Il web è sempre stato il luogo ideale per il riciclaggio del denaro sporco, ma, l'avvento di piattaforme che mettano in contatto utenti privati che offrono qualcosa ad altri utenti che la domandano, ha ulteriormente peggiorato la situazione. Infatti, secondo il Daily Beast (via Engadget), gli scammer russi sfruttano AirBnB come piattaforma per "lavare" quanto è possibile ricavare dall'uso di carte di credito rubate grazie alla complicità di alcuni host corrotti o prendendo il controllo degli account di ignari utenti.
Tutta l'operazione di recruiting o di acquisto di account trafugati si svolge in alcuni forum in lingua russa, frequentati essenzialmente dai truffatori sotto mentite spoglie. Dopo aver preso gli accordi del caso, tramite AirBnB viene effettuata la prenotazione della proprietà del colluso, il quale, dopo aver trattenuto per sé una piccola percentuale "per il disturbo", rigira tramite altri canali la restante parte al malfattore. Ogni transazione, di solito, si attesta sui $3.000.
La piattaforma, dal canto suo, ha dichiarato di non poter verificare l'identità di ogni proprio utente, operazione che solitamente viene demandata agli host, ma di aver implementato alcuni algoritmi machine learning in grado di identificare le attività sospette sul sito. Inoltre, grazie all'uso di microtransazioni e del 3D-Secure, la piattaforma dovrebbe essere in grado di distinguere se la carta è stata utilizzata all'insaputa del suo titolare oppure no.