AMD porta Ryzen anche sui portatili con la nuova variante Mobile

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La concorrenza porta pressoché sempre a buoni risultati. Lo stanno vedendo quest’anno gli acquirenti di computer, già assemblati o ancora da fare, che godono di una rinnovata sfida tra AMD ed Intel. La grande riuscita di Ryzen sta trascinando i profitti dell’azienda di Sunnyvale e ha costretto la storica rivale ad aumentare l’impegno con Coffee Lake. Dopo aver aggredito con successo il mercato desktop, ora AMD rivolge le attenzioni ai laptop, altro ambito dove per troppo tempo non si era dimostrata competitiva. La gamma Ryzen Mobile va a colmare da oggi questo importante gap.

Considerata la vocazione di questa nuova variante, i core Zen già visti nei modelli già rilasciati sono stati affiancati qui da un chip grafico basato sull’architettura Radeon Vega, perciò è un prodotto fresco su tutti i fronti. Realizzati con un processo produttivo a 14 nanometri, promettono prestazioni fino al 200% superiori rispetto le precedenti generazioni e un testa a testa coi Kaby Lake-R di Intel. Per l’occasione sono stati apportati anche alcuni affinamenti a Zen, pensati proprio per l’uso mobile. La tecnologia SenseMI, che regola in tempo reale l’uso dei core e le frequenze operative, è stata migliorata con l’introduzione del Precision Boost 2. Rispetto la precedente versione, inclusa nei Ryzen desktop, agisce più gradualmente, con incrementi e decrementi progressivi del clock nonché un approccio più efficiente in base ai diversi contesti, tenendo conto anche delle temperature raggiunte e dell’impatto energetico. Di questi maggiori controlli ne beneficerà pure la tecnologia turbo XFR, ribattezzata per l’occasione mXFR. Essa non sarà automaticamente disponibile per tutti i portatili, dovendo i produttori rispettare alcune specifiche al fine di garantire la corretta gestione dei picchi di consumo che ne conseguirebbero. Ogni regolazione può essere applicata pure al singolo nucleo e non per forza all’intero sistema. Sempre con un occhio all’autonomia sono state incluse ulteriori funzionalità come “Synergistic Power Rail Sharing” e nuovi stati di standby con la possibilità di fare rapide transizioni da e verso l’utilizzo attivo del processore.

AMD ha scelto di non partire subito con l’artiglieria pesante: proprio come già fatto su desktop, introdurrà la gamma Mobile a scaglioni. Le prime due configurazioni sono a basso consumo, Ryzen 7 2700U e Ryzen 5 2500U. Iniziamo dalle caratteristiche comuni: entrambi sono quad-core, predisposti per il multithreading, con cache L3 di 1 MB per ogni core e supporto alle memorie DDR4 2400. Le differenze sono nelle frequenze raggiunte e nella GPU integrata. Per quel che riguarda le prime, Ryzen 7 2700U opera a una frequenza standard di 2,2 GHz che può arrivare sino a 3,8 in modalità mXFR; con Ryzen 5 2500U il valore base scende a quota 2 GHz. Il modello più potente dispone di un chip grafico Vega 10, con altrettante unità di esecuzione e frequenza operativa fino a 1,3 GHz, mentre il Ryzen 5 si accontenta del Vega 8 che arriva a 1,1 GHz massimi. Nel corso delle prossime settimane e mesi entreranno sul mercato le restanti configurazioni.

Vari OEM sono al lavoro su portatili dotati dei nuovi processori AMD, come Acer, HP e Lenovo. Qualche modello è già in arrivo in pochi giorni, mentre il grosso si prevede arrivi verso inizio gennaio cogliendo la vetrina del CES 2018 di Las Vegas. Per quanto sarebbe intrigante, resta difficile se non impossibile che Apple possa decidere di adottare i Ryzen Mobile, visto il solido rapporto con Intel, dunque coloro che desiderano vedere macOS girare su tali soluzioni dovranno rinunciarvi o confidare nel ricorso a note vie alternative che non possiamo approfondire in questa sede.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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