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L’anno scorso, credo in occasione del PrimeDay, ho acquistato uno speaker UE Boom 2 a 99€. Succede più o meno due volte all’anno che il prezzo scenda così tanto su Amazon, dove comunque il tetto oltre cui non conviene comprarli è di 120€. Ce ne sono di diversi colori ed alcuni in edizione limitata che è più difficile trovare in sconto. UE sta per Ultimate Ears, azienda americana di lungo corso specializzata nel settore audio, che è stata acquistata da Logitech nel 2008. Il Boom 2 si contrappone in modo netto ad un noto best seller come il Bose Soundlink Mini II (recensione) pur avendo dimensioni comparabili. La principale differenza è che questo nasce per essere sfruttato e maltratto grazie ad una struttura resistente agli urti e la certificazione IPX7, che gli consente di essere anche immerso per 30 minuti ad 1m di profondità.

Le varie colorazioni disponibili non fanno che sottolineare la sua vocazione per il divertimento, mentre lo speaker di Bose che ho citato lo considero più sedentario, con il vantaggio di un design certamente più elegante. Il Boom 2 arriva in una confezione molto ricca e curata, che riprende la medesima forma a cilindro. Nelle prime batch di produzione tutto il materiale era inserito in una scocca di plastica dura che si apriva come un libro, mentre da qualche tempo è stato sostituito da una più semplice struttura di cartone rigido.

La dotazione comprende un cavo Micro-USB piatto ed un alimentatore con diversi adattatori. Questi elementi sono sempre gialli fluo, a prescindere dal colore dello speaker. Data la particolare forma, non è semplice mostrare al meglio il prodotto, ma la gran parte della superficie laterale è costituita da una fitta retina in tessuto molto rigida. Vi è poi un inserto gommato e sporgente che si estende per tutta l’altezza e arriva a ricoprire sia la parte superiore che quella inferiore. Qui si trovano i due tastoni +/- tipici del brand, che sono semplici da localizzare anche se vanno premuti proprio al centro. Questi modificano solo e soltanto il volume: non ci sono azioni differenti ottenibili con pressioni doppie o prolungate.

L’unica funzione nascosta è quella di premerli contemporaneamente per ottenere informazioni sulla batteria. “80% di carica” mi ha appena detto in italiano una voce femminile per nulla robotica con una pronuncia corretta. In cima vi sono altri due tasti, uno centrale ed uno leggermente defilato. Il primo è quello di accensione e spegnimento, che contiene un sottile LED bianco all’interno, l’altro serve per attivare o modificare il pairing Bluetooth con i dispositivi. Anche questo si illumina ma con un puntino e si può usare per attivare l’assistente vocale dello smartphone. Lo speaker possiede anche l’NFC, posto nella zona frontale sotto i tasti volume, per cui si potrà eseguire un abbinamento solo avvicinando uno smartphone compatibile.

L’area bassa è destinata alle connessioni, nascoste dietro uno sportellino gommato che serve a garantire l’impermeabilità. Questo si può sollevare da un lato o dall’altro per scoprire rispettivamente la Micro-USB e l’ingresso aux da 3,5mm, mentre al centro si trova il D-Ring. Svitandolo si può rimuovere completamente lo sportellino, cosa utile per una più semplice gestione dei cavi se si usa lo speaker in posizione stabile, e si rivela al centro un foro filettato che si può usare per fissarlo ad un treppiedi o ad un supporto a parete.

Per completare il discorso controlli, possiamo eseguire il play/pausa o mandare avanti una traccia grazie alle gesture del Tap Controls. Curiosamente, queste richiedono che si tenga lo speaker in una mano mentre con l’altra, aperta, si deve dare un colpetto in cima per interrompere/riprendere la riproduzione o due colpi ravvicinati per saltare il brano in esecuzione. Le gesture vengono riconosciute con precisione, però avrei preferito poterle usare senza prendere necessariamente lo speaker in mano.

Dopo l’abbinamento con lo smartphone possiamo usare l’app UE Boom per controllare le funzioni aggiuntive, sia su iOS che Android. Una delle cose più utili per me è stata il Remote Power, che consente di accendere e spegnere lo speaker dall’app. Qui devo però segnalare anche un aspetto negativo, in quanto negli ultimi 12 mesi mi è capitato già due volte che non funzionasse più ed è stato necessario reinstallare da capo l’app e rifare l’abbinamento con l’iPhone dalle impostazioni. Sempre dalle opzioni possiamo definire un’equalizzazione personalizzata, impostare delle sveglie musicali, modificare il nome dello speaker, i suoni e la lingua utilizzata per gli avvisi.

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Valutando un prezzo medio d’acquisto medio di 120€ non posso che essere soddisfatto della qualità audio. Apparentemente non ha una voce “importante” come quella del Soundlink Mini II, soprattutto nella riproduzione delle frequenze basse, però si comporta più che dignitosamente in termini di definizione e volume. La timbrica generale si mantiene sul caldo ma gli alti sono rappresentati con un buon livello di dettaglio e un’estensione accettabile. Le frequenze medie hanno forse lo spazio maggiore e questo ci dà la positiva sensazione di sentire bene tutto, di riconoscere i singoli strumenti anche nelle rappresentazioni più complesse. Diciamo che l’ascolto è sempre piacevole, cosa che su uno speaker Bluetooth reputo quasi più importante della qualità assoluta.

Come con il Soundlink Mini (lo prendo ancora a riferimento perché molto noto), l’equalizzazione base ha il difetto di enfatizzare troppo i brani anche nei passaggi più soft, per cui si trova poi a non “reggere” durante il crescendo e si avverte chiaramente un intervento correttivo di livellamento che distrugge la dinamica originale. Ecco perché consiglio di usare l’equalizzazione “custom”, che sembrerà non avere la stessa forza e volume a primo impatto ma consente di mantenere una riproduzione molto più fedele. Fermo restando tutto quello che ho detto e che sintetizzerei in un sound buono per la fascia di prezzo, c’è una caratteristica aggiuntiva dell’UE Boom 2 che mi ha portato ad acquistarne anche un secondo.

Questo, come anche gli altri prodotti UE, supporta la funzionalità Party che consente di utilizzare in contemporanea fino a 50 speaker dello stesso tipo. Sottolineo dello stesso tipo, in quanto non è purtroppo consentito “mixare” prodotti diversi della stessa linea: ognuno di questi ha la propria app separata. Lo speaker può essere impostato per essere riconoscibile ed utilizzabile apertamente da quelli vicini, oppure “bloccato” ad un unico device. Nell’app si scorre sulla destra per accedere alla modalità Party dove vengono elencati in basso gli altri speaker nelle vicinanze, con la chicca di essere rappresentati graficamente nel loro reale colore.

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Una volta collegati due UE Boom, ad esempio, possiamo decidere se farli lavorare in modalità double o stereo. La prima è utile quando sono collocati in ambienti diversi mentre la seconda è fenomenale per riempire di musica un ambiente. Certo lo speaker è sempre piccolo e la fisica del suono non si può alterare, per cui l’effetto inscatolato si avverte rispetto ad un impianto Hi-Fi con casse ben più voluminose, però basta ascoltare per qualche minuto la vera separazione dei canali di un brano per capire quanto questa sia determinante. Non ricordavo affatto che all’inizio di Starway To Heaven la chitarra fosse solo a sinistra e i fiati entrassero progressivamente a destra ed una sensazione analoga l’ho provata con molti brani ascoltati con due UE Boom ben spaziati ai lati della scrivania.

Anche qui l’app ha un piccolo difetto, secondo me, in quanto avendo due device non fa scegliere qual è il predefinito per l’accensione remota, anche se poco importa se questi poi si useranno in contemporanea, che sia in multiroom o stereo. Non lo uso praticamente mai ma, volendo, è anche possibile effettuare conversazioni telefoniche con un qualità più che decente grazie al microfono integrato.

Conclusione

Se devo giudicare il singolo speaker UE Boom 2 solo per qualità audio, direi che merita un sette e soltanto se si usa una equalizzazione custom che disattiva l’eccessiva elaborazione di quella standard. Il punto, però, è che se cercassimo solo e soltanto la qualità, quella vera, non dovremmo rivolgerci al Bluetooth o a casse di queste dimensioni. Un prodotto del genere si difende molto bene nella riproduzione ma brilla e conquista per altri aspetti. A me l’estetica piace moltissimo e ogni colore ha il suo fascino per mitigarsi o spiccare nell’ambiente di inserimento. Non punta all’eleganza, questo è certo, ma è incredibile la sensazione di resistenza e indistruttibilità che offre. Lo prendi, ti cade, pazienza. Si sporca, lo sciacqui. Lo porti nella doccia o sulla scrivania. Sempre a suo agio in ogni situazione. Il controllo è smart, anche se è migliorabile per il fatto che si debba prendere in mano per poter mettere pausa o saltare una traccia, ma ci si fa l’abitudine. I veri elementi distintivi secondo me sono l’accensione remota e l’uso in modalità party. Io ne ho tenuto uno sopra una mensola altissima per mesi collegato alla corrente, tanto potevo accenderlo dallo smartphone all’occorrenza. Si può abbinare a due smartphone contemporaneamente e tenterà la connessione all’ultimo usato all’accensione. La modalità party è bellissima, davvero, perché è di una flessibilità eccezionale. Qualche volta lo uso per far sì che la musica mi segua dal salotto allo studio, altre, come in questo momento, lo sfrutto in stereo per farmi avvolgere dalla musica e contemplarla, gustandomi ogni più piccola sfumatura dovuta alla separazione delle tracce. Forse il voto potrà sembrarvi esagerato, non so, ma vi posso garantire che appena le mie finanze me lo consentiranno prenderò anche il terzo!

PRO
+ Design giovane con colori freschi
+ Struttura indistruttibile
+ Resistente all’acqua
+ Accensione remota
+ Possibilità di uso di 50 dispositivi in parallelo/multiroom
+ Modalità Party Up con possibilità di separazione stereo reale
+ Audio ben sopra la sufficienza
+ Contiene anche il microfono per le conversazioni telefoniche
+ Tasto per richiamare controllo vocale dello smartphone
+ Prezzo molto interessante in relazione alle funzioni e qualità

CONTRO
- Le funzionalità Tap Controls richiedono di tenere lo speaker in mano
- L’app ha qualche aspetto migliorabile nel controllo remoto di più speaker
- Non si può eseguire Party Up con modelli diversi speaker UE, neanche in multiroom

DA CONSIDERARE
| L’equalizzazione standard fa perdere l’originale dinamicità dei brani (disattivatela)

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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