Non si sa se crea più strascichi la fine di una storia d'amore o di una partnership tra aziende. E dire che quella tra Apple e Imagination Technologies tecnicamente non si è ancora conclusa: la parola fine è prevista per gli inizi del 2019, ironia del caso vuole come tra Gran Bretagna e Unione Europea. Forse però questa seconda coppia ha più chance quantomeno di arrivare ad una separazione mantenendo buoni rapporti. Imagination Technologies non ha preso bene tutta la vicenda e l'ha esternato ancora pochi giorni fa. Dalla sua parte, Apple però sostiene che l'annuncio dello scorso aprile è arrivato tutt'altro che a ciel sereno: l'azienda britannica, autrice delle GPU PowerVR, era al corrente sin da febbraio 2015 delle intenzioni della mela. A partire da quell'anno Apple non ha fatto uso di GPU più recenti, contenenti nuovi brevetti di cui pagare le royalties. Proprio queste ultime sono state ridotte nel 2016, sfruttando una clausola del contratto di fornitura. Il tutto nel processo che, per l'appunto, dal 2019 renderà gli iDevice privi di prodotti che usino qualsiasi proprietà intellettuale di Imagination Technologies. Uno scenario difficile, anche se non impossibile, e che purtroppo prelude all'ennesima patent war, dopo quella recente con Qualcomm arricchitasi, si fa per dire, di una richiesta di blocco delle importazioni degli iPhone.
Apple fires back at supplier Imagination over its contract dispute https://t.co/dsPQxUsUuF by @satariano pic.twitter.com/2ZRMdAxZ9Y
— Bloomberg Technology (@technology) 7 luglio 2017