Recensione: RAM Crucial DDR4 per iMac 5K 2017, la scelta migliore

Sul fatto che i Mac siano cari si può discutere e non tutti la pensano allo stesso modo. Il prezzo è alto, questo è un dato oggettivo, ma è lecito attribuire un valore più o meno rilevante a cose come il design, il sistema operativo, l’ecosistema, la garanzia, l’ergonomia o altro. Non c’è invece dibattito in merito le varianti di configurazione offerte in fase d’ordine, in quanto è fuor di dubbio che queste si paghino ad un prezzo salatissimo. L’iMac non fa eccezione, difatti al 5K base si devono aggiungere ben 120€ per passare dal Fusion Drive di 1TB (evitatelo come la peste) ad un SSD da 256GB oppure 240€ per portare la RAM da miseri 8GB ai validi 16GB. Se nel primo caso il consiglio è quello di investire i soldi richiesti, perché aprendo il computer si perde la garanzia e comunque i dischi flash PCIe forniti da Apple sono molto più veloci di quelli che si possono collegare successivamente, per la RAM il discorso è ben diverso.

Io ho comprato da poco il 27″ top di gamma, aggiungendo 240€ per la CPU i7-7700. Avrei potuto far da solo visto che ora non è saldata ma ho preferito non dover aprire un computer nuovo. Inoltre la spesa sarebbe stata simile acquistandola a parte, pur avendo l’indubbio vantaggio di poter riutilizzare l’i5 fornito di serie altrove. Per quanto riguarda la RAM ritengo che proporre 8GB su un computer da 2699€ sia assolutamente ridicolo, non tanto per il rapporto prezzo/prestazioni ma perché la differenza reale di costo tra 2 banchi da 4GB e 2 banchi da 8GB è di circa 70€ sul mercato. Il problema è che questo passaggio Apple lo fa pagare 240€ e per me non sono ancora abbastanza. Lavorando spesso con Premiere e video in 4K, i 32GB sono il minimo consigliato e infatti col MacBook Pro 15″ 2016 dotato di 16GB (di serie..) più di una volta ho visto la segnalazione di RAM esaurita.

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Stavo per aggiungere la RAM al totale ma ho avvertito un colpo leggendo il prezzo: +720€ euro per 32GB. Consiglio ai deboli di cuore di non guardare proprio la riga dei 64GB, dico sul serio. Per fortuna sui 27″ c’è quel magico sportellino sul retro che consente di aggiungere o sostituire la memoria fai-da-te e senza invalidare la garanzia. Ho quindi deciso di acquistarlo con gli 8GB di serie ed ho comprato separatamente il kit di RAM Crucial CT2K16G4SFD824A 2 x 16GB che sono identiche a quelle fornite da Apple in termini di specifiche: SODIMM 260 pin, DDR4 2400, PC4-19200 CL17. Ottima marca, qualità assicurata, garanzia a vita e perfetta compatibilità con l’iMac, il tutto a meno di 300€.

Voglio ribadire bene questo passaggio. Invece di spendere 720€ per 32GB di RAM fornite ad Apple da brand che lavorano principalmente con gli OEM, come la coreana Hynix (io ho trovato due HMA851S6AFR6N-UH da 4GB), ci si può tenere in tasca oltre 400€ ed avere 40GB invece di 32GB. Già perché gli slot a disposizione sono quattro e si può aggiungere il nuovo kit senza togliere i moduli preesistenti.

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Accedere allo sportellino per la RAM sull’iMac 5K è semplicissimo ed è Apple stessa a fornire la maggior parte dei dettagli sul sito. Nel modello 2017 c’è un pulsante meccanico di sblocco all’interno dell’incavo in cui si connette il cavo di alimentazione, che ovviamente va rimosso prima di fare l’operazione.

I quattro slot per la RAM sono ospitati su di un supporto basculante che è facilissimo da portare verso l’esterno, agendo sui fermi laterali e ruotando. Quello che Apple non ci dice è l’ordine di inserimento dei moduli per rispettare il dual-channel (che va a coppie di DIMM uguali). La risposta è semplice e si basa sull’osservazione della posizione in cui si trovano i primi due, ovvero 1 e 3 partendo dal basso (la foto differisce perché stavo facendo dei test).

In teoria dovrebbe bastare l’aggiunta dei nuovi sulle restanti posizioni 2 e 4, ma ho preferito dare priorità ai banchi da 16GB, per cui la disposizione è stata la seguente (questa volta parto dall’alto così è più semplice da visualizzare):

  1. 4GB
  2. Crucial 16GB
  3. 4GB
  4. Crucial 16GB

Il risultato visibile nelle informazioni di sistema deve essere quello mostrato nell’immagine di seguito, con i moduli di memoria in riga. Andando più nel dettaglio, quelli uguali devono essere posizionati su diversi BANK del medesimo canale (DIMM). In pratica BANK 0/DIMM0 fa coppia con BANK 1/DIMM0.

imac-27-ram-dual-channel

Su Mac non è che siano grandi strumenti per verificare nel dettaglio le performance della RAM, tuttavia è bastato eseguire Novabench prima e dopo per apprezzare un notevole incremento (le piccole fluttuazioni sugli altri dati sono naturali eseguendolo in momenti diversi).

imac-ram-crucial-novabench

Conclusione

Onestamente non credo ci sia molto altro da aggiungere rispetto a quanto già detto. Crucial ha una lunghissima esperienza in quanto ad espansioni di memoria per i Mac e le trovate tutte raccolte in questo semplice configuratore. Ovviamente si tratta di componenti standard che potete trovare anche altrove, tuttavia questi vengono testati anche sui Mac più schizzinosi e vengono progettati con specifiche pareggiate alla perfezione. In aggiunta a tutto questo parliamo di un marchio di buona qualità ed altissima affidabilità, confermata anche dalla garanzia a vita, con un prezzo di listino per il kit di 349€, che è già conveniente. Per di più si trovano spesso su Amazon con ulteriori sconti, tant’è che ad oggi si pagano meno di 300€. Volendo aggiungere solo 16GB agli 8 di base, il kit costa circa 180€ e consente di raggiungere comunque un buon traguardo di 24GB. Una piccola ed importante precisazione è che la RAM è compatibile anche con il modello 4K da 21,5″, ma in quel caso bisognerà aprirlo non essendoci uno sportellino.

PRO
+ Specifiche misurate specificatamente sui computer Apple
+ Buona qualità e velocità
+ Garanzia a vita
+ Prezzo conveniente

CONTRO
Nulla di rilevante

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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