Forse non tutti sanno che ogni anno l’Electronic Frontier Foundation stila una scheda valutativa su come le grandi aziende del mondo digitale trattino le richieste di accesso ai dati dei propri utenti ricevute dagli enti governativi o dall’Autorità giudiziaria. Il report, denominato Who Has Your Back, valuta Apple con 4 stelle su 5: infatti, l’EFF sottolinea come l’azienda prometta di informare gli utenti circa la comunicazione dei propri dati all’amministrazione pubblica e specifichi di non trasmettere a terze parti dette informazioni se richieste per fini di sorveglianza.
Inoltre, qualora Apple riceva una NSL (National Security Letter) che contenga un immotivato o vago ordine di non divulgazione (ossia le imponga di non contattare l’utente per informarlo della richiesta pervenutale), comunica immediatamente al Governo la propria volontà di far riesaminare il provvedimento innanzi al Tribunale. A questo punto, l’amministrazione statunitense ha 30 giorni per motivare la propria decisione innanzi al Giudice e, qualora l’ordine decada, Apple informerà immediatamente i clienti coinvolti dell’accaduto.
L’unica stella non assegnata a Cupertino è quella relativa al progetto di riforma della Section 702, la legge che consente all’NSA di monitorare tutti i cittadini americani per fini di sicurezza, anche se non coinvolti (più o meno presumibilmente) in una indagine. Apple non si è (ancora?) schierata accanto all’EFF per promuovere l’abolizione della normativa, nonostante l’ente l’abbia supportata nel caso di San Bernardino della scorsa estate.