WWDC 2017: iOS 11, a tutta birra su iPad e realtà aumentata

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Benché Apple non gli abbia mai fatto mancare nuove features anno dopo anno, iOS aveva dato a una buona parte dell’utenza un’impressione stagnante. Utili migliorie, ma non grandissimi stravolgimenti, soprattutto lato iPad. L’undicesima versione sembra essere stata fatta finalmente per rispondere colpo su colpo alle critiche, con una nutrita serie di novità destinate ad avere un profondo impatto a lungo termine sul sistema operativo mobile di Cupertino e sulla sua esperienza d’uso.

iOS 11 approfondisce quel rinnovamento estetico che già la decima versione aveva accennato in alcune parti, estendendo l’uso delle trasparenze nell’interfaccia, nonché di elementi grafici e caratteri in grassetto per le sezioni principali nelle applicazioni. C’è persino un piccolo omaggio all’era pre-iOS 7, grazie al ritorno delle più compatte barre in luogo dei pallini per mostrare l’intensità del segnale. L’app Messaggi ha ricevuto vari aggiornamenti, inclusi ritocchi al design, la sincronizzazione tramite iCloud con crittografia end-to-end e la possibilità di trasferire denaro ai propri contatti attraverso Apple Pay.

Siri fa sfoggio di una nuova icona e guadagna ulteriori capacità di predizione attraverso l’intelligenza artificiale. È in grado infatti di adattarsi meglio alle esigenze e agli interessi dell’utente, anche attraverso la cronologia dei siti visitati in Safari. Si adatta rapidamente ad eventuali cambi di contesto e presenta voci più naturali durante la conversazione, protetta anch’essa con crittografia end-to-end come nel caso dei messaggi. Sono state inoltre aggiunte funzionalità di traduzione dall’inglese verso alcune lingue, italiano incluso, e se l’utente chiederà di riprodurre un brano casuale saprà selezionare un brano quanto più affine ai suoi gusti.

Il comparto foto/video ora dispone del supporto alla registrazione H.265 sugli iPhone 7 e 7 Plus, così come di nuovi effetti fotografici. A tal proposito, molta enfasi è stata data pure al formato HEIF, che promette il salvataggio d’immagini a qualità elevata consumando anche la metà dello spazio precedentemente impiegato. Le Live Photos presentano ora maggiori opzioni di modifica, incluse la possibilità di creare loop continuati, fare il rewind durante la riproduzione del breve filmato ed ottenere esposizioni più lunghe. Le opzioni di riconoscimento delle foto includono più tipologie di eventi, l’orientamento verticale od orizzontale e la presenza di animali. Infine, la modalità Ritratto degli ultimi iPhone potrà essere sfruttata anche da app fotografiche di terze parti grazie alla nuova API dedicata.

Il Control Center è stato modificato ancora in iOS 11, perdendo la visuale multi-pagina a favore di una singola con più elementi a colpo d’occhio, da riposizionare e aggiungere a proprio piacimento. Anche la schermata di blocco ha ricevuto ulteriori interventi, integrando di fatto al suo interno il Centro Notifiche: basterà infatti scorrere dal basso verso l’alto per avere un elenco di tutti gli elementi arrivati non ancora letti.

L’app Mappe aggiungerà la cartografia indoor per determinate tipologie di edifici, come centri commerciali ed aeroporti (per ora non si parla di quelli italiani), e sarà in grado di indicare sia la corsia precisa da imboccare sia i limiti di velocità vigenti su quella strada, analogamente a quanto già fattibile con altre soluzioni di navigazione. Dedicata alla guida è anche la nuova modalità Non Disturbare, che si attiva automaticamente riconoscendo il collegamento con l’impianto Bluetooth dell’automobile; eventuali notifiche importanti verranno comunque segnalate previa aggiunta del prefisso “Urgente” da parte dei contatti.

Si parla di audio, e qui vi entrano in gioco due componenti. La prima è Apple Music, forte dei suoi 27 milioni di utenti, che ora mostrerà quali brani ascoltano i propri contatti e metterà a disposizione degli sviluppatori terzi una API, MusicKit, per permettere l’integrazione del servizio anche in altre app. AirPlay 2 permette invece la riproduzione musicale su dispositivi collocati in diverse stanze, controllando separatamente i volumi e condividendo tra loro le playlist. Vari produttori hanno già annunciato il loro supporto ad AirPlay 2, sebbene ne manchi uno di peso, ovvero Sonos. È probabile che l’azienda intenda proseguire sulla strada proprietaria, disponendo già di soluzioni simili.

Un profondo cambiamento coinvolgerà l’App Store, sia grafico che funzionale. Lo stile adottato si allinea a quello di Apple Music ed altre app, cogliendo l’occasione per una riorganizzazione generale delle sezioni. App e giochi sono ora tra loro separate, presentando descrizioni più dettagliate, soprattutto per quel che concerne gli eventuali acquisti in-app. In aggiunta ai contenuti scelti dal team e messi in evidenza, saranno presenti contenuti redazionali come introspettive sullo sviluppo di specifiche app nonché specifiche guide per sfruttarle al meglio.

I grandi cambiamenti di iOS 11 si vedono però facendo entrare in gioco l’iPad. Il sistema operativo è stato profondamente ottimizzato per l’esperienza d’uso su tablet, rendendo più vicina la loro indipendenza dai computer, tanto agognata ma tuttora non raggiunta davvero da parte di Apple. Ora è presente un Dock simile a quello di macOS, disponibile richiamando con un piccolo swipe verso l’alto dall’estremità inferiore dello schermo. Si possono aggiungere le app, riordinarne il posizionamento, passare da una all’altra e visualizzare gli ultimi elementi aperti in esse. L’intelligenza artificiale interviene pure qui mostrando sulla destra l’icona dell’ultima applicazione aperta, che sia avvenuto su iOS oppure su Mac. Trascinando l’icona di un’app su una parte libera dello schermo, nel caso ve ne fosse un’altra già in esecuzione, entrambe verranno automaticamente proposte in modalità Slide Over, con la possibilità di passare alla ripartizione 50/50 prevista da Split View. Anche il task switcher è stato modificato in accordo, presentando nella stessa schermata oltre alle app aperte anche il Dock e il Centro di Controllo.

Un’altra funzionalità importante aggiunta è il drag and drop, permettendo il trasferimento di contenuti tra le app aperte in modalità Split View. Il supporto multitouch permette di trascinare anche più elementi per volta, facilitando sensibilmente operazioni quali l’aggiunta d’immagini a un testo o di allegati a un messaggio di posta elettronica.

Come i rumor avevano preannunciato, non si chiamerà Finder, ma sarà File. Al di là del nome piuttosto semplice, però, si tratterà di un gestore file e cartelle piuttosto duttile, atteso da parecchio tempo in forma nativa su iPad. Oltre ai vari strumenti di organizzazione in locale, si integrerà con tutti i principali servizi cloud, garantendo così all’utente un singolo prodotto centralizzato su cui poter fare affidamento. Sarà inoltre possibile gestire pure i file eliminati da poco, eventualmente ripristinandoli, così come assegnare specifici tag colorati.

L’Apple Pencil acquisterà maggiore importanza in iOS 11, con la possibilità di aggiungere velocemente firme, evidenziazioni, commenti e disegni a mano libera su una vasta gamma di elementi: note, PDF, email ed altro ancora. Il testo, dove presente, viene riposizionato in tempo reale per lasciare spazio all’annotazione aggiunta con la Pencil. Tutti i contenuti immessi a mano sono inoltre rintracciabili all’interno di Note, al pari di quelli tramite tastiera. Sempre in Note è stata introdotta la possibilità di scansionare documenti con la fotocamera, che saranno convertiti in formati nativi da poter modificare. La tastiera QuickType non è stata comunque dimenticata, in questa forte spinta verso l’Apple Pencil. Sull’iPad, tutti i principali tasti avranno anche caratteri secondari, che si potranno inserire con un breve swipe dall’alto verso il basso sul singolo pulsante.

In conclusione di questa ricca carrellata, non possiamo non citare la rinnovata attenzione per il machine learning, con supporto per le reti neutrali, e soprattutto la realtà aumentata. A quest’ultima è stata dedicata un nuovo set di API, denominato ARKit, che aiuterà gli sviluppatori di terze parti di mischiare nelle proprie app elementi virtuali con quelli reali nell’ambiente. A farne uso principale saranno soprattutto i giochi: alcuni, come Pokémon Go, sono già pronti a sfruttare le potenzialità offerte da ARKit. Ci sarebbero tante altre novità da citare, ma ci dilungheremmo davvero troppo. Tra le aggiunte più piccole degne di nota potremmo menzionare la lettura nativa dei codici QR, il riconoscimento dei tag NFC e l’approdo di Metal 2 come su macOS. iOS 11 arriverà in autunno in versione definitiva, per tutti i dispositivi dotati di un SoC A7 o superiore; confermato quindi l’abbandono definitivo degli iDevice a 32-bit. La prima build di anteprima è scaricabile già da oggi per gli sviluppatori iscritti al programma a pagamento, mentre la Beta pubblica gratuita seguirà entro la fine del mese.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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