AsSaggio: un sostituto del cavo USB-C di ricarica dei MacBook e Pro

Da diversi anni, ormai, quando compro uno smartphone lascio nella scatola gli auricolari, il caricatore e il cavo. Ho iniziato a farlo senza pensarci nel momento in cui mi sono trovato ad avere doppioni adatti per ogni esigenza, ma ormai è diventato un pallino. In realtà ho solo fatto un favore a chi ha acquistato i miei smartphone usati: anche se con accessori intatti qualche euro di valutazione in più si ottiene, è sempre meno di quanto si spenda per avere auricolari, cavi e caricatori in più. Tuttavia l’ho chiamato “pallino” per un motivo, dal momento che ormai è più una fissazione e fa piacere a me lasciare gli accessori in condizioni perfette, anche se ora che ho iniziato a collezionarli mi rendo conto che la cosa può avere anche un valore. Ecco perché guardando come si sta riducendo il cavo di alimentazione del mio MacBook Pro 15″ Touch Bar (recensione) ho deciso di intervenire.

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Le aree prossime ai connettori sono da sempre il punto debole di tutti i cavi realizzati da Apple e questo non fa eccezione. Inoltre ci sono delle zone annerite già usurate e la guaina sembra ruotare rispetto l’asse centrale del cavo creando fastidiose gobbe qua e là. Ormai è troppo tardi per mirare alle “perfette condizioni” ma si è ridotto così in un anno di uso molto leggero non so se arriverà funzionante a fine 2018. Meglio metterlo da parte finché funziona, mi sono detto, dopotutto l’unica cosa positiva di questi nuovi caricatori è quella di poter cambiare il cavo. Ci hanno tolto la comodità del MagSafe, ci hanno tolto la prolunga, ci hanno tolto le alette che consentivano di arrotolare il cavo e la promessa di alimentatori compatibili è stata vana (parlo di quelli con PD 87/100W), ma almeno i cavi USB-C li possiamo cambiare. Nel caso specifico poteva aver senso continuare a distruggere questo e prenderne uno nuovo originale da 2m che costa 25€ sul sito Apple. Tuttavia ne ho voluto provare uno di terze parti, che ho scelto perché più lungo, robusto ed economico.

Questo cavo di UNI è molto più spesso di quello Apple, è lungo 3mt (cosa che mi risolve l’assenza della prolunga) e costa 10,99€. Non è elegante nelle finiture, però, e il bianco è po’ più scuro di quello dell’alimentatore, per cui potete immaginare che uno fissato come me non è che lo abbia digerito al 100%. Tuttavia lo sto trovando molto comodo e possiede un fermacavo utile per organizzarlo comodamente, soprattutto vista la lunghezza che in alcuni casi può eccedere la reale necessità.

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Questo cavo USB-C nasce per la ricarica, infatti come standard di connettività ha il 2.0 (esattamente come quello originale Apple) e per il suo scopo lo trovo davvero riuscito. Il fatto è che i cavi di alimentazione sono naturalmente sottoposi a continuo stress, poggiati per terra, calpestati, ruotati, strattonati, ed è meglio che siano “rugged” come questo. Di contro devo ribadire la non perfetta riuscita estetica dell’abbinamento con il caricatore originale, nonché dei connettori incredibilmente robusti ma piuttosto brutti.

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Non sono problemi funzionali, sia chiaro, perché da quel punto di vista non ho nulla da obiettare, ma come si dice: anche l’occhio vuole la sua parte. Comunque il cavo in questione ha una sua valenza a prescindere dal mio specifico uso e, per quella, non ha davvero aspetti negativi. Se invece ho solleticato anche in voi il pensiero di salvaguardare il cavo originale, magari potreste trovare un sostituto più elegante di questo. Anche se 10,99€ per 3mt di robusto cavo USB-C sono davvero ottimi.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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