Tim Cook: non c’è ancora la tecnologia giusta per realizzare visori AR firmati Apple

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Realtà aumentata e virtuale sono due campi di sfida che tutti i principali colossi tecnologici stanno valutando, e su cui bisogna fare attenzione a non confondersi dato che si tratta di due esperienze ben distinte. Alcune, come Facebook e Microsoft, appaiono più orientate sulla VR. Dall’altro lato troviamo invece Apple, che da giugno ha chiarito in maniera netta la sua preferenza per l’AR. iOS 11 con ARKit ha stupito, aprendo un mondo di possibilità nonché costringendo Google ad abbandonare la sua maggiore propensione per il virtuale, Daydream, a favore di un approccio misto. La chiave che sta contribuendo al buon inizio della soluzione di Cupertino è la non necessità di hardware particolari: a parte alcune eccezioni (ad esempio le animoji su iPhone X), qualsiasi dispositivo supportato da iOS 11 può essere utilizzato per la realtà aumentata.

Il passo successivo più logico a cui pensare potrebbero essere dei visori dedicati. Ma Apple non sembra avere alcuna fretta di rilasciarne un paio, come fa trasparire Tim Cook dalla sua intervista al quotidiano britannico Independent. A suo giudizio, la tecnologia per la realizzazione di visori AR soddisfacenti ancora non è disponibile, con la prova di ciò nell’insuccesso delle soluzioni sinora commercializzate. Se si guarda in effetti agli ultimi anni, Cook ha ragione nel sostenere tale opinione. Sia gli HoloLens di Microsoft che i Google Glass non sono mai davvero andati oltre la costosa fase di vendita per sviluppatori o ristrette nicchie lavorative, restando solo simpatici showcase di un futuro ancora da venire. In sostanza, non fa altro che riecheggiare ad un livello ben superiore i dubbi che molti, me compreso, hanno avanzato davanti a baldanzose dichiarazioni altrui su scenari in cui già a breve termine tutti avremo visori al posto degli smartphone. Ciò non significa che nei laboratori dell’Apple Park non vi siano prototipi di dispositivi AR, anzi è plausibile ci lavorino da parecchio, come vari brevetti hanno dimostrato. Semplicemente, non è ancora il momento giusto.

La realtà aumentata sarà una grande occasione, su cui Apple scommetterà parecchio, con Cook che senza mezzi termini la descrive come una rivoluzione al pari del multitouch e dell’App Store. Entrambe accolte col medesimo mix di stupore e scetticismo, ma che hanno saputo gradualmente conquistare i favori degli utenti. Molto probabile che avverrà lo stesso pure in questo caso, si tratterà solo di capire quanto sarà veloce la progressione, col fine ultimo di raggiungere il desiderato mix ottimale tra elementi fisici e virtuali in grado di migliorare davvero le nostre vite quotidiane.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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