicine alla mela. Per il raggiungimento dello scopo è stato allestito un gruppo di lavoro dedicato, incaricato di interfacciarsi con tutti i principali attori del settore medico: sviluppatori, dottori, ospedali e aziende specialistiche. Non è nemmeno escluso che Tim Cook apra le ricche casse di Apple ad acquisizioni di start-up, in aggiunta alle assunzioni già effettuate di esperti in protocolli di comunicazione sanitari come FHIR. Idealmente, il risultato finale che dovrà ottenere il team permetterà all’iPhone dell’utente di condividere all’istante tutte le informazioni necessarie, inclusi esami, allergie, malattie o predisposizioni ereditarie, con il medico curante, con l’ambulatorio o con la struttura ospedaliera in caso di ricovero.

Un obiettivo ambizioso, già appetito da altri colossi tecnologici, e che viene definito da molti addirittura il potenziale equivalente medico degli iPod e di iTunes, ricalcando il modo in cui questi ultimi abbiano saputo catturare un ruolo di centralità nella gestione della propria libreria musicale. Visto appunto il buon precedente, c’è ottimismo sulla buona riuscita da parte di Apple. Si spera però che, proprio come nel caso degli iPod che devono molto alla compatibilità sia con Mac che con PC, tutti questi avanzamenti non vengano limitati alla sola piattaforma iOS, rendendoli uno standard aperto a disposizione di tutti.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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