Leggi questo articolo grazie alle donazioni di Guido Brescia, Nicola Modugno, Antonio Fedele Martina, Guido Lanzafame, Luca Persico, Paolo Massignan, Alessandro Peroni.
♥ Partecipa anche tu alle donazioni: sostieni SaggiaMente, sostieni le tue passioni!

Da quando ho iniziato ad usare il computer i metodi di input e puntamento non sono cambiati poi molto. Esperimenti come il Leap Motion hanno fatto emozionare noi geek, ma non si sono avvicinati neanche alla lontana ad una diffusione di massa e sono finiti per lo più nell’oblio. Una cosa che ho imparato sulla mie spalle è che le abitudini di puntamento posso cambiare tanto nel corso del tempo ed io ne sono un esempio concreto. Facendo una sintesi estrema, dopo anni con un topo in mano l’ho accantonato per la tavoletta grafica, adoperata sia per il disegno che per le attività quotidiane. Pensavo di aver trovato la quadra ma l’uso dei trackpad Apple mi ha dato un’altra sferzata, anche se poi li ho abbandonati per ritornare nuovamente sui mouse. Un cerchio che si chiude e che ricorda quello delle trackball, strumento che ho sempre guardato con una certa diffidenza. Poteva essere più o meno il 2000 quando un mio caro amico me ne consigliò una di Logitech che lui usava come strumento principale sul computer di lavoro. L’unico utilizzo semi-pratico che ne ho trovato io è stato quello di abbinarla alla tavoletta grafica, in quanto la natura “statica” di una trackball gli consente di occupare uno spazio ristretto e statico, a differenza dell’ondivago mouse. Pensavo fosse un capitolo chiuso per me, finché non ho incrociato il nuovo Logitech MX Ergo.

mx-ergo-hero

Ieri dicevo di essere un appassionato di cuffie, ed è vero, ma credetemi che non è nulla in confronto a mouse a tastiere. Fintanto che mi sono auto limitato a quelli Apple tutto ok, ma poi hanno iniziato a starmi stretti per diverse ragioni e mi si è aperto un mondo. Tastiere meccaniche, retroilluminate, multi device e con macro, mouse più ergonomici, colorati e con tasti programmabili, c’è davvero una risposta per ogni tipo di esigenza. Trovare il dispositivo perfetto rimane un miraggio, ma ognuno di quelli che possiedo eccelle in qualche ambito e sono arrivato ad avere ben tre MX Master, di cui due dell’ultima generazione 2S (recensione in arrivo). Preciso che sono appassionato ma non matto, nel senso che ognuno di questi ha una specifica collocazione visto che di recente mi muovo tra quattro diverse postazioni fisse più una mobile, a cui si aggiungono le necessità legate alla configurazione di nuovi computer. Non che mi mancasse un mouse, questo è certo, ma passando tantissime ore al computer qualsiasi miglioramento può fare la differenza, anche uno apparentemente marginale. Con questo spirito e consapevole che le abitudini possono facilmente cambiare, ho deciso di approcciare il nuovo MX Ergo.

mx-ergo-vs-master

Come gli altri mouse della serie, anche questo può essere utilizzato sia con il Bluetooth che con il dongle Unifying. A me questo “aggeggio” piace molto, perché mi consente di spostare i dispositivi in blocco da una postazione all’altra portando solo una chiavetta e senza dover fare di nuovo i vari abbinamenti. Inoltre ha il vantaggio che il pairing è fissato a livello hardware ed è disponibile fin dal BIOS/UEFI (utile in particolare per le tastiere su PC). Altro vantaggio di Unifying è che si può avvicinare ai dispositivi, cosa utile quando vi sono interferenze dovute alla prossimità di apparati simili o dischi meccanici USB 3.0. Per qualche ragione MX Ergo ha però due soli abbinamenti memorizzabili e non tre, come siamo abituati a vedere sugli altri dispositivi Logitech.

mx-ergo-5

Prima di analizzare le altre differenze e le peculiarità della trackball, facciamo anche una breve panoramica del prodotto dal punto di vista fisico. La dimensione complessiva è a dir poco generosa e consente di poggiare l’intera mano sul mouse, con un piccolo appiglio per il pollice sotto la sfera ed un’accenno di insenatura per il mignolo all’estremità opposta.

mx-ergo-3

Il vero tocco di genio di Ergo è la sua base basculante, caratterizzata da una piastra di metallo con superficie inferiore antiscivolo. Questa fa leva su un sottile fulcro centrale e si può fissare in due diverse posizioni grazie a dei potenti magneti ai lati del mouse. Ma a prescindere da cosa avvenga lì sotto, il risultato per l’utilizzatore è molto semplice ed è quello di avere due diverse modalità operative, una orizzontale e l’altra inclinata di 20° verso destra.

mx-ergo-0-gradi

Se nel primo caso il polso rimane leggermente in torsione, nel secondo tutta la parte esterna della mano si rilassa sulla superficie della scrivania, senza avvertire quasi alcuna costrizione. Probabilmente la sensazione può variare da persona a persona, ma se provate a poggiare la mano destra su un lato noterete che lo spazio al suo interno ha proprio la forma di MX Ergo. Personalmente l’ho trovato abbastanza comodo e, pur essendo particolarmente voluminoso, non costringe ad una presa innaturale o forzata.

mx-ergo-7

Oltre ai due tasti tradizionali, troviamo una rotellina centrale che può essere usata per scorrere ma può essere anche premuta e spostata a sinistra o destra per un totale di tre azioni diverse programmabili. A sinistra del pulsante sinistro ce ne sono altri due più piccoli, i quali verranno tipicamente adoperati per le funzioni indietro e avanti del browser (ma sono sempre configurabili a piacere). Un ultimo tasto si trova vicino alla trackball ed ha la funzione nativa di attivare la “modalità di precisione”.

mx-ergo-6

Chi ha altri device della serie si troverà immediatamente a casa all’interno del pannello Logitech Options, che qui ha ovviamente le novità più recenti. In particolare mi riferisco alla possibilità di configurare funzionalità diverse per ogni controllo premendo il tasto Fn di una tastiera compatibile e a Flow, un sistema che consente di cambiare l’abbinamento al volo muovendosi lungo un lato dello schermo, assegnando immediatamente il mouse ad un’altra postazione. L’ho provato un po’ di recente con l’MX Master 2S ed è piuttosto simpatico se si hanno due computer diversi affiancati, entrambi con ricevitore Unifying, ma non è una condizione molto frequente. Oltre alle novità troviamo tutte le classiche funzioni che consentono di personalizzare la velocità e la direzione di scorrimento, nonché di regolare ogni singolo parametro in modo globale o differenziarlo per singole applicazioni.

mx-ergo-20

La trackball è molto fluida, anche se in alcuni momenti ho la sensazione che graffi leggermente all’interno generando un delicato rumore. Il suo utilizzo è una questione incredibilmente soggettiva, perché ho conosciuto persone che la adorano ed altre che si sentono così impacciate da rinunciare immediatamente. Personalmente consiglio di insistere: già dopo un paio d’ore sparisce del tutto l’istinto di spostare fisicamente il mouse e il pollice si muove con maggiore disinvoltura. Ci vogliono però alcuni giorni affinché il tutto diventi davvero naturale e si inizino a cogliere i vantaggi. Detto questo, permangono delle differenze strutturali importanti rispetto ad un mouse tradizionale e che, a mio modo di vedere, possono servire ad identificare il potenziale utilizzatore tipo dell’uno o dell’altro.

mx-ergo-8

Con MX Ergo si occupa uno spazio molto ristretto e non c’è necessità di muovere il mouse, ragione per cui risolve anche una esigenza tipica dell’uso in mobilità. Di contro questo è un prodotto piuttosto ingombrante, per cui potrebbe non essere il compagno ideale per un portatile, ma questa è una valutazione secondaria visto che in una borsa, in fin dei conti, lo si mette comunque. Ciò che cambia molto è la sensibilità, che numericamente si propone con dpi molto più bassi dei tradizionali mouse (specie quelli da gaming) ma che differisce più che altro per la manualità. Ci vuole un po’ di tempo per esercitare il pollice a muoversi nella giusta direzione e con la velocità adatta, però è tutt’altro che impossibile abituarsi. La mia personale sensazione è che la trackball suggerisca un uso più rilassato del computer, sia per la sua ergonomia che per i movimenti possibili.

mx-ergo-18

Si fa tutto quello che si può fare con un normale mouse ma oltre all’immobilità posturale sarà difficile adoperarlo con la medesima velocità senza perdere in precisione. O almeno, io per ora ancora non ci riesco, per cui mi capita che nei movimenti lunghi, diciamo da un punto all’altro della diagonale di un iMac 5K, debba usare due spinte consecutive (la prima veloce, la seconda più mirata), mentre con un mouse tradizionale ci riesco con un solo gesto e senza che questo comporti una riduzione della precisione. Con ulteriore pratica si può fare sicuramente meglio anche con la trackball, ma lo ritengo comunque un dispositivo che non ti induce ad un uso frenetico come fa il mouse. Però, ecco, mettete tutto questo paragrafo nell’area delle sensazioni personali del tutto opinabili.

mx-ergo-16

Parlandone un po’ più a largo spettro, io l’ho adoperato sia nell’attività quotidiana che nello sviluppo fotografico e nel montaggio video, ottenendone un giudizio misto. Più che altro non mi andava giù la configurazione predefinita dei tasti, non tanto perché diversa da quella tipica (o dell’MX Master) quanto perché la ritengo poco pratica. Iniziamo dal pulsante che aumenta la sensibilità e che, in definitiva, non fa altro che switchare tra due velocità differenti impostabili in Logitech Options.

mx-ergo-veloce

Questa opzione mi è molto cara, perché mi consente di impostare lo spostamento su una velocità sostenuta ma di avere all’occorrenza una precisione maggiore per muovere gli slider di Lightroom e di altri programmi, ma l’avrei implementata in modo del tutto differente. Qui funziona come un passaggio statico A/B, per cui si attiva la seconda modalità (si accende un piccolo LED bianco di lato) e poi si deve disattivare manualmente quando non più necessaria. Anche la posizione predefinita del pulsante che compie l’operazione deriva da questo approccio, tant’è che si deve premere con il pollice e quindi non si può farlo mentre si muove la sfera. Il posizionamento si può cambiare assegnando il passaggio ad un tasto diverso (io ho provato con quello che dovrebbe servire per “avanti”, tanto non lo uso quasi mai) ma permane la necessità di dover entrare in modalità precisione e poi uscirne alla fine. Sarebbe stato molto più sensato ed utile avere un tasto da premere con una delle quattro dita lunghe e che rendesse la trackball più precisa (ovvero più lenta) solo fino al sollevamento. Tuttavia questa è una considerazione più legata a chi ha che fare con grafica, animazione e fotoritocco, nell’uso comune di un computer adoperare una sensibilità unica è già più che sufficiente e il passaggio diventa quasi un di più.

Un altro aspetto su cui Logitech non ha fatto miracoli è la rotella. Funziona ed è abbastanza precisa, ma non avendone una orizzontale come su MX Master gli scorrimenti liberi risultano sacrificati. Personalmente ho risolto spostando la funzione indietro sul tasto che inizialmente attivava la modalità di precisione e adoperando quello per “superficie touch”. Premendolo posso usare la trackball per scorrere i documenti e le pagine in tutte le direzioni, cosa che mi ha ricordato il vecchio Mighty Mouse. È curioso che questa funzione sia implementata come avrei voluto fosse anche l’altra, ovvero modifica il comportamento della rotella solo durante la pressione del tasto. Speriamo che Logitech si ravveda e offra la medesima possibilità anche per la modalità di precisione. Abbastanza lunga l’autonomia, direi in linea con quella di MX Master a giudicare da questi giorni, ma è comunque facilissimo ricaricarlo collegando il cavo microUSB davanti, soprattutto perché in questo caso il mouse non si muove.

Conclusione

Parlare del Logitech MX Ergo è come parlare di una pizza: inutile tessere le lodi di quella alta e morbida di Ciro con qualcuno che la preferisce sottile. Se non si è mai adoperata una trackball serve un vero atto di fede per sceglierla in luogo di un normale mouse, ad eccezione dei casi in cui venga consigliata per specifiche patologie posturali. Inoltre questo è un prodotto di qualità e certamente ben realizzato ma non risponde ad esigenze professionali in ambito CAD e modellazione come può fare uno SpaceMouse, per cui rimane per lo più un dispositivo da scegliere proprio per la differente ergonomia, che può piacere o meno. Altro aspetto da considerare, però, è che se il polso sta molto più rilassato il pollice deve fare un lavoro incredibile: avanti e indietro, sinistra e destra, su e giù tutto il giorno, ancora e ancora, e la cosa può infastidire i tendini più di quanto si immagini. A me, ad esempio, non danno fastidio i mouse tradizionali pur usandoli tanto, mentre dopo 10 giorni con MX Ergo avverto un po’ di fastidio. Probabilmente sono un caso isolato, ma ritengo giusto segnalare anche questa cosa per completezza. Il vero punto debole di MX Ergo è probabilmente il prezzo. Non solo si deve attendere un po’ per riceverlo ma sono richiesti circa 110€ su Amazon. Difficile dire che ne valga davvero la pena senza averlo usato un po’ ed anche io non ho ancora deciso se mi piace davvero oppure no. Per ora ho provato a sostituirlo completamente al mouse e sono poche le situazioni in cui lo riaccendo per avere maggiore immediatezza in alcune operazioni, ma trovo ogni volta piacevole e stimolante ritornare su MX Ergo.

PRO
+ Ottima ergonomia, ampio e comodo per tutte le mani
+ Comodissima doppia inclinazione, con quella a 20° che non stanca
+ Rotella fluida e ben posizionata
+ Tantissime possibilità di personalizzazione tramite Logitech Options
+ Batteria interna di buona durata, caricabile via microUSB mentre si usa

CONTRO
- Prezzo di lancio molto elevato
- Alcune funzionalità sono implementate in modo poco pratico
- Il polso si rilassa ma il pollice fa gli straordinari

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

Commenti controllati Oltre a richiedere rispetto ed educazione, vi ricordiamo che tutti i commenti con un link entrano in coda di moderazione e possono passare diverse ore prima che un admin li attivi. Anche i punti senza uno spazio dopo possono essere considerati link causando lo stesso problema.