Apple è stata citata in giudizio per la violazione di un brevetto relativo a Siri su tvOS

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Siri per tvOS non è ancora disponibile in Italia (e chissà se di questo passo lo sarà mai) ed è indubbio che per gli utenti dei Paesi in cui è attiva sia decisamente comoda. Fra le varie funzioni supportate, v’è la possibilità di riavvolgere un contenuto video di 10 secondi chiedendo a Siri “What did he say?“, cosa molto utile quando o per un rumore esterno improvviso o per una leggera disattenzione non si sente bene una battuta di un attore.

La società californiana CustomPlay, però, sostiene di aver registrato tale funzione nel 2002, con il brevetto n. 6,408,128 B1. A differenza di quella implementata da Cupertino, essa si attiva dicendo semplicemente “What?” (così come è possibile provare scaricando le app CustomPlay o PopCornTrivia dall’App Store per iOS). Secondo il tenore del brevetto, la società è titolare di “un controllo remoto capace di attivare una funzione di replay con un “WHAT?” che è possibile attivare tramite un pulsante, una chiave o un qualsiasi altro metodo“.

L’attrice, inoltre, asserisce di aver contattato più e più volte Apple dal 2014 in poi, chiedendole di collaborare assieme e che, di conseguenza, Cupertino sia stata edotta circa l’esistenza del proprio diritto di privativa, pur non avendole mai replicato. Apple non ha ancora dichiarato nulla in merito alle accuse mossele e, quindi, molto probabilmente sarà la Corte Distrettuale del Distretto Sud della Florida a dover sbrogliare la matassa.

Elio Franco

Editor - Sono un avvocato esperto in diritto delle nuove tecnologie, codice dell'amministrazione digitale, privacy e sicurezza informatica. Mi piace esplorare i nuovi rami del diritto che nascono in seguito all'evoluzione tecnologica. Patito di videogiochi, ne ho una pila ancora da finire per mancanza di tempo.

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