Chi ha detto che SaggiaScrivania significa necessariamente computer? La postazione “divertimento”, come la chiama Daniele Sandri, può essere ancor più stimolante di quella lavorativa. Esprime al meglio le nostre passioni, ci dà modo di creare e sperimentare. Si respira fotografia in questo soppalco ma anche tanta saggezza. È il nostro ossigeno preferito.
Oggi vorrei stravolgere il concetto di SaggiaScrivania inviandovi le immagini di quella che ho ricavato nel soppalco del garage in uno spazio minuscolo. Partendo da sinistra, oltre alle vaschette per lo sviluppo della carta fotografica, subito sotto all’ingranditore Durst M 605 Color si vede la camera stenopeica “Alza la cresta”, camera per il formato 135 con f/125, il risultato sono negativi di circa 2,5 x 6 cm. Vicino alle pinze di plastica un obiettivo lensbaby autocostruito con una lente Pentacon Prakticar 50mm f 1.8 che utilizzo su Fujifilm X-T10 (recensione).
Subito sopra una cassa portatile da voi recensita: Etekcity Roverbeats T12. A destra di questa sto realizzando un piccolo banco ottico per la Fuji, proseguendo in basso si intravede un’altra camera stenopeica costruita partendo da un dorso di una Kiev88, f/125 circa, anche questa super grandangolo ma per il medioformato 6 x 6.
L’ultima fotocamera si chiama X completamente autocostruita con legno, aggeggi metallici, soffietto in cartoncino e chassis che uso anche su una Rolleicord del ’52. Ah sì, alla fine un MacBook Air del 2014. Sotto il banco di lavoro numerose camere a foro stenopeico, chimici per lo sviluppo e la stampa, carta fotografica Ilfospeed, Polaroid trasformate in pinhole, Polaroid distrutte, trapani, chiavi, ecc…