AAA Azienda di Cupertino (USA) cerca urgentemente fornitrice di pannelli OLED con nome diverso da Samsung. Astenersi perditempo. Contattare il signor Tim ore pasti. Se Apple fosse una piccola realtà artigianale, forse leggeremmo un annuncio del genere in qualche ritaglio di giornale. Tuttavia, qualora lo scenario prospettato nella più recente nota dell'analista Ming-Chi Kuo (riportata da AppleInsider) fosse confermato, questo fantasioso annuncio non apparirebbe poi così tanto lontano dalla realtà.
L'analista di KGI ripropone infatti una questione già discussa da qualche tempo, ovvero la dipendenza che Apple rischia di avere per qualche anno nei confronti di Samsung come fornitrice di schermi OLED. Il colosso coreano è l'unico per ora a poter garantire volumi sufficienti a gestire anche una commessa terza dai volumi importanti, mentre gli altri produttori di display arrancano. Ad essere maggiormente in difficoltà è Japan Display, mentre LG sta facendo progressi, sebbene non sia ancora in grado di sostenere la domanda che genererebbe l'iPhone, bastando solo per le minori esigenze quantitative del gioiello di casa V30 e (stando ai rumor) dei prossimi Google Pixel.
Il vantaggio tecnico acquisito da Samsung nel corso di questi anni è tale da averle consegnato di fatto il monopolio nel settore OLED, generando ovvie conseguenze per ciò che concerne i prezzi. Kuo stima che Apple potrebbe dover pagare alla sua partner-rivale tra i $120 e i $130 per ogni pannello, oltre il doppio rispetto ai $45-55 retribuiti per le unità IPS degli attuali modelli Plus. Da considerare poi che Samsung risulta l'unica al momento in grado di soddisfare gli standard di qualità richiesti da Apple, da un lato soddisfacendola tecnicamente ma dall'altro mettendola ancor più in posizione di debolezza nelle negoziazioni commerciali. Infine, si può pure ritrovare una questione di priorità produttive, che certamente continueranno ad essere date ai Galaxy. Tutti motivi per i quali Tim Cook e soci cercano con urgenza un fornitore alternativo. Una ricerca che rischia comunque di non portare granché a breve termine, con Bloomberg che prevede i frutti di un'eventuale partnership con LG solo a partire dal 2019.